mercoledì 31 gennaio 2018

c'è che ne ha un pezzo solo, c'è chi fa collezione.

In 24 ore ho collezionato:
  • Quella che prima vuole comprare nuovo abbigliamento per lo spettacolo, poi di fronte ad alternative dapprima economiche ma non proposte da lei ne dell'insegnante,  e poi di fronte al altre alternative da acquistare, ma sempre non proposte da lei, decide che ha già speso troppo in costumi. Sì è quella del post di settimana scorsa.
  • Quella che parla a nome del consiglio dei genitori, di cui io sono la presidente, con gli educatori dell'asilo riguardo una questione che non ha ancora trovato soluzione lasciando intendere che fosse cosa fatta, e obbligandomi a scrivere una mail di chiarimento per tutti: educatori e consiglio dei genitori. Per dovere di cronaca spetta a me la comunicazione di idee e decisioni del consiglio dei genitori al personale scolastico. La stessa tizia ha cambiato numero di telefono senza comunicarlo a nessuno rendendo difficile reperirla: grazie al cielo ha letto la mia mail.
  • Ultima non per importanza ma per tempistica, la responsabile del personale di una clinica che sta a 50 km da qua un ora di auto se va bene, che decide che non sono più il medico che fa per loro quando le spiego che mi sono proposta per una posizione di basso profilo per via della lunga inattività e della lingua. Ma cazzo leggere lettera di accompagnamento e curriculum prima di contattarmi, no? aggiungiamoci la sua perla di saggezza: "si cerchi una clinica dove fare un po' di pratica",  a cui è seguito il mio vaffanculo: "guardi le cliniche vicino a casa mi hanno già detto che non interesso a loro, per questo ho mandato il curriculum a voi che state a 50 km da casa mia"


Non avrò grandi idioti nella mia vita che mettono a dura prova nervi e pazienza, ma riesco a collezionarne abbastanza di piccoli.

