martedì 27 dicembre 2016

Perchè festeggiare Capodanno?

Me lo chiedo da un po' Perchè? per quale motivo si festeggia il capodanno? No, non rispondetemi "Perchè è il primo giorno dell'anno!" perchè è una risposta facile, scontata e totalmente insignificante.
Io trovo totalmente senza senso ed inutile festeggiare il primo dell'anno come lo si festeggia normalmente  ed in generale: attendendo la mezzanotte, per fare un brindisi vedere i fuochi d'artificio già sicuramente mezzi sbronzi, e tirare le ore piccole, vivendo come amebe semicomatose per l'alcool e le poche ore di sonno il primo giorno dell'anno. Scusatemi, ma così è come la Corazzata Potiemkin secondo Fantozzi: una cagata pazzesca.
Parto dal fatto che secondo me 2 feste così ravvicinate non hanno senso: Natale e Capodanno ad una settimana di distanza. Non so voi ma sembrano fatte apposta per "festeggiare" una con la famiglia ed una con gli amici. Vista così non sarebbe nemmeno una cattiva idea, il capodanno VERO l'1 non il 31 sera-notte, con gli amici come se fosse un secondo Natale, mangiando e scambiandosi i regali che non abbiamo voluto dare in anticipo per il 25 da aprire senza essere insieme.
E' triste legare alla mezzanotte, anzi alle 00:00 d'orologio l'inizio del nuovo giorno: è una convenzione, vecchia di anni se volete, ma una convenzione. Il giorno incomincia da sempre all'alba, al sorgere del sole, e per gli ebrei al sorgere della prima stella della sera, non quando lo dice un orologio, che, sarà pur coordinato con il movimento della terra e aiuta le persone a ricordare scadenze temporali varie, ma fissa in un punto imprecisato della notte l'inizio di qualcosa: e scusate ma mi pare di festeggiare il compleanno di un bambino in un punto imprecisato tra il testi di gravidanza e il parto. Dopotutto si dice sempre per indicare il nuovo giorno "domani mattina" non " da mezzanotte", sia che si tratti dell' 1.1. che del 29.2. .
Ecco se dovessi festeggiare il capodanno allora farei in modo tale da svegliarmi col buio, in qualsiasi posto del mondo io mi trovi, per recarmi nel punto più alto che ci sia vicino a me, guardando verso est e aspettando il sorgere del sole, l'inizio del nuovo anno. Questo avrebbe un senso, un emozione.
Se mi fermo a ricordare i capodanni passati, sono pochi quelli che trovo belli. Sicuramente quello del 1997: da sola, sono andata a letto presto il 31, e mi sono alzata presto la mattina dell'1 e pattini alla mano mi sono recata alla pista di pattinaggio che avevano costruito in piazza duomo, che però ahimè era chiusa. Poco male, ho atteso il pomeriggio e sono andata al Piranesi. Totalmente contro corrente.
Il capodanno del 1998 ha anche lui il suo bel perchè, perchè per la prima volta in vita mia lo festeggiavo con la persona che amavo e mi amava: il primo capodanno a Berlino parlando pochissimo tedesco, il primo capodanno con Luca. il primo di una lunga serie. Oddio se mi fermo a ripensarci, a parte Luca e il bacio di mezzanotte, il resto di quel capodanno sarebbe da cancellare.
Anche il capodanno del 2009 è stato un bel capodanno: eravamo soli io e Luca, a casa nostra. Mi ricordo che nevicava e siamo usciti a fare 2 passi alle 21 sotto la neve, per recarci al solito bar, pensando fosse aperto per far veglione, ma così non era. io avevo fatto il turno in clinica la notte tra il 30 e il 31, e avrei fatto anche quella dell' 1-2 perciò, voglia di strapazzarmi non ne avevo poi molta. Anche il capodanno 2013 è stato bello: non mi ricordo come abbiamo passato al notte, ma alla mattina siamo andati al passo del Penice ed abbiamo pranzato lì con le nostre figlie.
Poi ci sono altri capodanno che ricordo, per diversi motivi: quello del 2012 ronfando con la Mimi e il mio pancione, quello del 2010 con l'influenza, o quello in cui realizzai il mio desiderio di andare in discoteca e rimanerne dannatamente delusa, o quello a Montecarlo dove la gente veniva a vedere i fuochi "perfino da Bordighera" e vedere in un ristorante la tristezza del " essere lì per essere lì". Da piccola ho sempre "subito" queste feste più che viverle. La mia famiglia non era numerosa e non aveva poi molto amici, anzi quasi nessuno, ed ovviamente quei pochi non avevano figli della mia età. e No non eravamo nemmeno ricchi da poterci permettere vacanze di capodanno sulla neve con veglione al ristorante fiaccolate o chissà quale altra cosa. Credo che l'unico capodanno sulla neve che abbia mai fatto in una situazione simile io avessi 4 anni, e non so nemmeno se si trattasse di capodanno o di dopo capodanno. Per qualche anno, quando mio nonno abitava sui colli piacentini, festeggiammo il capodanno lì e non era poi male: c'era la stufa a legna su cui si preparava la polenta  con cotechino e lenticchie il primo dell'anno, i prati gelati in cui giocare, sempre a sola ovviamente, ma se ero fortunata avevo qualche metro di neve in pendenza per giocare col bob, e qualcuno invitato, gli zii o parenti alla lontana, a passarlo con noi, perchè un paio di letti in più per dormire c'erano. Ecco forse quei 3 o 4 capodanni fatti a "Quattrocchio" ( nome della frazione sperduta sui colli piacentini) sono quelli della mia infanzia che più ho apprezzato. Poi ho un enorme buco di memoria per quello che va dai miei 12 ai 20 anni come capodanni: si vede che non sono stati poi sto granchè, e dopo alcuni capodanni che vorrei cancellare perchè davvero tristi.
Per me il capodanno significa mangiare il primo dell'anno polenta cotechino e lenticchie a pranzo e ascoltare il concerto di capodanno mentre si cucina: ma qui, a parte la difficoltà di recuperare un cotechino (ma forse so dove trovarlo), questi piatti li mangerei solo io, perchè mio marito è uno schizzinoso (lo sa e lo ammette pure lui) e le figlie li conoscono poco: se devo mettere in tavola qualcosa per cui si storce il naso va da se che voglia di cucinarli non ne ho poi molta.
Ieri sera ho osato dire che non capisco tutta questa smania di celebrare il capodanno. Mio marito l'ha presa sul personale, perchè lui ci tiene a festeggiarlo in compagnia, e credo l'abbia presa sul personale più per il fatto che la sua idea di capodanno gli è stata smontata 9 giorni prima ed ora è orfano di festa. Detto tra di noi: festeggiare il capodanno fuori al freddo attendendo una gulash suppe per mezzanotte, che sinceramente non so se fosse buona di suo o perchè faceva freddo, non mi ispira poi molto: è una cosa che fai quando hai 20 anni, non quando ne hai 40 e due figlie, perciò sono anche un po' più serena di non dovermi ghiacciare il culo attendendo mezzanotte e senza potermi levare dai piedi al più presto possibile. Forse era stato dato "per scontato" che anche questo capodanno sarebbe stato come quello dell'anno scorso.
Io davvero non vedo tutta questa smania di festeggiare il capodanno dovendo tirare tardi, dovendolo passare per forza "in compagnia", anche se la compagnia in questione sarebbe stata bella, ( la stessa con cui ho festeggiato il compleanno). Per non stare a soli e farlo in compagnia, si potrebbe sempre pensare di informarsi alla croce rossa ed offrirsi volontari per l'organizzazione e la gestione del veglione di capodanno per persone sole, povere, o immigrate, così anzichè passarlo ubriancandosi e facendo schiamazzo idiota, si fa qualcosa di utile, e personalmente gratificante perchè avrebbe un senso. Se invece il senso di farlo in compagnia è quello di fare schiamazzo ed ubriacarsi, beh, no preferisco allora farmelo da sola, andando a letto presto e uscendo di casa prima dell'alba per andare a vedere sorgere il sole sui Siebengebirge, con o senza famiglia, e rincasando per mettere su polenta cotechino e lenticchie, attentendo il concerto di capodanno.

