mercoledì 26 luglio 2017

Curriculum subacqueo: perchè si sceglie di diventare Dive Master

Stavo scrivendo una mail ad un altro subacqueo ( sì "lui") quando mi sono resa conto che forse sarebbe stato noioso al limite dello spam un altra mail e che il contenuto della stessa vale la pena condividerlo in modo più ampio qualora passasse di qua qualcuno che sia interessato alla pratica subacquea: d'altronde il condividere esperienze e un accrescere il bagaglio culturale ( se non sono cose inventate).

tutto nasce dal consiglio: " Completa il tuo DM, completalo bene non ho consigli migliori di questo
l'IDC è pesante, ma è tutto standard e procedure la vera formazione è il DM, credimi fallo bene e tutto il resto arriva cascata"

Questo consiglio arriva perchè sto cercando di andarmene prima della prima lezione dal dive center a cui mi sono rivolta per il DM: non mi spaventano i 6-9 mesi di corso che mi hanno pronosticato, ma ci sono altre cose che non mi stanno bene.
Prima di tutto quando ho incontrato giovedì scorso l'insegnante, mi sembrava decisamente scocciato di essere lì e che avesse una gran voglia di andare via al più presto possibile.
Secondo quando chiesi come si sarebbe svolto il corso cosa che non era affatto descritta nel depliant e per me molto importante perchè abitando a 3/4 d'ora di distanza, avevo bisogno di organizzarmi con 2 figlie non ancora abbastanza grandi per essere lasciate da sole senza farmi stare sulle spine, mi dissero che il corso si sarebbe adattato sui tempi dei partecipanti, e così accettai e diedi la mia partecipazione.
Terzo se non chiamavo io per sapere se il corso partiva o meno e a che ora nessuno sisarebbe fatto vivo. Eppure il mio telefono e la mia mail li avevo lasciati.
Ora non so voi, ma se posso capire che un giorno qualcuno non sia felice di essere da qualche parte, non capisco perchè un centro PADI che sfoggia di essere blasonato 5 stelle non rispetti le prime due caratteristiche enunciate nelle prime tre pagine del manuale Dive Master: Professionalità e comportamento modello. E' professionale non avere informazioni rispetto la gestione del corso? E' professionale non informare i tuoi potenziali allievi e clienti? E' professionale sembrare scocciatissimo di essere lì ad insegnare? Personalmente me ne stra frego se tutti voi che lavorate lì dentro avete la magliettina tutta uguale in ottime condizioni e fresca di ferro da stiro: quella è apparenza, ma le altre cose mi parlano più di sostanza, e quello che mi dicono non mi piace.
Detto questo sì ci tengo molto a fare bene il DM perchè ne va addirittura della mia credibilità in quanto tale, ma le premesse non mi paiono da " alta credibilità".