venerdì 26 gennaio 2018

Boot Duesseldorf 2018

Se come me siete un po' "Biancaneve" e credete che il Boot sia una fiera solo per la subacquea vi sbagliate di grosso. Al Boot, di Duesseldorf, alla subacquea hanno riservato un padiglione piccolo ed un pezzettino. Tutto il resto barche di ogni tipo, che ho visto di sfuggita e che sinceramente non mi interessano.
Arrivati, ho peso il mio gruppo in 4 e 4  8: 3 uomini subacquei a cazzeggiare sulle barche. Io mi sono diretta e fermata allo stand di sensibilizzazione al problema dell'inquinamento marino ed oceanico della plastica e micro plastica. Quando si pensa alla plastica inquinante si pensa alla bottiglia, al flacone dello shampoo al sacchetto di plastica, ma non si pensa ad un problema più subdolo non visibile all'occhio umano, la microplastica, che produciamo in continuazione anche non volendolo fare. Allo stand sono arrivata "preparata" all'argomento grazie al post di Claudio per Imperial Bulldog e ad altri post correlati che potrete trovare su quel blog. Non voglio stare qui a parlare del problema, ma vi invito ad informarvi: potete scegliere di cambiare qualcosa nella vostra vita oppure no, ma essere consapevoli (anche del fatto che ve la ritrovate nel sale da cucina) , per me è la cosa importante.
Comunque Boot.
Io ci sono andata per compagnia e curiosità, Luca per parlare con la Padi, Marco per cercare una muta stagna, e Cris non lo so. So che ho perso gli uomini in un battibaleno ed io mi sono goduta le cose che piacciono a me. Innanzitutto i libri. Per la verità ho trovato poco come editoria: forse ero nella sezione sbagliata, ma ho acquistato 2 libri per le nane, in tedesco, uno di invito alle immersioni l'altro di invito all'apnea basato sul " come diventare una perfetta sirena" e probabilmente quel corso andrò a farlo io: sapete che figata immergersi con il culo da pesce? Ho anche recuperato un depliant per un futuro libro di sensibilizzazione dei bambini agli squali, demonizzati da registi idioti e sconosciuti ai più: sappiate che in un anno le tanto care mucche ammazzano più persone degli squali. Perciò andare in montagna non è più "sicuro" che fare surf, nuotare, fare apnea o immersioni. Ed anche le Api ne ammazzano di più, quindi anche la scampagnata non è poi tanto più sicura. Dico questo solo per fare un po' di terrorismo naturalistico, ecco.
Saltata la sezione "macchine fotografiche subacquee" che al momento non mi importa, varco il portale tra "pezzettino di padiglione" e "padiglione tutto dedicato alla subacquea", e mi sento a casa.
Salto tutti gli stand turistici, perchè da affezionata Sharm/ocean college non vedo altre alternative, e vado diretta verso Mares e Padi. Mares ha riservato una parte del suo enorme stand (forse il più grosso) a vari diving del mediterraneo, dove guarda caso mi sono fermata a chiacchierare in.... Italiano! ecco al Boot ho passato la giornata a saltare da una lingua all'altra, tra uno stand e l'altro. Mettendo anche in croce le persone.
Miei cari che fate uno stand turistico vendendo peluches, fate in modo che il vostro personale sia informato su quali siano gli animali marini. Non gli serve una laurea in biologia marina, ma se si permettono di dire :"abbiamo tutti gli animali marini" assicuratevi che, se arriva una stronza come me e fa notare  alla povera-crista-che-è-lì, "ma non avete i coralli", la tizia in questione non cada dal pero perchè non sa che i coralli sono animali. Si tratta inoltre di uno stand per subacquei non per casalinghe annoiate: fa parte della cultura minima di base, ecco.
Però ho fatto anche figure de me', scordandomi la precisa ubicazione di Shark Bay, collocandola più a nord di quello che è in realtà, e dimenticandomi che "buona sera" si dice "Masr al kir" e per gli egiziani inizia presto.
Ho fatto delle bellissime esperienze ieri in tutti gli stand in cui mi sono fermata. Ho provato a secco un gav nuovo: forse sono un po' troppo cliente fidelizzata mares (sarebbe il quarto gav) e l'unico motivo per cui cambierei marca è il peso del gav in sè. Allo stand Padi ho incontrato una course director che potrebbe venderti qualsiasi cosa, e che con 2 parole è riuscita a catturare la mia attenzione e stima su una questione per me rimasta in sospeso. Allo stand Dan abbiamo dato il nostro contributo trovando le magliette più belle del mondo, queste:


Perfette per 2 cani salati come noi.

Un grande abbraccio ai ragazzi di Ossidabile dai quali non ho comprato nulla, ma che sono stati carinissimi e che ammetto tra tutta la gioielleria presente, quella più piccola e portabile (per i miei gusti) era quella con la migliore definizione nei dettagli.

Finiti gli stand "famigliari", abbiamo girovagato tra quelli turistici dove ho raccolto informazioni su mete alternative all'Egitto, che " non si può mai sapere". Per la verità il mio criterio di scelta è stato: " vado da quelli che sembrano più ignorati". Così ho scoperto che in Svezia ci sono punti di immersione e che organizzano finesettimana e i bambini sono bene accetti, che l'acqua non è poi tanto più fredda del mediterraneo; in Croazia il campeggio con diving organizza attività acquatiche e subacquee per i bambini; che ci si immerge anche a Maiorca, a Cipro ( stand dove il tizio ha cercato di convincermi a fare il dive master da lui), in Corsica ed anche in un paio di laghi in Austria ed in Baviera.
Per il momento sappiamo dove andare prossimamente, ma magari, se mi assumono in clinica, un finesettimana in Svezia o in Baviera per fare immersioni, potrebbe anche capitare.