martedì 29 novembre 2016

A secret Garden

Finalmente ho finito il nuovo costume: un esplosione di verde e viola in varie sfumature nato da una stoffa a fantasia floreale, con degli iris.
E' stato un lavoro che grazie al preziosi consigli di Mao Murakami e il suo sito sparklybelly mi ha dato la possibilità di imparare un po' di cose, velocizzare e migliorare  la resa del lavoro.
Questo costume è da molto tempo che girava per casa con una storia un po' sofferta: gonna che ho fatto tagliare da una tizia che si dichiarava "bravina", costume fatto completare da una ragazza in Sicilia, che a distanza e senza avermi mai visto, ha fatto un buon lavoro, ed infine sotto le mie mani. Comunque la "ripresa" di questo costume parte da qui, e poi non ne ho più parlato.
Comunque sono partita così:

Con questa idea qui


e sono finita così


In mezzo grattacapi e accidenti tirati.

del bozzetto fatto durante una noiosissima lezione di tedesco sono state cambiate un po' di cose. il fiore grande non è al ginocchio come previsto perché era troppo pesante e la stoffa non era in grado di reggerlo perciò è stato riportato in cintura, stravolgendo di nuovo l'idea che avevo in mente di una cintura non esageratamente lavorata, cosa che mi ha messo in non poca difficoltà perché non avevo più idea di come andare avanti. Dopo qualche tentativo fallimentare sfociato in "smonta e scolla" poichè le "pietre" usate non avevano per nulla luce come dovevano, (mai prendere roba da bricolage da 4 soldi cercate su internet e spendete per strass veri possibilmente facili da incollare o incastonati da cucire) sono approdata contemporaneamente da Bacatus e da Mao. Di Mao ve ne ho già accennato sorta, di Bacatus no. Per chi non è addetta a questo tipo di lavori, va detto che la qualità delle pietre strass, perline e pailllettes, fanno la parte del Leone, perché sono la "luce" sul costume sotto i riflettori, quindi usare materiale di scarsa luminosità vuol dire compromettere ore ed ore di lavoro e assicurarsi la gastrite. Bacatus è stata la mia salvezza in un giorno particolarmente creativo: il negozio che mi ha fornito ciò che si avvicina più a delle pietre fino a quel momento non è mai stato molto fornito oltre ad essere piuttosto caro, e non avevo voglia di andarci pensando sia alla strada che all'esborso. L'alternativa era comprare in internet, senza vedere la qualità dei materiali e dover aspettare qualche giorno prima della consegna. Poi cercando ( Sia fatto Google santo subito!) ho trovato Bacatus, a circa mezz'ora di macchina da qui, fuori da Bonn e dai parcheggi a pagamento, a prezzi umani. L'unico difetto che ha è che tratta per lo più materiale da collane che pietre o strass, ma mi ha offerto abbastanza materiale per fare un bel lavoro.