E di corsi fatti col culo ( a cazzo di cane no, poi vi spiego il perchè) ne ho l'esperienza del mio open water. Il brevetto OW mi è stato rilasciato ( il diving/istruttore lo dico solo se mi viene richiesto da un ufficio PADI) senza aver completato le immersioni in acque confinate, e senza aver fatto nessuna immersione in acque libere, questo perchè lo stesso diving organizzava un viaggio a Marsa Alam in barca a cui io e mio marito avevamo intenzione di partecipare. Mi ricordo di aver fatto 2 immersioni in piscina: non mi ricordo quando mi fece fare lo svuotamento della maschera che fu fallimentare mi spaventai. tornammo in superficie e venni presa a male parole ed umiliata. Ci rimasi male per un paio di giorni cercando di convincermi che quella reazione dell'istruttore fosse solo colpa mia. Ebbi il brevetto in mano, il manuale e il DVD senza la pratica minima necessaria. Non ricordo nemmeno di aver firmato i ripassi delle conoscenze, ma ricordo di aver fatto l'esame teorico con l'aiuto, perchè "quelle cose lì che non servono" non mi erano state spiegate. Stesso discorso per alcuni esercizi in acqua che " ma tanto quelli non is insegnano più". Comunque non sentendomi sicura mi rivolsi ad un associazione sub vicino a casa che faceva pratica in piscina per migliorare la mia pratica subacquea.
Andai a Marsa, e il primo tuffo in mare fu puro panico. Credo di non essere andata giù più di 20 cm, con il mio istruttore a oltre un metro dalle mie pinne. L'immersione finì letteralmente senza aver consumato nemmeno un bar della mia bombola. La seconda andò meglio: l'insegnante mi assistette durante tutta l'immersione dalla discesa lungo la cima, tenendomi per mano durante tutta l'immersione a Malahi. Oltre allo spettacolo magnifico che tutt'ora rivedo, mi ricordo che facevo un rumore terribile sott'acqua per poi accorgermi che stavo buttando fuori l'aria solo dal naso.
Lì nel Mar Rosso, ebbi il mio battesimo dell'acqua, ma per come erano stete impostate le cose non potevano durare a lungo. Mi venne venduto un gav sbagliato, mi vennero mal consigliate le pinne, venni lasciata senza formazione dal diving center di cui ci fidavamo e presa in altre occasioni a male parole ( "tu devi imparare a stare in acqua", "tu devi dimagrire") venni messa in mano ad un assistant instructor che alla cima se ne andò  giù per i cazzi suoi lasciandomi da sola in balia di un'attrezzatura troppo larga per me ( nella mia dopo la gravidanza non ci entravo più) che mi si rigirò addosso. Dopo quell'esperienza ( e aver visto dare in prestito ad un altro subacqueo le pinne di mio marito come se fossero proprietà del diving) voltammo le spalle a quel diving. L'unica cosa che ci diede di veramente buono quel diving fu il titolo di un libro: Figli di una Shamandura. Ci furono altri 2 tentativi: uno a Santa Margherita Ligure in cui mio marito non so dove raccolse la pazienza ma riusci a portarmi sott'acqua, ed un altro a Noli, dove detto chiaramente all'istruttore che avevo bisogno di assistenza nell'entrata da riva, mi disse " ci vediamo alla boa" e sparì lasciandomi da sola sulal battigia, io che nelle meno di dieci immersioni precedenti ero per lo più entrata col passo del gigante e non avevo idea di come entrare da riva. Dopo Noli, e altri "addetti idioti" ero pronta a vendere la mia attrezzatura grazie all'ansia e al panico che mi assalivano prima di entrare in acqua e a quei 10 kg extra che non mi permettevano di entrare nel gav e nella muta (e le dita affettate sulle cuciture del neoprene le ho avute).
Passarono 3 anni, tra Noli e Levanto.
A Levanto Luca incontrò un dive Center che ci ispirava quella fiducia che di fatto dovrebbero avere i Dive Center. Così mio marito mi convinse a fare un check dive con loro. Mi venne data assistenza dal primo al'ultimo momento, venni strapazzata un attimo, ma senza essere presa a male parole, per riscuotermi dal panico che mi aveva assalito in un metro e mezzo di acqua. Venni tenuta 2 ore al porticciolo.  Ne uscii con il seguente verdetto: il gav che ha è troppo piccolo per sostenerla, le pinne sono larghe e domani si va al Canyon.
Non si trattò di un giudizio alla buona per ingraziarsi il cliente: ma un giudizio reale, adatto alle mie capacità e che mi diede l'opportunità di credere in me stessa, e dopo aver visto le vacchette di mare fu una strada agevole che mi ha portato alla maggior consapevolezza delle mie capacità subacquee, della consapevolezza dei miei limiti, al viaggio di nozze a Sharm, alle imprecazioni perchè ho l'aria nella semistagna e non scendo, e alla decisione di diventare Dive Master.

Forse proprio per le pessime esperienze avute entro le prime dieci immersioni (la nona immersione fu con Jill di Ocean College a Ras Um Sid Temple e ci innamorammo di lei che andò a sgridare un altro subacqueo che importunava un pesce) e l'ottimo lavoro fatto dal Punta Mesco a Levanto che per me è importantissimo prendere il brevetto Dive Master in modo serio. Sono più che consapevole che l'apprendimento della teoria e l'attenzione nella pratica sono solo a mio carico,  ma per tutto il resto devo dipendere da un centro ed un istruttore PADI che in meno di una settimana non mi ispirano più credibilità.

domenica 23 luglio 2017

"io sono il mare"

No non sono una megalomane, è solo il titolo di un libro che ho finito di leggere meno di un minuto fa, acquistabile direttamente dall'autore sia in formato cartaceo che elettronico e che trovate qui. Manco a dirlo è un libro di Claudio, si esattamente "quel Claudio"  di cui ho parlato nel post precedente.