mercoledì 24 gennaio 2018

Io i problemi me li creo

C'è chi al mondo i problemi ce li  ha, chi invece come me se li crea.
Ah e già che ci siamo, il lupo cambia il pelo ( o gruppo di danza) ma non il vizio.
Si ok avrei il problemino di dover ripassare il 90% di quello che ho imparato in facoltà ed imparare cose nuove come la medicina d'urgenza la terapia intensiva e l'uso dell'ecografo, ma sono dettagli(oni) che non sono presi in considerazione da questo post.
Perchè il problema, deve essere qualcosa di assolutamente stupido, facilmente risolvibile se non fosse per un piccolo punto: l'orgoglio.
Situazione: terza coreografia da portare sul palco allo spettacolo di fine marzo. Abbiamo già speso 85 euro per un vestito bellissimo, 55 per una galabeya saidi, e giustamente il nostro insegnante non ci vuole far sborsare altri soldi per un terzo costume, perciò stiamo cercando di organizzarci con quello che abbiamo , ma.....
...su 5 ballerine ci sono solo 2 cinture uguali, non ogni due c'è una cintura uguale da abbinare sopra i jeans, proprio solo due!
Così ieri sera nella disperazione/ desolazione più assoluta l'insegnante coreografo nostra guida dei passi e minacciatore di morte quando li sbagliamo, ha abdicato la sua idea del " costume tutto uguale per " ognuna cintura di colore diverso e fascia per capelli abbinata, con jeans e t-shirt bianca". Cintura con monetine.
Io ho dato via l'ultima cintura con monetine a dicembre.
Forse me ne è rimasta una tra i travestimenti delle bimbe.
Rosa confetto. Per fortuna che il colore mi piace.
Però non mi sono arresa, perchè non mi pare che nessuna fosse contenta della decisione presa.
Così mi sono venute in mente un sacco di idee, che si sono tramutate l'una nell'altra in virtù del fattore denaro: spendere il meno possibile, soprattutto confrontato con quello che abbiamo già speso per 2 costumi nuovi.
Alla fine ho elaborato qualcosa, con quello che abbiamo già anche se, in verità io non ce l'ho uguale alle altre ma leggermente diverso per una cifra, se va male di circa 10 euro a testa: un Bra verde scuro luccicosissimo. 4 su 5 hanno decori argento, il mio sarebbe dorato ma potrebbe non notarsi troppo con il coprispalle, i jeans e una cintura uguale per tutte.
Propongo l'idea: Bra, coprispalle, cintura e fascia per i capelli in ciniglia intonata. Per presentare l'idea accrocchio la cintura con un pezzo di ciniglia e un bordo in paillette dorato: sfugge il dettaglio che ho improvvisato con quello che avevo in casa, ma l'idea ad una del gruppo piace. Aladin commenta con una serie di faccine e non capisco se apprezza l'idea o no: preferirei parole chiare. Poi ecco che arriva LEI. Cambiatele nome, ma la troverete sempre: quella a cui non va bene. dapprima dice che non si può fare perchè il reggiseno non le va più bene. Poi in privato mi commenta che quel bra non ha abbastanza presenza scenica e che in verde non si può fare. Un bra da sharki non ha effetto scenico, mentre un top in ciniglia a manica lunga ( che sarebbe da comprare) o una t-shirt bianca, sì?!?!?!?!
Ora sinceramente non ho idea dei dictat dei colori per questo o quell'altro stile nell'orientale, ma a me pare tanto un andare a cercare il pelo nell'uovo giusto per rompere i coglioni. E soprattutto, si fa di necessità virtù: se non ti sta bene la nuova soluzione proponine una migliore, anche come prezzo.