Questi sono 3 dei tanti bottini delle mie spedizioni da Bacatus. Ah per non parlare del fatto che questo posto ha fornito alla mia dolce metà l'idea regalo per il mio compleanno sfociato in ben 2 buoni acquisto.


Il frutto delle spedizioni a Oberkassel, dov'è Bacatus, (Kassel di sopra, io abito a Kassel di sotto) nel dettaglio risulta così:




Dicevo, contemporaneamente c'è anche lo zampino di Mao. Scoperto il suo blog e i suoi tutorial tramite un gruppo FB tramite il suo " how to make a mermaid skirt" mi sono iscritta al suo sito scoprendo un sacco di tutorial tra cui anche quello per fare gli applique, che mi ha permesso di fare i fiori viola per la cintura risparmiando tempo fatica ed accidenti. ma lo zampino o colpa di Mao non finisce qui! mi iscrivo anche sul gruppo FB sparklybelly e tramite una iscritta scopro che ho sempre acquistato la taglia di reggiseno sbagliata e mi spiego perché il reggiseno ricoperto di questo costume mi sta troppo stretto! per chi volesse sapere di più sui reggiseni trovate le spiegazioni in inglese qui e consiglio il calcolatore di taglie della triumph. Così ho preso il Bra totalmente finito,


E l'ho smontato tutto!

Quindi sono andata alla caccia di una nuova base che è stata tagliata seguendo l'idea fornita da Mao in uno dei sui primi tutorial (link datomi da lei direttamente) per creare un Dina Bra.


Purtroppo non sono molto brava col disegno e le coppe sono asimmetriche, cosa che ha comportato un cedimento della coppa sinistra a cui ho rimediato ponendo un tirante tra la coppa e la spallina. Consiglio a chi volesse cimentarsi nel creare un Dina Bra da sola, oltre a seguire i consigli di Mao sulla scelta della base, di usare una scodella o una tazza da tè (dipende da quant'è grosso il vostro seno) per tracciare a curvatura della coppa uguale su entrambe.
Io non ho seguito in toto il tutorial di Mao per il Dina Bra: tutta la parte anteriore e le spalline originali sono rimaste: ho solo tolto e creato la fascia giro busto, perché questa volta non c'è stato verso di ricoprire in modo elastico quella originale. Il mio consiglio è createla, poi fatevi aiutare per fissare 2 spilli che vi diano la corretta misura di dove mettere i ganci.
Smontare il vecchio Bra mi ha dato la possibilità di:

 rifare i decori usando più pietre e strass di qualità e meno schifezze,


e mettere una base paillettata sotto la stoffa fiorata che è, di fatto, trasparente aumentandone la luminosità.
Anche per la gonna ho usato lo stesso stratagemma di una base paillettata, creando una sotto gonna.

Il risultato, in un primo momento non mi è piaciuto: sarà stato per la stanchezza, sarà perché conoscendone i dettagli minuscoli a memoria, non vederli ti lascia un po' di delusione ( le api le libellule, il bruco!) ma poi indossato per ballare e visto " in azione" cambia tutto e capisci che quello che hai addosso è tuo, come se fosse una seconda pelle.

Piccola nota:
La foto in apertura del costume indossato, mostra anche orecchini e collana. A questo costume sono abbinati un paio di orecchini che mi ha creato a sorpresa ed apposta Mamigà Gattanera sorrisi in filo. Le avevo detto che li avrei indossati per lo spettacolo, ma non l'ho fatto perchè da pirla, li ho lasciati a casa! comunque il magnifico lavoro che mi è stato regalato sono orgogliosa di mostrarvelo ugualmente:


giovedì 27 ottobre 2016

I biscotti cacchina per Halloween della margarina tedesca

Partiamo da una doverosa premessa: la ricetta non è mia. E' una di quelle ricette che si trovano sulle pagine internet di prodotti quali , in questo caso una margarina, ed io la traduco per le me amiche italiane. Qui il link al post originale

Per i biscotti a cacchina servono:
  • 125 g di margarina (ma il burro è più naturale)
  • 70 g zucchero a velo
  • 1 pacchettitno di zucchero vanigliato ( quello tedesco in italia non esiste e vi consiglio caldamente di usare una bustina di vaniglina che fate prima)
  • 180 g farina
  • 30 g cacao amaro in polvere
  • 30 ml di latte di mandorle o di latte vaccino (3 cucchiai da tavola)
  • 30 gocce di cioccolato che reggano alla cottura in forno (spero le troviate!)
  • carta da forno
Preparazione:

1. Preriscaldare il forno a 190 °C (ventilato: 170 °C). Mettere la carta da forno sulla teglia. Lavorare con la frusta elettrica la margarina, lo zucchero a velo e la vanillina, fino ad ottenere un composto cremoso. Incorporare la farina. tenere da parte una quantità d'impasto grossa quanto un mandarino per fare gli occhi.

2. Aggiungere all'impasto il cacao e il latte (vaccino o di mandorla). Lavorare l'impasto con mani infarinate, per formare dei rotolini lunghi quanto un wurstel ( chiarissimo per un tedesco! ci sono wuerstel di qualsiasi forma e misura! n.d.t.) e girarli su se stessi per fargli " la forma desiderata". si dovrebbero ottenere circa 15 cacchine.