Sappiate come prima cosa che è un libro PER TUTTI. Ecco magari non per bambini, di cui se ne potrebbe estrarre una versione ridotta per un pubblico 0 - 10, o magari i genitori più volenterosi possono farsela da se la versione ridotta raccontandola a memoria, che è il miglio filtro che potreste utilizzare, soprattutto per quelle parti discorsive e descrittive che, senza l'esperienza della vita sarebbero incomprensibili e noiose. Ma se dico che è PER TUTTI è PER TUTTI, non solo per subacquei.
E' per chi ha paura dell'acqua.
E' per chi ama starsene sulla spiaggia a prendere il sole.
E' per chi adora scalare montagne.
E' per chi si annoia a leggere.
E' per TUTTI.
E' per chi è curioso verso la subacquea ma crede che bisogna essere campioni di nuoto per poterla praticare.
E' per chi, pur di vedere il fondale marino, è salito su una di quelle barche dal fondo di vetro, o è andato all'acquario di Genova. E non sa di non aver visto nulla di vero.

Poi c'è chi sa che una "T" fatta con le mani non significa "time out" e quando lo legge gli parte un misto tra scimmia da acqua ( che levati...) e rabbia per la consapevolezza che ciò che c'è scritto è vero, e si sente far parte di una specie di tribù di eletti che ha visto una sorta di illuminazione. Non che questi siano migliori di altre persone sulla faccia della terra: hanno solo avuto il regalo di capire qualcosa di magnifico, importante e sottovalutato peggio di una cacca di cane sotto la suola delle scarpe, il mare. Tutti i subacquei hanno un brevetto che gli permette di immergersi ma non tutti i subacquei si immergono con lo stesso spirito. Esattamente come tante persone vanno in montagna ma non tutte ne hanno lo stesso rispetto.

Per presentarvelo copio una frase che troverete solo in appendice, ma che dovrebbe essere messa come introduzione:

"Io Sono il mare è un’opera di fiction, ma estremamente verosimile negli intenti. Durante la sua stesura tutta la Far North Section del Great Barrier Reef, la più grande opera dei coralli sul pianeta, è stata dichiarata irrecuperabile, senza speranza."

Lo so che non è facile capire per chi non ha mai visto i coralli nemmeno facendo snorkel, ma dovrebbe immaginare uno di quei boschi che è stato incendiato d'estate e che la desolazione del brullo e del bruciaticcio non si riprenderà in un paio di anni, ma rimarrà per sempre così, senza più i colori tenui della primavera, senza più i verdi intensi dell'estate senza più i rossi e i gialli dell'autunno. Solo nero-grigio bruciaticcio per sempre.

Non voglio nascondere che mi è stato chiesto di dire cosa ne penso di questo libro. Io penso che questo libro sia alla pari di tanta altra narrativa attuale. Penso che sia stupido in un mondo dove la "propaganda naturalista" è più una moda che un vero movimento etico, non sia spinto un libro del genere sull'onda del "oh povere tartarughe!", e si pensi a relegarlo come " letteratura di nicchia: solo per subacquei". No mi spiace, ma "Figli di una Shamandura" e " Cani salati nel profondo blu" sono letture solo per subacquei, ma non "Io sono il mare". L'ho già detto: è un libro per tutti. E' un libro che con una semplicità quasi infantile ti introduce alla teoria che devi conoscere per indossare una attrezzatura subacquea per una prima esperienza, ma questo è solo un effetto collaterale della storia. La storia parla di me, di te, di noi del mare e di quello che è. Fregatevene che sia ambientato nel Mar Rosso. Ambientatela nel parco marino di Tengue se volete. O a Punta Gatta. Il risultato non cambia. Vale la pena di conoscerlo.


giovedì 20 luglio 2017

Vita con Claudio

Mio marito si chiama Luca, ricordatevelo, Luca.
E siamo subacquei.
Lui novello OWDI io aspirante DM. Se non capite cosa significa è semplice: lui può insegnare io aspiro a poter fare l'assistente.
Una cosa che accade, anche se te la consigliano solo quando arrivi ad affrontare il livello DM (Dive Master) è il creare una tua biblioteca subacquea di riferimento a cui poterti rivolgere in caso di dubbi. Come citato dal manuale PADI, la incominci con i manuali PADI che hai acquistato e letto per ottenerne i vari brevetti precedenti al DM. Anche noi abbiamo iniziato con manuale OW. Poi un libor sulla traumatologia subacquea, e poi il libro che ci ha consacrato subacquei.

Figli di una Shamandura.