domenica 21 gennaio 2018

domenica

Oggi, sicuro non devo correre, ma se mi fermo un attimo a pensare alle migliaia di cose che ho/avrei da fare potrei ugualmente innervosirmi. Però ho deciso di non pensarci, e fare un elenco a fine giornata di tutto quello che ho fatto, così non mi sembrerà di non aver fatto nulla.
La questione Clinica mi sta prendendo molto. L'ansia sta lasciando il posto ad una sana voglia di rimettersi in gioco, a dispetto delle cattiverie che mi sono state dette. Il fatto è che a me in clinica piace stare. Cara grazie che Internet è una miniera di informazioni! Nel tutto e nel contrario di tutto, si può trovare anche quello che serve davvero, e anche se non recentissimo, ma sufficiente per farsi una base di cose che non hai potuto considerare prima.
Intanto ho trovato una voce autorevole che conferma i miei sospetti sui miei gatti Matusalemme: demenza senile.
A breve andrò alla caccia di materiale ecografico veterinario, e nuove procedure chirurgiche che arrivano dal Regno Unito: sembra che i veterinari della Lillibeth se ne siano inventata una nuova per sterilizzare le gatte, più comoda dell'incisione lungo la linea Alba.
Incrocio le dita, che la clinica in cui sono stata venerdì mi richiami per andare ancora un paio di volte per l'ospitation.
Per il momento mi godo il silenzio in casa, rotto solo dai tasti del pc: anche i matusagatti si sono rasserenati con la panza piena.
E staremo a vedere come gira, perchè questo 2018 mi pare molto una tannura.

sabato 20 gennaio 2018

Oggi è sabato

Pensavo che La questione clinica fosse la maggior fonte di stress, ed infatti lo è e non so nemmeno come andrà a finire, ma come se non bastasse, oggi:

  •  abbiamo le prime prove per lo spettacolo di fine marzo,
  • Luca non c'è e per questo....
  • ....dovrei parcheggiare le bambine da una loro amica ma la mamma non mi risponde a whazzapp
  • il mio cellulare da dopo la clinica è diventato muto e nemmeno le impostazioni di fabbrica hanno salvato la situazione così oggi da sola senza capirci poi molto dovrò cercarmi un nuovo cell dopo circa 6 mesi che ho questo.
Ma veniamo alla danza.
4 coreografie.
2 delle quali insieme all'auftrittgruppe, che parliamoci chiaro, non è stato molto presente ne motivante quando si è trattato di metterle insieme. Coreografie che da un paio di mesi non ripasso/ripassiamo.
una coreografia nuova terminata martedì, in cui ho qualche passaggio oscuro.
una coreografia che ho imparato da sola perchè le altre la conoscono dall'anno scorso. Martedì l'abbiamo provata insieme e Aladin ha detto che non è presentabile sul palco, e non credo che la colpa sia solo mia: sento del disagio per questa coreografia anche da chi la conosce di già, ed allora mi chiedo: perchè quando Aladin ha chiesto loro quale coreografia di quelle imparate l'anno scorso volessero portare di nuovo sul palco hanno scelto proprio questa?
Inoltre, purtroppo per fattori che non dipendono da noi danzatrici, il festival non sta ingranando come si deve, e questo potrebbe comportare l'annullamento dello stesso. Ammetto che questa incertezza mi scazza parecchio: mi toglierei volentieri dalla testa le coreografie da ora se non si facesse, mentre darei loro una nuova giusta collocazione tra i ripassi e le nuove cose veterinarie da imparare se si facesse il festival, senza contare che mi sono iscirtta al contest e non ho ancora studiato la coreografia di Rosadela.

Domani è domenica: mi chiedo cosa mi attende. 

giovedì 18 gennaio 2018

snasamento reciproco

L'ansia da prestazione la puoi sconfiggere o ridurre solo in un modo: cercando di innalzare il livello delle prestazioni che puoi offrire, e nel mio caso significa rimettere il naso sui libri.
Così da martedì, dopo un primo colloquio in clinica che mi ha gettato in uno stato di panico non da poco ( il post di martedì è arrivato dopo numerosi scleri, bagno caldo in vasca, pizza consolatoria, e chiacchiere con vari amici) mi sono ributtata sui libri, appunti e quant'altro in preparazione di domani e delle 5 ore di snasamento reciproco.
Il più grande Grazie va alla mia amica Silvia che facendo parte anche lei della famiglia veterinaria conosce un po' la situazione, e che ha detto 2 cose importanti: una me la tengo per me, l'altra è " se quelli della clinica sono un po' intelligenti sanno da soli che un collega che è rimasto fermo per parecchio tempo ha bisogno di tempo per rimettersi in carreggiata". Questo mi offre una sorta di cuscino, su cui non appisolarmi ma per mettermi un po' più comoda per riprendere il giro. Poi magari bastano ai colleghi solo 5 ore per fare una corretta valutazione della sottoscritta: alla sottoscritta è bastato vedere 4 sale visita, sala d'aspetto un minimo separata per cani e gatti, sala ecografia, sala raggi (ah, digitali) sala pre operatoria, sala operatoria, degenza infettivi, degenza normale, sala tac, sala fisioterapia, farmacia, reception, laboratorio, per farsi venire il capogiro. Una clinica così grossa credo di averla vista solo a Pavia, quanto ero ancora studente, e la tac era appena arrivata in facoltà. Vi lascio immaginare a cosa ero rimasta come idea di " struttura veterinaria grossa". Quindi l'idea " ambulatorio così figo = veterinario di elevata professionalità" era, come dire, automatica. Domani vediamo. Potrebbe essere di tutto, ma sicuramente è un tentativo e nulla di definitivo da cui non ci siano vie di uscita.