3. Con l'impasto chiaro tenuto precedentemente da parte, formare 30 palline con eventualmente l'aiuto di un po' di farina, da attaccare sulle cacchine. Aggiungere le gocce di cioccolato per formare le pupille. infornare le cacchine nel forno preriscaldato per 15-20 minuti. Lasciare raffreddare su  graticola da dolci.

sabato 22 ottobre 2016

Figli di una Shamandura

Sono rari i casi in cui rileggo un libro, e questa volta per rileggerlo ho pure dovuto ricomprarlo perchè la mia copia, non è mai tornata indietro. Ora a meno che non perda di nuovo l'e-book (il promo è rimasto sol volo Sharm-Malpensa), non me lo può più ciulare nessuno: peccato però che se mai incontrassi Di Manao, non potrei farmi autografare l'e-book. Pazienza mi farò autografare il log book.
Questo post voleva nascere come una mail personale e privata, ma poi ho pensato che non fosse il caso: tutto sommato essere subacquei e gattofili, non è che ci renda amici culo e camicia, anche se il messaggio di fondo è semplice: Grazie per aver scritto questo libro.
Per chi non lo avesse mai letto non si aspetti un pistolotto alla Eco. E' un libro più semplice, di piccoli racconti di vita vissuta, di persone conosciute, uno squarcio di vita in un epoca neanche troppo lontana, ma vivo. ecco è un libro vivo.
La prima volta che lo lessi ero stata una volta sola in Egitto e i nomi che mi riconoscevo mi ritornavano come immagini sfocate.
Questa volta invece ho riconosciuto più nomi, più situazioni e tutto molto molto più nitido, anche i segni della MDD. La prima volta che lo lessi ero una snorkelista italiana (mai in topless perchè non mi piace) che mise piede nel Mar Rosso per la prima volta a ras Katy con mutino giubbetto arancione e ciambella, ora sono una rescue diver PADI con un forte desiderio di diventare Divemaster (nonostante ogni tanto faccia lo yo-yo) che fa coraggio ad una prima stella CMAS in un laghetto d'acqua dolce con profondità massima di 4 metri.
Riconoscere i luoghi, anche se non sono mai stata al Pirate's Bar o al Camel Bar, perchè preferisco Shisha e thè egiziano Old Market, che a Na'ama Bay, in questo periodo lontana dall'acqua come la intendiamo noi, salata, mi ha fatto stare bene. Per qulache sera, mi sono immersa a Ras Mohammed, Ras Katy ( ci sono tornata anche con le bombole poi) Ras Umm sid, Temple, Tiran, facendo un salto pure a Ras Gamila, a Small Creek ed anche qui e là dalle parti di Marsa Alam.
Il mar Rosso se lo conosci sotto l'acqua ti entra dentro e non ti va più via.
Non sono ancora stata là, sul Thisltegorm. E sono combattuta, se andarci o no. La corrente mi preoccupa un po', ma mi preoccupa di più il mio buddy abituale: mio marito, che sott'acqua è una fonte di stress incredibile, però dopo l'ultima immersione e relativo invio, pare essersene reso conto che è un po' stressante.
Comunque Grazie Claudio per i libri che hai scritto (ora rileggerò "Cani salati nel profondo blu" che ho in cartaceo) e per i magnifici articoli che scrivi per il Dan per Scuba Portal  per imperialbulldog (dove ho letto la biografia del dr. Livingstone e sono in un brodo misto di amore ed ammirazione) e per il tuo blog: leggerti è come immergersi. 

giovedì 20 ottobre 2016

Vacanza

Ci serve una vacanza. Non una lunga dove andare a fare questo e quell'altro e stressarsi e tornare più stanchi di prima.
Ci vuole per tutti e 4 una vacanza breve, un fine settimana lungo per esempio, in un posto dove c'è poco da fare, tipo passeggiata in montagna o simile. Un posto dove le bimbe possano giocare tranquille, Luca staccare il naso dal cellulare per leggere un libro o dormire se non vuole stare con noi, ed io fare lo stesso, ed io avere la possibilità di tirare il fiato.
Serve.
Forse più a Luca che a me.  

mercoledì 19 ottobre 2016

Sai...

.... volevo scrivere un post per il giorno del tuo compleanno, ma lo sai, non sono  una così tradizionalista e commemorativa, come forse volevi.
Non so nemmeno se mi ricorderò di farti el castagne e lasciarti il bicchiere di rosso nella notte dei morti. magari ci lascio un caffè piciurla giusto per farti ricordare che io non te lo faccio mai buono come lo avresti voluto tu.
Il fatto è, mamma, che ultimamente ti sogno spesso e nel sogno non riesco più a realizzare che non ci sei più come facevo i primi tempi.
sento la tua mancanza ultimamente, in modo molto forte,
Mi manca la compagna di merende perfetta: quella con cui mi intendevo alla perfezione, quella con cui mi azzuffavo, quella con cui facevo le scorribande sul mercato, quella con cui se le facevo vendere un ricamo a punto croce, un lavoro a maglia o anche all'uncinetto, sebbene non fosse il suo campo, o le parlavo di danza, si entusiasmava.
Penso che la Germania ti sarebbe piaciuta, che ti saresti "innamorata" di Aladin e di Taha come li amo io, che saresti impazzita su pinterest perdendoti in mille "lo faccio".
Penso che la mia vita dopo di te e senza di te è stata una vera e propria sorpresa, a partire dal fatto che pare io riesca ad andare un po' d'accordo con papà, partendo da un rapporto piuttosto freddo e cordiale, siamo finiti a legarci.
so che mi manchi.
Penso a volte che tu ti sia lasciata morire per paura di affrontare i medici e gli ospedali quando potevi ancora salvarti.
Mamma penso sempre a quello che mi dicevi sulla parure della nonna che ti pare portare una maledizione. Ecco io ho deciso che la venderò: non so ancora ne come ne quando, ma la venderò.
Mi manchi.

lunedì 17 ottobre 2016

L'ho fatto

ho sfanculato la suocera dopo 19 anni di sopportazione dicendo senza meziz termini quello che pensavo.
Le comunicazioni si sono ridotte al minimo indispensabile.
e ne sono felicissima!!!!!

poi casualmente su Fb mi sono comparse condivise da amiche queste due immagini.