Ecco questo insieme a "cani salati nel profondo blu" sono i nostri libri di riferimento subacquei, quelli che sono talmente tanto importanti per noi che ce li citiamo spesso in qualsiasi momento della nostra vita.
Ad esempio se desidero minacciare mio marito gli dico: " faccio come Gianni e inizio ad ascoltare Battisti ad alto volume tutto il giorno"
Oppure quando si parla di fare immersioni coi tedeschi sul Mar Rosso è di rito dire: " sì la prima immersione di capodanno alle 6 del mattino applicando la teoria di Augustin."

E tanti altri, perchè poi c'è Ivan il Russo con 3 bombole, Teresa la guida con più culo che anima, Franz che rimane il mio mito personale, e tanti altri aneddoti, che senza essere stati a Sharm o essere subacquei non dicono nulla.

Ah ecco perchè vita con Claudio? perchè questi libri li ha scritti Claudio. Claudio di Manao ( e no mi mi paga per fargli pubblicità, semplicemente mi piacciono i sui libri)

mercoledì 19 luglio 2017

Festival sì festival no

tre festival per la mente, ad uno ho già detto di no, e temo di aver offeso un amica. Accidenti alla mia boccaccia di aver detto: " vengo al Marhaba", prima di aver capito di cosa si trattasse e quanto mi interessasse.

Tra ieri ed oggi mi sto prendendo il tempo di capire cosa mi offrono sia Oriental Rose Festival che Aria.

Del primo sarei " in famiglia": c'è il mio insegnante, un altro insegnante che viene fisso al festival di Bonn, un altra insegnante che è nell'Auftrittrgruppe della mia scuola e tre insegnanti italiane. Spalmati su 3 giorni, con un solo WS che mi interessa, una competizione spalmata su 2 giorni a cui non posso partecipare essendoci solo le categorie professionale e semi-professionale (ammiro il punto di vista di mio marito che forte di quella pergamena in cui il mio nome è accompagnato a  "insegnante di primo livello di danza orientale" dice: "tu devi per forza partecipare nella categoria professionale"). Parliamoci chiaro: 3 giorni di cui non ho ancora ben chiaro quali ws mi interessano a parte quello di mary pink per "simpatia personale".

Aria. Voglio un gran bene a Helena, e ammetto che un po' di ws che suscitano un minimo interesse ci sono. ma sono sempre titubante.

devo rifletterci bene.

anche perchè pare il discorso Marhaba non sia del tutto chiuso.

martedì 18 luglio 2017

Lo stop della danza

No no, non mi fermo a tempo indeterminato! Scherziamo? Ne andrebbe della mia salute psicologica!
Come mi trovai a constatare circa un mese fa, l'acqua, il nuoto, la subacquea, mi danno pace e serenità, la danza invece gioia ed energia. Auguro a tutti coloro che passano di qua di trovare nella loro vita la loro fonte personale di queste magnifiche cose.
Quindi cos'è lo stop della danza? Ecco: vacanze scolastiche estive = no lezioni di danza.
Certo potrei danzare anche da sola, ma ammetto che non è la stessa cosa ballare in casa tra i mestieri da fare e gli imprevisti (che quelli puntualmente arrivano ogni volta che penso di dedicarmi alla danza o al nuoto).
A parte questo stop, come avevo scritto qualche post fa, ci sarebbero dei progetti danzerecci di ws e festival qui e là che però non mi "prendono dentro" così tanto da farmi passare in secondo piano la questione economica.
Allora, in ballo ci sarebbero:
Ws con Jillina a Bruxelles ad agosto
Ws bollywood con Liza a Düsseldorf
Settimana intensiva con Aladin ad agosto
Festival a Reutlinger con almeno 3 italiane che conosco a fine settembre
Marhaba a Roma a fine novembre
Aria a Palermo la settimana dopo il Marhaba.