martedì 16 gennaio 2018

"chiami domani per fissare le date"

"sa bisogna avere un tedesco fluente per poter interagire col cliente"
"sa è un lavoro molto stressante"
"ci sarebbe anche da fare un turno notturno alla settimana ed un fine settimana al mese"
"Anch'io ho dei figli e sono sempre le piccole malattie che possono mettere in crisi"
"La terapia intensiva è stressante"

Ok Cara collega, saranno anche 5 anni che non lavoro più in clinica, ma sì, conosco il nostro lavoro, o forse tu non conosci il panorama di faine pronte a sgozzarti che è la veterinaria Italiana, dove non ci sono infermiere e personale ausiliario, ma ci sono veterinari di varia esperienza da pagare tutti " un tanto al mucchio" e buttare via come carta igienica, perchè un fazzoletto di carta magari 2 volte lo usi. Ora volgiamo parlare di stress? Che ne dici di una struttura P.S. h24 che aspetta solo che tu faccia un passo falso per metterti alla gogna e bollarti come un veterinario inutile? o un altra struttura in cui l'unico scopo è fare soldi, fino ad arrivare a non pagare i colleghi che hanno curato l'animale del cliente insolvente? 

Sai cosa mi fa paura cara collega? Mi fa paura che tu mi chieda di fare chirurgia, che non ho mai fatto, ma a cui ho sempre assistito. Mi fa paura che tu mi chieda di interpretarti un ecografia in cui cara grazia se so riconoscere le zone ecogene da quelle no, e come è "fatta" la finestra ecografica.
Mi fa paura che oltre alle me mancanze, ci siano tutti quei divari tra la pratica italiana e quella tedesca, ad esempio i farmaci si acquistano in clinica non in farmacia, e questo forse è il più innocuo dei problemi. 

Mi hai proposto tre giorni di conoscenza reciproca. mi chiedo se ti ho dato sufficiente fiducia per ottenerli o se sei alla canna del gas e ti serve una collega.

Io muoio dalla paura di buttarmi in questa nebulosa, e muoio dalla voglia di buttarmici in questa nebulosa. Spero che ci sia del caffè. Poi se ci piaceremo, parleremo di tutte le altre cose, come di tutti gli impegni che ho già preso, dallo spettacolo alle vacanze, e soprattutto dei soldi che non ne abbimao ancora parlato. 

lunedì 15 gennaio 2018

Tanti pensieri ansiogeni in vario formato.