Di Open your Mind seguita da questa frase:

"Ogni cambiamento è positivo. Non esistono cambiamenti negativi. Tutti i cambiamenti avvengono per il tuo bene. (Neale Donald Walsch)"

Credo sia tratta da questo libro, e quest'altra immagine:


arrivata da una sorella di danza.

Insomma come dice il maestro Oogway, "il caso non esiste", ed io continuo a sentirmi addosso una sensazione di "vuoto caldo ", tipo quando svuoti l' armadio lo pulisci e butti via tutti i vestiti che non metterai mai. Poi una volta sistemato, lo apri e fai "ohhhh!", oltre ad una meravigliosa pace interiore.

domenica 9 ottobre 2016

cani salati in laghetto d'acqua dolce.

Riprendo l'espressione "cani salati" che no so chi l'abbia inventata, ma l'ho letta per la prima volta tra i racconti di Claudio Di Manao, perchè oggi, ho avuto la netta sensazione di essere un cane salato lontano dal suo elemento, l'acqua salata, e che si deve accontentare di un laghetto ex cava che offre una vegetazione di Alghe pari ad una foresta di Kelpie, però in Germania e , in acqua dolce con una temperatura odierna di 16 °C.
Sia lode alla semistagna!
Dicevo: io, cane salato.
Facciamo un passo indietro, anzi due.
Le opzioni per immergersi in Germani sono davvero limitate. forse ho fatto qualche accenno in qualche altro post, e sicuramente ne ho parlato qui  quasi un anno fa prima di conoscere il Zülpich See. Non fatevi trarre in inganno dalla parola "See" che ricorda "Sea": col caz... cavolo che si tratta di mare! Si tratta di lago, anzi nella fattispecie di laghetto ex cava, acqua dolce, una marea di alghe, poca fauna, cigni incazzosi più pericolosi dei natanti, visibilità che la nebbia in val padana è una giornata limpida, temperatura dell'acqua massima 20 °C nei giorni di buona.
Va beh non è proprio così tragico, ma mica ve lo posso dipingere roseo no? anche perchè l'acqua ha sfumature verdi-marroni.
Al Zulpich See c'è un diving club, a cui guarda caso siamo più o meno associati e che per botta di culo è prevalentemente frequentato da gente molto cordiale, molto alla mano, e con una densità di bambini ben educati che giocano tra di loro senza stracciare l'anima più del necessario, per far si che sia un posto rilassante dove andarci. Siamo circa una ventina comprese le 4 marmocchie ( due mie), e le rispettive mamme cioè io e la Kathy, che siamo in pratica le uniche 2 "Frauen". Per la verità ce n'è una terza, ma che è un po' presa e quindi non la vediamo mai.
Tutto il resto masculi, ma si comportano bene, anche se oggi, per altro motivi, ho ben compreso Biancaneve che arriva nella casetta dei sette nani, ed inizia a mettere a posto tutto.
Io e la Kathy ci troviamo molto bene tra di noi: donne pratiche, mica palle! Abbiamo iniziato una pratica tutta nostra la "Frauen Tauchen" cioè l'immersione delle signore. E' nata un po' per gioco, ma sta prendendo una piega interessante perchè Kathy ha voglia di andare in acqua rilassata ed affrontare le sue difficoltà, io ho voglia di andare in acqua senza Luca e questo vuol dire essere più rilassata e concentrarmi meglio su quello che so fare senza pensare in continuazione " cosa si aspetta da me Luca". Per la verità io mi ritrovo a fare una cosa che non mi compete, cioè dare consigli per l'attività subacquea: sono solo un Padi Rescue Diver, ma va detto che in questo club per questioni che non voglio discutere per rispetto, io sono la terza più alta di brevetto, dopo Luca e la terza signora del gruppo. Quindi penso alle mie difficoltà passate e presenti, perchè non è stato facile imparare a stare in acqua, e mi adeguo sperando di fare la cosa più giusta. Certo la perfetta sarebbe " troviamoci un istruttore" ma in mancanza d'altro, facciamo tesoro dell'esperienza altrui.
Quindi oggi eravamo lì ad aspettare la nostra immersione, guardando l'isoletta: profondità massima del sito d'immersione credo 5-6 metri, e raccontavo del mare, dei suoi metri, del suo panorama, della sua acqua. Salata. La Kathy mi dice che ha fatto una sola immersione in mare, in Olanda, ma che ha bevuto un po' d'acqua e le è venuto da vomitare per il sapore. E lì ho realizzato che senza quel sapore sulle labbra, quel profumo/puzzo di mare sull'attrezzatura sciacquata alla buona, senza il bruciore quando devi sciacquare la maschera perchè si è appannata o la devi rimettere perchè t'è arrivata la pinnata (era in notturna in un momento di luci spente, mica sono pirla da andare così vicino a qualcuno!) ecco, all'immersione manca davvero quel qualcosa e poi è il "senso" del tutto, ed ho contemporaneamente realizzato che osno un cane salato, lontano dal suo ambiente.

giovedì 29 settembre 2016

Lavatrice Horror Story, il finale.