Ci ho pensato e sicuramente rinuncio al WS a Bruxelles. Jillina è un mito nel campo, ma di fatto non mi interessa studiare con lei per uno o due ws: ci andrei forse più per dire " ho fatto il ws con Jillina!" che per quello che effettivamente potrei imparare. Certo non ne tornerei a casa a mani vuote, fosse anche il nuovo cd originale di Dinletir o uno dei famosi video di Jillina, ma non mi sento tecnicamente pronta ne desiderosa di cuore di partecipare ad un suo ws. Mi interessano di più il bollywood di Liza, che è una danzatrice eccezionale e una persona stupenda, e la settimana intensiva con Aladin che sicuramente mi porterà enormi benefici sopratutto per quello che riguarda la mia partecipazione nel suo Showgruppe che è la cosa a cui tengo di più al momento. Sono stata ammessa con la riserva che devo fare esercizio a casa (e non lo faccio) ed impegnarmi per questo è fondamentale per me.
Reutlinger. Roberta, Santina e Mary Pink. Non siamo amiche per la pelle, ma sono tre persone molto carine che non mi dispiacerebbe rivedere e sono a poca distanza da casa. Devo leggere bene cosa mi offre questo festival, ma al momento è quello che mi attira di più per vicinanza, nello spazio-tempo.
Marhaba. come ho già scritto il vero motivo non è Jillina, non è il suo spettacolo, ma è Claudia. E per lei preferisco andare in un altro momento a Roma, in cui potermi godere la compagnia di un amica, dei suoi pelosi e della sua cucina veg, senza metterci di mezzo l'eccitazione e l'impegno di un festival, che anche se non lo organizza lei, la vedrà molto attiva o così mi è parso di capire. Quindi per Roma mi riservo un merc-giov, in un altro periodo, magari dopo le vacanze d'autunno.
Aria. Stavo convincendomi ad andare a trovare Helena per il suo festival, partecipare al contest, e a vari ws: mi sento un po' demotivata. La causa principale è che avrei voluto partecipare al contest, ma quando ho visto danzatrici di una certa bravura chiamare a raccolta per il contest allieve od amiche (non conosco i rapporti tra di loro) che sicuramente ritengono degne di partecipare e magari già professioniste o semi-professioniste, ecco mi sono cadute le braccia. Che ci vado a fare io lì? La figura della cioccolataia? No grazie: nella giuria non co saranno persone con cui ho abbastanza confidenza da andare a chiedere cosa devo migliorare se messa a  confronto con chi ne fa già di più.

quindi al momento i discorsi che partono dopo ferragosto li lascio ancora in sospeso. Ma devo parlare sia con Claudia che con Helena, perchè non posso tenerle all'oscuro dei miei pensieri.

domenica 16 luglio 2017

Mi ero dimenticata...

... dell'enorme potere terapeutico che può avere un blog.
Ora mi chiedo: il blog può avere un enorme potere terapeutico sul marito che russa?
Ma andiamo con ordine.
Il mio senso di disagio si è attenuato dopo aver sbloggato ieri, il che è un bene: mi permette di focalizzarmi su come affrontare le "problematiche" personali che ho, dagli un ordine una forma ed una priorità e riconquistare un po' di serenità.
Avrei bisogno di un attimo di serenità, che per me significa: niente urla in primis. Che siano le sorelle che litigano, che sia luca che alza la voce perchè perde la pazienza o io che sbrocco dopo aver ripetuto millanta volte le stesse cose alle figlie, che siamo Manolo o Shami che miagolano ( e i miei sono gatti dalla voce possente), non ha importanza: serenità = niente urla.
L'attimo di serenità non importa come lo utilizzo: potrei perdermi nella lettura per tutto il giorno, potrei studiare tutto il giorno, cucire, ricamare o pulire la casa e fare lavatrici, e il risultato sarebbe lo stesso arrivare a fine giornata stanca ma felice e non stanca e stremata da non vedere l'ora di mettere tutti a letto e andarci pure io.
Parlo di "attimo" di serenità quando mi servirebbero giornate intere senza urla. stiamo a vedere come riuscirò a gestire questa piovosa domenica tipicamente del Nord-Rhein-Westfalen.

Per quanto riguarda il marito russante... beh ho passato la notte sul divano. E no non venitemi a dire che ci sono i tappi per le orecchie, che ci sono spray, che ci sono sciroppi, che una visita dall'otorinolaringoiatra.... Luca si è fatto operare a febbraio al naso, e si supponeva potesse dipendere dal naso fratturato tempo immemore fa. Col cazzo. E' cambiato, è diventato un russare ritmico ed armonioso senza apnee, ma sempre di russare si tratta. Russare che talvolta mi sveglia e mi rende difficile addormentarmi di nuovo. Così sta notte, dopo 2 felici settimane di dormite intere da sera a mattina nel mio letto senza interruzioni, mi sono trasferita sul divano dove ho potuto dormire alla bene meglio fino alle 8.
Per stanotte preparo il letto nella stanza degli ospiti: sicuramente è più comodo del divano. Valuterò poi se provare a dormire nel mio letto o andarci direttamente.

sabato 15 luglio 2017

periodaccio?