Da qualche parte lo devo pur dire.
A qualcuno, che capisca la situazione, lo devo pur dire. Qualcuno che non sia mio marito che ha le sue idee, che si tiene ben strette, e poi s'incazza se le mie idee non sono le sue e secondo lui ho sbagliato tutto. A qualcuno che non sia una amica che vedrebbe tutto rosa per il bene che mi vuole. O a qualcuno che pur di sentirsi migliore ti butta/tira giù, ma fortunatamente di queste persone non ne ho molte tra i contatti.
Stamattina ho consegnato il mio CV in una cinica a 12 km da casa, dall'altra parte del Reno: mezz'ora in macchina tagliando per la città, 35 minuti prendendo l'autostrada, un ora e 5 minuti con i mezzi pubblici e a piedi. Mi hanno richiamato 3 ore dopo essere stata lì per un colloquio personale. Non c'era scritto "pilota collaudatore di Gundam". Mi sono presentata a carte scoperte: voglio una posizione bassa tipo " medico assistente" perchè è da molto che non lavoro e non sono bravissima con il tedesco "medico". Sono 6 anni che non faccio una visita ad un cane, figurati fare un prelievo o mettere un catetere. Sto cercando di pensare che sono in Germania, in una clinica tedesca, che anche se una torsione gastrica è una torsione gastrica a prescindere dalla lingua, il protocollo è quello delle 5 A: Antibiotico, antipiretico, antidolorifico, acqua (= Sol fisiologica). In vena. Anteriore. Sempre ammesso che qui non sia prassi comune fare gastropessi preventiva, risparmiando un sacco di soldi, di magagne chirurgiche, e notti insonni, nonchè decessi. dicevo che se anche la medicina è la stessa, è il modo di farla che forse, si spera, sia diverso. Spero che la prassi sia " salvare l'animale perchè si viene comunque pagati" non "salvare l'animale in perdita" o " fare il minimo indispensabile pensando a non smenarci". Ci sono tante cose che mi angosciano all'idea di tornare in clinica: dal quello che non sapevo prima e che non saprei tutt'ora, a quello che spero di non aver dimenticato, a quello che ci si aspetta e che non mi sognerei affatto.
E poi ci sono quelle domande a cui non saprei come rispondere tipo: "quanto vorresti guadagnare?" In Italia, dove si sfornano veterinari a badilate e per banali questioni economiche colleghi con ambulatori avviati preferiscono assumere un neolaureato in nero a 400 euro al mese, anzichè un collega in regola a 1200 euro al mese 48 ore settimanali (se va bene), non chiedi quanto vuoi, accetti quello che ti offrono: 5 euro lordi l'ora. Qui in Germania un veterinario anche in una posizione bassa quanto guadagnerà? e come deve lavorare? Come lavoratore autonomo che rilascia fatture per collaborazioni, o assunto come dipendente? Si parla tanto di " Europa qui, Europa là" ma mi è sempre più chiaro che il grido : "E' l'Europa che ce lo chiede" tanto udito in Italia, sia stato soltanto un modo per contarla su alla gente, mentre qualcuno faceva quello che voleva con regolamenti che non hanno un seguito nel resto del continente politico. Inoltre è contemplato un rimborso spese di viaggio? Potrò, se assunta, andare comunque il vacanza a Pasqua o devo chiamare l'agenzia di viaggi e sperare che mi restituiscano tutto l'importo?
Ansia. Tanti pensieri ansiogeni in vario formato.

Però una cosa positiva c'è: ho un colloquio di lavoro come medico veterinario.

martedì 9 gennaio 2018

E' viva!

L'acqua di Lourdes per non credenti, cioè la soluzione di acido citrico, ha fatto il miracolo: la stirella funziona nuovamente e meglio di prima!
Dopo averla lasciata a lavorare tutta la notte, stamattina ho svuotato la caldaia, ovviamente girandola sottosopra. Il colore di ciò che è uscito ve lo lascio immaginare. Soprattutto la "densità" tipo marmellata Santarosa: a pezzettoni. Di calcare. faccio 2 sciacqui, tiro fuori qualche pezzettone e decido di provarla con un po' si acqua distillata: ci ha messo un po' a smettere di fare il flusso continuo, ma poi... Poi solo su richiesta!
Ora le faccio un altro giro di acido citrico solo per ripulirla per benino, e poi di nuovo all'opera! E se mi contatta la De' Longhi Italia, racconterò loro come ho risolto per meno di un euro il mio problema.

lunedì 8 gennaio 2018

Stirella non temere ci sono io per te!