Io appartengo alla generazione "c'è la lavatrice", mia mamma ha appartenuto alla stessa generazione, ma quella precendente. Mia nonna apparteneva alla generazione " stai attento a non sporcarti che hai il vestito buono! " o " se ti sporchi le prendi!" o "mettiti questo qui che se si macchia non importa!" Ed ora capisco la generazione di mia nonna.
Prendi figlia piccola, mandala all'asilo con una maglietta bianca, e valla a prendere con una maglietta melange beige, ma che guarda caso ha lo stesso taglio della maglietta bianca della mattina. Riscopri tutta la cultura ecclesiastica di santi e beati mentre la lavi a mano per tirarla il più possibilmente simile al colore originale. La stessa operazione va ripetuta per i calzini taglia 24 della suddetta, e per le mutande marroni di fango per i giochi d'acqua fatti all'asilo nelle giornate calde che ci sono state recentemente.
Però.. ah la poesia del bucato che sa di bucato! SEeee eccerto che sa di bucato, a sciacquarla ci va un eternità e non è detto che il sapone venga via tutto! Ma poi vuoi mettere il romantico fascino della mutanda di cartone e della maglietta di legno e dei calzini foderati in carta vetrata?

comunque.

Lunedì chiamo il centro assistenza alle 8.30 del mattino.
Spiego il problema, quello che è rimasto, alla signora dall'altra parte del telefono: la lavatrice non centrifuga. Mi dice di provare a pieno carico, che è una cazzo di lavatrice super intelligente e che se non rileva il carico non gira per nulla. Ecco ma una lavatrice ignorante come quella delle nonne 2 programmi e va dar via il culo, non ne fanno più? Va beh, vado e provvedo fiduciosa.
Parte, ma non c'è niente da fare: nemmeno la pazienza certosina sotto forma di sedia portata giù in lavanderia ed e-book a vedere che combina. il programma dono venti minuti si blocca e, sorpresa delle sorprese, non scalda nemmeno l'acqua.
Telefonata, descrizione dei problemi. appuntamento mercoledì tra le 8 e le 18: le verrà comunicato via sms una finestra di 3 ore in cui arriverà il tecnico.
Lunedì decido che se nota i graffi faccio la gnorri, ma poi il mio grillo parlante sotto forma di onestissimo mezzo tedesco marito ( cosa che ci ha portato più guai che benefici con l'agenzia delle entrate, ma questa è un altra storia) mi dice che non è il caso, così opto per un po' più onesto e un po' meno disonesto: "se non chiede io non dico".
E mercoledì il tecnico non chiede, e se ha notato qualcosa, è stato bravo a far finta di niente. Però la prima cosa che ha controllato è che i blocchi fossero stati rimossi.
"Signora quando ci sono così tanti problemi, centrifuga che non va acqua che non scalda e programmi che non procedono l'unica è cambiare la scheda".
Trapiantiamo il cervello, fa tutte le verifiche che deve fare e la lavatrice  E' VIVA!!!!!
Mi chiede se voglio metterla sul gradino e gli dico che lo farò più tardi col marito: prima voglio assicurarmi che non si muova. Come? contorno col gessetto sul pavimento: se si è mossa è stata brava a ritornare nei segni. Potrei avere una lavatrice Weeping Angel?

Ora sono preoccupata per l'Alicia de Longhi: sta dando segni di cedimento. dovrò ordinarne al più presto una su Amazon. 

domenica 25 settembre 2016

Lavatrice Orror Story ( con finale in sospeso)