Ogni volta che penso sia un periodaccio, mi guardo in faccia a mi ci sputerei volentieri sopra da sola,s e mi soffermo a pensare che c'è che ne passa di peggiori. Mi sento irrequieta, nervosa, delusa, e non mi fa affatto bene perchè mi sento come se tutta questa negatività mi frenasse. Mi chiedo da dove venga. Sicuramente tutta l'ansia per l'esame che ormai ho dato settimana scorsa ha giocato un ruolo importante per avviare questo processo. Parimenti il dover aspettare da 4 a 6 settimane per saperne l'esito non aiuta. Ne tanto meno sapere che comunque il riconoscimento della Laurea ci metterà il suo tempo ad avvenire e mi chiedo a questo punto quando cazzo potrà essere. Aggiungiamoci un po' come base un po' come granella sopra, tutta la fottuta insicurezza veterinaria che ho di mio, e la collega che frequento che non è incoraggiante sul panorama lavorativo dipingendolo una merda al pari di quello italiano, e forse il gioco è fatto. Sentirmi dire ieri che le cliniche veterinarie non mi hanno degnata perchè ho presentato male il mio CV  e perchè sono straniera mi ha fatto pure stare peggio. " Io guardo le persone, non la forma in cui si presentano", mi ha fatto sentire in una trappola da cui è impossibile uscirne. Ed io che credevo che avessi scelto me non per il mio CV ma per il fatto che la tua clinica messa in quel buco di culo di strada residenziale dietro l'aeroporto, così dismessa da sembrare il negozio di un rigattiere, non attirasse nessuno e che fossi la tua botta di culo. E lasciati dire una cosa casa collega nazi-fascista: il mio CV mi vende meglio di quella che sono, perchè se mi chiedi la terapia di uno squilibrio acido-basico, non la so tutt'ora, così come non ricordo affatto la terapia cortisonica in caso di trauma, e non ultimo, non so come cazzo tenere in mano un bisturi. 
Accidenti a me e all'affezionarmi ai posti di lavoro: avrei dovuto mandare in culo quello stronzo del P.S. andarmene su due piedi e cercare una struttura dove ci fosse rispetto e non denigrazione per principio. Sicuramente sarei diventata un medico più competente e forse meno angosciata.

Bene questa è la mia grande preoccupazione al momento. Il ritorno alla veterinaria. Poi c'è la piccola preoccupazione: il corso dive master, che forse è un tantino diverso da quello che mi aspettavo, ma la cosa più preoccupante è la lingua: mi rendo conto che il mio B2 non mi permette una lettura fluida è pienamente comprensibile del tedesco. Per fortuna ho lo stesso manuale in italiano: questo mi permette leggendoli in contemporanea (cioè una frase sull'uno ed una sull'altro) di focalizzare i lemmi chiave tedeschi, e scriverne la traduzione accanto.

Non ultimo questa settimana che doveva essere la prima un po' rilassata di queste ultime per esame, non lo è stata affatto. 
Per un giro di coincidenze, faccio le pulizie io delle scale di casa con retribuzione. Per questo motivo l'hausmeister, che è una figura simile all'amministratore condominiale, mi ha chiesto di dare una pulita all'appartamento sopra il mio 200 mq circa su 2 livelli sfitto da sei mesi, con a disposizione scopa, paletta e scopino, mocio, secchio dell'acqua e un solo detersivo, tra l'altro per piatti, fornitomi dal sopracitato hausmeister. Tempo a disposizione? meno di mezza giornata. Faccio il meglio che posso nel poco tempo e con le scarse risorse che ho, cambiando di mia spontanea volontà il detersivo per i piatti con un detersivo per pavimenti che sicuramente mi torna più utile. i vetri, come da accordi, non sono da fare. Questo accade 2 settimane fa.
Sabato scorso, al ritorno dalla piscina, dove ho portato le bimbe per rilassarci un po' tutte e tre dopo il mio esame, viene da me una vicina di casa, con cui l'hausmeister ha un rapporto di fiducia speciale, e mi dice qualcosa sulle pulizie nell'appartamento del piano di sopra che sono da rifare. Incontro anche i nuovi vicini di casa e alle mio orecchie più che una richiesta di migliori pulizie mi sembra una lamentela per un lavoro mal fatto, lavoro che era stato visto ed approvato dall'hausmeister e svolto nei parametri concordati. Quindi mi viene lasciata la chiave dell'appartamento per migliorare il lavoro fatto comprensivi di vetri e di bagno del piano di sopra: i sanitari erano neri di sporco! Per forza quegli stronzi dei precedenti inquilini ci avevano pulito le griglie del barbeque ed io con un semplice detersivo per i pavimenti, miracoli non ne potevo mica fare! Il rimettere mano alle pulizie di quell'appartamento mi inquieta parecchio. Cosa si aspettano che faccia? da una parte c'è la nuova inquilina che pretende la casa uno specchio, dall'altra c'è l'hausmiester che è colui che paga, con cui non riesco a parlare per concordare meglio il lavoro da svolgere. L'ansia di fare un lavoro che non è il mio, di farlo diversamente da come richiesto, l'ansia di una nuova vicina di casa che mi dà la sgradevole sensazione di essere una che pretende al di là di quello che le spetta e che possa non riuscire a separare la questione lavoro dalla questione vicinato. Staremo a vedere, anche se l'attesa in questo momento mi fa più male che bene. I soldi per il lavoro fatto, arriveranno a fine mese.