Accade che settimana scorsa la mia Stirella inizia a dare vapore in erogazione continua. Come subacquea dovrei segnalare in un caso come questo l'erogazione continua al mio buddy e concludere l'immersione. Ma se è il ferro da stiro, che si fa? Si cerca l'assistenza.
Si tratta di una Stirella siglata Simac, il cui sito è stato abbandonato quando assorbita dalla De' Longhi, la quale, grazie al cielo risponde direttamente del prodotto. Via chat, una gentile impiegata, mi dice di rivolgermi ad un centro assistenza De' Longhi in Germania: mi aiuteranno loro. Così faccio una veloce ricerca, per trovarne uno a pochi km da casa con mia enorme gioia. Consegno loro la Stirella Giovedì, oggi mi richiamano dicendomi che loro non conoscono proprio la marca che forse potrebbero richiedere il pezzo di ricambio in Italia, ma che potrebbe costare troppo metterla a posto così mi offrono un incentivo rottamazione per comprare un nuovo ferro da loro.
Mi sono girate talmente le palle che ho fatto abbassare per movimento dell'aria il Reno di 10 cm. Mi puzza sia di " non abbiamo nemmeno voglia di provarci" che di "ti faccio credere che sia irreparable così dalla disperazione ne compri uno da me".
Seeeee: hanno proprio trovato quella giusta!
Facile la vita del riparatore/venditore di elettrodomestici: il tuo elettrodomestico ha un problema? facile: non te lo riparo ti dico che non si può ti offro un incentivo per prenderne uno nuovo.
Devo provare come veterinaria: il tuo cane ha un unghia incarnita? ti dico che devo sopprimerlo, però ti dò un buono sconto per andare a prenderti un cucciolo nuovo.
Certo il paragone oggetto contro vita non rende, ma rende il senso del non voler nemmeno provarci a capire e risolvere una situazione: se hai un paziente critico provi di tutto compresa l'acqua di Lourdes pur da sbattezzata prima id darlo per spacciato.
Quindi da veterinaria prima di dare per spacciata la mia Stirella ho fatto in sequenza le seguenti cose ( scusate la cacofonia):
  1. contattato nuovamente De' Longhi Italia "sputtanando" l'assistenza tedesca. ( diamo il lecito dubbio che non posso sapere se è stato il negoziante o l'assistenza)
  2. cercato informazioni in rete, tra cui prezzi di nuovi ferri, giusto per avere un idea.
  3. trovato valvola di rilascio del vapore per 30 euro compresa spedizione all'estero
  4. trovato su forum problema analogo che ha però colpito un pulitore a vapore e non un ferro a caldaia
  5. trovato tra i commenti a quel post come smontare pulire dal calcare e rimontare la suddetta valvola, video di un ferro e non di un vaporetto.
Quindi si passa alla fase " chirurgica": aprire ripulire e rimontare. Peccato che, mortacci loro, usano le torks e non ho possibilità di aprirle. Domani il ferramenta apre alle 9, se proprio, prenderò un paio di torks.
Intanto proviamo con l'acqua di Lourdes per non credenti conosciuta come soluzione al 15% di acido citrico. Riempito il serbatoio, dal buco di carico ha iniziato un gorgoglìo ben ritmato decisamente sintomo di reazione acido citrico versus calcare. Domani svuoto la caldaia e provo a far ripartire il ferro. Se va chiamo quelli della De' Longhi di Duisburg o Dusseldorf e mi faccio assumere perchè io i problemi li so risolvere non mi faccio spaventare da un nome sconosciuto. 
E se non va compro le torks.


sabato 6 gennaio 2018

Anno Nuovo, pelle nuova.