Tutto è incominciato ad Agosto: la lavatrice non ce l'ho in casa ce l'ho nel locale lavanderia del palazzo, e a quanto apre, oltre all'inquilino del seminterrato sono l'unica ad usare il locale lavanderia. senza contare che i due bagni di casa sono troppo piccoli per poterne ospitare una.
Capita che arrivo mentre va in centrifuga ed odo un rumore simile ad un treno / tram che frena.
Spero sia la lavatrice del vicino. La lavatrice del vicino è del tutto spenta. So che non è un buon segno.
Soldi per un tecnico o per una nuova non ce ne sono: grazie all'agenzia delle entrate che i soldi li vuole il giorno prima di dirti quanto devi pagare, sono mesi tiratissimi a spaccare il capello. Quindi faccio finta di nulla sperando regga fino a tempi migliori, ma il 7 di settembre la mia amata lavatrice fa il canto del cigno e l'8 si rifiuta di partire del tutto. Il tecnico sentenzia l'acquisto di una nuova.
Così mi metto alla caccia sui siti di Mediamarkt e Saturn: trovo una Gorenje a 300 euro 6 kg 1400 giri tempo di consegna fino a 6 settimane.
Faccio di necessità virtù: vediamo quante settimane reggiamo lavando il minimo indispensabile, e la cosa funziona un po' lavando solo calze e mutante e forzandoci ad usare tutto l'abbigliamento che abbiamo: a parte il già citato intimo, e un paio di lavate delle bimbe, arriviamo a quasi 3 settimane con i vestiti che abbiamo.
Mercoledì mi chiama il negozio: la mia lavatrice nuova è pronta per la consegna!
Sprizzo gioia da tutti i pori, mi zampillano i tergicristalli dall'emozione, e Venerdì mattina alle 7:20 ( sì le 7:20 del mattino!) mi consegnano la lavatrice!
Il commesso mi dice" mi raccomando, tolga i blocchi!" Solo che capisco "tolga il blocco" e ne levo solo uno.
Guardo il manuale che è, ovviamente, tutto in tedesco. Ne trovo uno simile in italiano, e mi confermerà poi l'assistenza italiana che è il modello simile ma con la centrifuga solo fino a 1200, e che dovrebbe andare bene. dicevo, guardo il manuale per capirci qualcosa, ma ovviamente salto la pagina della rimozione dei blocchi, perchè " me l'ha detto il commesso di farlo".
Scopro che c'è un lavaggio auto pulente e decido di fare per primo quello.
Parte ci mette un eternità a caricare l'acqua, perchè completamente vuota.
Ah non ve l'ho ancora detto ma nel locale lavanderia c'è un rialzo di circa 50 cm per piazzarci le lavatrici e rendere più comodo il carico e scarico della stessa, ma la lavatrice lì ce la devi issare,e lo abbiamo fatto io e Luca prima che andasse al lavoro, dopo aver tolto IL blocco.
La lascio lì dopo essermi accertata che carichi l'acqua e torno un paio d'ore dopo con il primo carico di biancheria da lavare. Lampeggia: mah forse è normale, La carico la faccio partire il programma dura 2:39 ore: cavoli lungo. va beh sempre meglio di niente.
Dopo 4 scendo e trovo la lavatrice ribaltata per terra.
Vi lascio immaginare come mi sia sentita.
La tiro su senza troppo sforzo, provo ad accenderla e non va: ci metto un po' a realizzare che la corrente è proprio saltata nel locale lavanderia forse proprio per la caduta della lavatrice stessa.
Ripristino a corrente ma la lavatrice non si accende.
La desolazione: 300 euro buttati al cesso.
E l'oblo non si apre nemmeno per tirare fuori la biancheria!
dire che sto una merda è poco, informo Luca, cerco di contattare qualcuno, in lacrime, e il tecnico più vicino mi riattacca il telefono in faccia: cavoli quanta voglia ha di lavorare! Chiamo il negozio che me l'ha venduta e il tizio dall'altra parte mi dice provi a staccare la corrente del tutto per qualche minuto. Faccio, ma niente.
Ormai sono rassegnata al fatot che la lavatrice nuova sia da buttare, perciò rotta per rotta decido di aprirla: dopotutto se c'è la gente che si permette di curarsi cani e gatti da soli penso proprio di essere in grado di aprire e guardare una lavatrice, no?
Lo faccio e....
trovo che si è staccato un connettore, e gli altri sono un po' fuori posto: metot a posto tutti questo, richiudo la lavatirce e...
...si accende!
Riesco a farla partire, interrompo il programma di lavaggio che stava facendo ( è una di quelle lavatrice che una volta che parte il programma, non puoi più cambiarlo) e faccio partire solo lo scarico, perchè quando prova a girare fa un rumore terribile.
Termina, ma l'oblo non si apre. Riapro la lavatrice per vedere com'è la serratura, mi faccio una cultura sulle serrature da lavatrice su san google, ma niente non riesco a sbloccarla: Ci riesco Luca poggiandoci contro un ginocchio: l'oblò cadendo si era insaccato, ma nulla di grave. Bene il secondo problema è risolto: ora vediamo se va, usando il programma lavaggio corto.
Tutte le prove fatte risultano inefficaci: non parte. Non capiamo se ci sia un errore o no: sono triste, amareggiata.
Luca studia il manuale d'istruzione e scopre che i blocchi sono 2!
Va, provvede, torna col secondo blocco in mano, ma dice che la situazione è rimasta invariata.
Sono triste delusa e amareggiata perchè sono stata così pirla e presa dall'euforia che ho saltato a piè pari quella parte sul manuale.
Così si conclude il venerdì.
Sabato mattina non mi arrendo e decido di riprovare il ciclo auto pulente e parte!
Mi sento decisamente meglio, ma sono consapevole sia presto per cantar vittoria.
Termina il ciclo, le spie lampeggiano, ma giuro che non so se è un bene o un male. Provo a far partire un ciclo corto. Parte! allora voleva solo avere un carico! Mannaggia a queste lavatrici super intelligenti. Il ciclo dura, in teoria 17 minuti: torno dalla lavatrice e dichiara che ne mancano ancora 12 al termine: decisamente qualcosa non va. La lavatrice non va in centrifuga: la fa partire fa un paio di giri e poi si ferma.

Vi farò sapere come va a finire.

Lunedì alle 8 chiamo il centro d'assistenza: incrociate le dita, che non mi sfanculino e me la mettano a posto.

lunedì 29 agosto 2016

Non è un mio problema

Ieri ho passato la giornata a ripetermelo: "non è un mio problema".
Oggi ho passato 4 ore e mezza ad ascoltare il "non è un mio problema".
Forse vi chiederete se sono masochista, e forse me lo chiedo pure io, ma vi faccio una domanda: sapete che c'è una persona che conoscete, non potete definirla "amica" perchè vi conoscete da troppo poco tempo, ma vi è famigliare quanto la mamma dei compagni  di classe dei vostri figli che le ha ospitati da lei e voi avete ospitato i suoi, che ha un problema grosso che comprende casa, famiglia, lavoro e salute e questa persona non ha parenti o amici vicini, avendone il tempo, non prestereste la spalla per 2 chiacchiere ed un po' di pianto?
Ecco questa è la situazione del "non è un mio problema", ed io sinceramente non riesco proprio a voltare la testa dall'altra parte sopratutto se l'aiuto offerto e richiesto sono accompagnare e riprendere i figli che sono a scuola insieme e ascoltare problemi che comunque potrei risolvere solo se fossi miliardaria.
Ora devo solo stare attenta a far si che non diventi un mio problema, perchè a dare troppo, poi significa prendersi in carico il problema, una parte o tutto, e questo non è quello che cerco. 

lunedì 15 agosto 2016

Decoupage livello base

In camera delle bimbe la situazione matite pennarelli & co. è, come in tante altre camerette, sempre un po' criticamente disordinata. Avevo provato a prendere uno di quegli organizer porta penne con cassettini porta tutto, ma era troppo piccolo, così ne abbiamo creato uno noi con 8 cartoni del latte e una delle scatole porta cartoni: si ringrazia vivamente il supermercato per averci fornito il cartone base senza problemi. ovviamente visto che i cartoni del atte non son poi così tanto beli da vedere, allora abbiamo fatto decoupage livello base. I cartoni del latte sono tenuti insieme da punti metallici e fissati alla base con un po' di colla che non molla.