Per non cambiare tema c'è anche l'altra casa da pulire. Non avendo trovato di meglio come lavoro, da ottobre sono entrata nel ramo collaborazioni domestiche. Solo che odio pulirla. E' una casa viva con 4 persone ed un gatto, e il gatto è quello che mi crea meno problemi. 4 livelli dal sottotetto adibito a studio pieno di libri e scartoffie, alla cantina infognata di ogni cosa. Io per pulirla non ci metterei 4 ore come mi chiedono, ma almeno 2 giorni. C'è da fare lo Slalom tra libri e scartoffie dello studio, tra i giocattoli minuscoli in camera del figlio, che non ho capito se è un bambino timido, uno stronzetto, o un cucciolo serial killer, da tanto che ti guarda in sottecchi e faccia fatica dopo oltre 2 mesi che metto a posto i sui cazzo di lego a dirmi " hallo", e tra i ninnoli sparsi qua  e là compresa una giraffa con giraffino di oltre un metro d'altezza, un armadietto per uova con gusci vuoti dentro, e una scala a pioli di legno fatta dal suddetto bambino stronzo per la sua mamma, verniciata a cazzo di cane o country shabby chic come direbbero le menose, e piena di tarli che seminano segatura dovunque. fosse per me il 90 % di tutte ste cazzate volerebbero in pattumiera. Mi dite che senso ha un orsacchiotto alto 60 cm di terracotta seduto accanto al camino? E no non venitemi a dire che sarà un regalo, perchè se ti hanno regalato una cosa del genere e l'hai tenuta, i casi sono 2: ti piace o sei una di quelle persone che si sentono obbligate a tenere i regali per non ferire la persona che te l'ha regalata. In questa casa ci vado per 4 ore capestro ogni 2 settimane. Ore capestro perchè sono sempre incastrate tra quando possono loro, che devono essere presenti, e quando posso io, che non abbandono le mie figlie per pulire la tua casa.

Riassumendo la mia ansia si chiama, avere un lavoro decente commisurato alle mie capacità. E devo solo capire se sono così mal messa da poter aspirare a fare solo la donna delle pulizie, o se sono in grado di poter fare qualcosa come veterinario. Ah aggiungiamoci che sono anche stanca di sentirmi dire da persone che non ne hanno la competenza "si ce la puoi fare", capisco l'incoraggiamento, ma mi serve un parere autorevole non la compassione.