spiegare il come è un po' lungo, perciò la faccio veloce: ho chiesto informazioni su come "diagnosticare" che tipo di pelle ho, giacchè è un dubbio che mi attanaglia da che ero ragazzina. Come si riconosce il tipo di pelle? Io me ne sono sentita dire di ogni dal venditore di turno, perciò a 44 anni non so ancora che tipo di pelle ho. Così ho chiesto in un gruppo e mi hanno mandato il link a questo blog competente e spassoso insieme. Ho guardato i video, fatto prove e ho scoperto alcune cose interessati.
  1. farsi lo scrub col bicarbonato è fantastico! Innanzitutto risolvono il problema degli scrubs che contengono microsfere in plastica, e come tali inquinano (e non saprei individuare quali siano per evitare di acquistarli). Non sono un estremista ecologista "tutto bio, tutto ecosostenibile" ma dove posso, e sono certa che l'impatto sia inferiore, perchè no? Per dirla tutta, non sono una che usa il bicarbonato per fare tutto, ma sono contenta di aver trovato questo nuovo impiego.
  2. La mia pelle è mista: secca su zigomi e guance e grassa, ma non esageratamente, sulla zona T.
  3. comunque tende ad arrossarsi lo stesso.
Ovviamente ho seguito alcuni consigli dai video che ho trovato da Estetista cinica, e con entusiasmo ho cambiato la mia routine di detersione viso con i prodotti che avevo in casa, riducendo davvero al minimo la sensazione di "pelle che tira" e di arrossamento post detersione (alla faccia del aver sempre scelto prodotti per pelli sensibili). Così ho deciso di cedere all'innovazione, io che in genere diffido di tutte le innovazioni, prendendole come " fattori di moda" e non come evoluzioni, ed ho fatto acquisti.


Acqua Micellare per pelli miste e sensibili ( se si arrossa sarà sensibile no?) e olio di Mandorle.
L'acqua micellare è una vera e propria sfida/innovazione per me, mentre l'olio di mandorle, è una vecchia conoscenza che risale fin dai tempi della prima gravidanza. Per l'acqua micellare, mi sono fidata di quello che c'è scritto, per l'olio di mandorle ho seguito quello che mi venne detto al corso preparto, cioè di fare attenzione: c'è l'olio di mandorle "spremitura a freddo" che può essere usato anche sul seno durante l'allattamento ed è innocuo per i bebè, e tutto il resto chiamato " olio di mandorle" che contiene anche altre sostanze per lo più esaltatori di profumazione ed altro. Al DM se si chiedi "olio di mandorle" , ti presentano il preparato della Kneipp di cui potete leggere la lista degli ingredienti qui e mi pare che ci sia più del semplice olio di Mandorle. Così ho fatto di testa mia, cambiando corridoio per andare in quello pre-maman e Bebè per trovare quello che vedete in foto: Mabyen bio-babyöl che dall'etichetta degli ingredienti e da quella fornita dal sito dei "non ci trovate dentro" è più attinente dell'altro alla mia idea di "olio di mandorla spremitura a freddo".
Ora devo solo vedere quanot sarò brava a creare e mantenere una nuova abitudine.

mercoledì 3 gennaio 2018

Gruppi tedeschi su fb

Giuro io talvolta non li capisco proprio. Faccio una doverosa precisazione, altrimenti chi legge non capisce quello che scrivo e più che un circolo vizioso ne viene fuori un ottovolante. 
Parlo dei gruppi fb tedeschi di " vendo / regalo". Certo è facile regalare qualcosa in buono/ ottimo/ perfetto stato se costa nuova, un occhio della testa. Mentre sembra complicato se l'oggetto in questione, costa meno di 50 euro nuovo. 
Poi trovi anche annunci in cui, chi li pubblica, ha il coraggio di chiedere una cifra spropositata per l'articolo, a maggior ragione se di quelli ottenuti omaggio, come i bicchieri Coca Cola del MC Donalds. 
Apprezzo anche chi ha l'ardire di chiedere in regalo console per videogiochi.
Giuro, non li capisco proprio. Io mi trovavo così bene coi gruppi " te lo regalo se vieni a prenderlo" italiani.

lunedì 1 gennaio 2018

Buon Anno!

No no niente elenco dei buoni propositi, ne tanto meno lamentele: e questo è già un buon inizio.
Ho avuto un buon Primo giorno dell'anno, svaccata per lo più sul divano, con una mezz'ora all'aria aperta per far pattinare le figlie. un primo dell'anno alla "come viene, viene", che sto concludendo in silenzio e relax cercando di ubriacarmi con una bottiglia di Jules Mumm, mortacci sua, analcolico. Auguro a tutti voi un anno così: placido.