venerdì 14 luglio 2017

Situazioni spregevoli

Capita che l'anno scorso ho consegnato CV in tutte le cliniche veterinarie di zona. Capita che alcuni nn si siano mai presi la briga di rispondere. Capita che altri abbiamo risposto negativamente di persona o via posta. Capita che solo un ambulatorio piccolo malandato e gestito da una sola collega abbia dimostrato interesse. Dì per se le condizioni disastrose di questo ambulatorio non mi preoccupano perché ho visto ben di peggio. Non mi preoccupa nemmeno la posizione un po' nascosta che ha, che significa meno clientela. Ma il problema è la collega titolare. Vorrei poter dire che non condivido il suo approccio col cliente, o col paziente, o non condivido lo stesso amore per terapie alternative, perché abbiamo la stessa cura per l'animale, per il cliente, e riteniamo l'omoepatia una cagata pazzesca. La realtà è che non condivido i suoi ideali socio politici che oso definire nazi-fascisti. Non condivido nemmeno il suo credere che siamo irrorati dal cielo, ne che "ok" fatto in un modo sia giusto ed in un altro sia un simbolo massonico, ma queste sono cazzabubbole che mi fanno ridere. Non mi fa ridere sentirla sostenere che "Trump(-eltiere)  ci libererà dal Islam", che "gli arabi ci rubano le risorse", che "gli arabi picchiano le donne", che l'Islam é una ideologia  e ne un una religione perché non ha un Dio", che "gli africani (ma ha usato tutt'altra parola) vengono qui solo per divertirsi sessualmente con le europee" , e ultimo ma forse primo su tutti che "dovresti leggere di più su FB". Già l'anno scorso mi ero allontanata per queste idee. Ho pensato di affrontarle di nuovo perché una Clinica é comunque un punto di partenza per tornare in sella. Ma la sua ignoranza strumentalizzata mi turba, e mi chiedo se il compromesso di aiutare in clinica e mostrarmi disponibile sperando in un assunzione appena ho in mano il riconoscimento della laurea ne valga la pena.

mercoledì 12 luglio 2017

Progetti a lungo termine

Ordunque, l'esame B2 di tedesco l'ho dato e la prossima scadenza è l'inizio e lo svolgimento del corso Dive Master, di cui, se prima di ieri la cosa che mi angosciava di più erano le prove acquatiche, ora la cosa lo è la lingua che mi tira fuori perle come " verantwortungsbewusste" che tradotto grazie al manuale DM Padi in Italiano significa "pratiche responsabili", o così pare andando per esclusione tra parole note e verbi.
Peeeròòòòòòò sto anche pensando ad viaggio di danza, il cui unico vero scopo è quello di incontrare finalmente Claudia dopo anni in cui mi sopporta e supporta, e mi chiedo: devo attendere fino a novembre, in concomitanza del Marhaba, per incontrarla? Novembre non è dietro l'angolo, tra oggi e Dicembre, perchè si tratta dell'ultimo finesettimana di Novembre, c'è un sacco di tempo in cui può accadere di tutto tipo essere assunta in una clinica veterinaria e non poter decidere più del mio tempo solo con la famiglia, e che è un impiccio solo per la prenotazione dei voli: prima prenoti meno paghi, ed è fondamentalmente questa la mia angoscia in quanto sono tendenzialmente "braccina". quindi mi chiedo: vale davvero la pena attendere così a lungo per incontrare una persona? No, sicuramente no. Sinceramente il fascino che esercitava su di me il Marhaba era troppo gonfiato da me stessa. Ora che seguo un maestro competente e che ho occasione di avere ws validi a pochi km da casa, affrontare un viaggio per un festival a Roma non ha più la stessa intensità: l'unico e vero motivo per cui ci volessi andare è incotrare Claudia. E allora perchè attendere fino a novembre? perchè rompermi la testa per organizzare il viaggio, capire le mie disponibilità quando il vero motivo è un altro? Perchè angosciarmi per un festival in cui la mia amica avrà il suo da fare e sicuramente non voglio esserle d'impiccio? Addio Marhaba dunque. E addio Spettacolo di Jillina, che sarà fantastico, ma non sei ciò che voglio. Voglio stare con la mia amica. E rischiare di prendermi una scarpata da lei durante una sua lezione. E non stare via una settimana, che magari mi farà pure bene, ma mi farebbe venire i sensi di colpa verso marito e figlie.
Stesso discorso vale per Aria, il festival di Helena. E' vero che questo lo organizza Helena e mi ha chiesto se vado, ma mi chiedo se davvero mi interessano i ws proposti, se mi interessa partecipare ad un contest in cui pare ci siano solo professioniste e il mio livello non ci si avvicina manco un po'. Avrei piacere di rivederla, certo, ma il discorso non cambia: vale la pena partecipare ad un festival per rivederla?
Il fatto stesso che salti fuori improvvisamente e prepotentemente il  "ma chi me lo fa fare", andare ai festival intendo, e l'accettare il discorso di " accantonare momentaneamente il progetto" a me la dice lunga. Tanto lunga da sapere che non sono quello che desidero.
Perciò ora riformulerò il mio desiderio per benino e mi organizzerò per realizzarlo in tempi e modi a me più congeniali.