Per le immagini si ringraziano i supermercati della zona con tutte le loro riviste varie.
Questo è quello creato per le matite i pennarelli e altri oggetti simili, poi abbiamo fatto anche quello dove riporre acquarelli pennelli e colori speciali.





venerdì 12 agosto 2016

disagio

Sto vivendo nel disagio.
no non fisico nel senso del "trambusto di un trasloco": sto vivendo in un disagio mentale. Il perchè no lo so.
Mi sono convinta di questo per via dei sogni che sto facendo uguali e ripetutamente tutte le notti: sogno di rientrare a casa e trovare aperte le finestre che dovevano essere chiuse. La sensazione è quella di disagio in  una casa buia dove le luci anche se le accendi non fanno luce e il disagio di trovarci qualcuno di indesiderato, in genere un ladro. Alcune volte in questo disagio di una persona indesiderata al buio si manifesta una sagoma umana , un ombra che poi si spaventa e scappa perchè urlo e lo prendo a male parole.
Però se per 3 notti di fila sogno la stessa cosa qualcosa non va.
No ho intenzione di speculare in quel mondo a cavallo tra il pseudo magico e il fideistico che mi compete quanto ad un uomo competono i dolori del parto: però la mente è complessa e se la psicosomatizzazione dei problemi sfocia chi in insonnia chi in problemi dermatologici chi in problemi gastrici, non mi stupirebbe se il mio cervello di notte stia cercando di buttare fuori cose che non mi stanno bene a cui non riesco a dare un nome e una forma consapevole da fronteggiare di giorno nel quotidiano.
E tutto ciò si complica con questo dannato clima continentale che domenica ha permesso a marina di scottarsi perchè le ho messo male la crema solare, ed oggi sono in giro con pantaloni e t-shirt lunghi e poncho a ripararmi il collo e la schiena dal freddo.
E sono stanca di dire " ho bisogno di una vacanza" che non verrà sicuramente preso grazie alle tasse italiane che si sono prese i pochi risparmi che avevamo per le ferie, che non avrai mai per me il sapore di vacanza perchè tanto poi chi muove il culo e fa " girare la vacanza" sono io.
Voglio di più.
Voglio dare un nome ed un cognome a tutti i fattori che mi danno questo disagio, sistemarli uno ad uno e tornare ad essere la solita Laura.

mercoledì 10 agosto 2016

pensavo fosse semplice...

innanzitutto sappiate che la settimana con mio papà qui è andata bene oltre le più rosee aspettative: per farvela corta ha fatto il nonno, giocando e coccolandosi le nipoti, ed io non potevo avere di meglio.
Ma sono qui perchè c'ho la mia daily incazzatura.

Ieri sera, dopo aver ricevuto la mail della traduttrice giurata per completare la procedura di riconoscimento della mia laurea, mi sorge un dubbio: ma non è che il mio diploma di lingua non basta? Così stamattina scrivo alla responsabile per scoprire che le mie paure sono fondate: il B1 certificato di test per immigrati non basta, ci vuole il B2. fortunatamente o tragicamente basta quello " semplice". dico fortunatamente perchè costerebbe in linea teorica meno di quello medico, me contemporaneamente dico tragicamente siamo considerati medici di serie B se per noi non serve un certificato di competenza linguistica medica.
Mi deprimo: perchè comunque ho già mandato in giro CV, per ricevere risposte negative o non riceverne affatto e perchè non si tratta più di aspettare un pezzo di carta ma di prendere altro tempo per studiare un livello superiore di lingua. avevo già intenzione di farlo, ma speravo di poter lavorare ed in itinere studiare. così faccio un paio di telefonate una alla VHS ( volkshochschule, o univeristà della terza età o scuola civica) dove ho vissuto il mio calvario di corso Humbridge-style (Humbridge come Dolores Humbridge, non Cambridge), e l'altra ad Inlingua, la scuola privata dove ho fatto un mese di corso l'estate scorsa trovandomi davvero bene.
La domanda fatta ad entrambe le scuole è la stessa : ho un B1 appena preso vorrei fare il B2.

La risposta del VHS: "sono qui disponibile per un colloquio a riguardo tutti i venerdì dalle 9-12. No non so dirle quando è il corso e poi dobbiamo vedere in che corso metterla, per i costi non so dirle"

La risposta di Inlingua: abbiamo 2 corsi uno bisettimanale il lunedi e il mercoledì sera dalle 19.10 alle 20.30 che incomincia il 5 di settembre e uno monosettimanale il sabato dalle 9.10 alle 13. Il costo è di 225 euro al mese.

Ora non so voi ma per quello che riguarda la professionalità di una scuola che mi deve dare un certificato di lingua per poter lavorare, vince Inlingua. Tuttavia il costo, anche se non è proibitivo, è piuttosto alto, così devo valutare l'opzione scuola di me' il cui unico pregio è costare poco.

Tuttavia voglio provare la terza strada: quella privatista. Ho studiato all'università su tomi che vanno verso ed oltre le mille pagine: credo di poterci provare da sola se ho un buon libro di testo.
Ora attendo la risposta dall'ente di certificazione, e spero sia una buona risposta.

venerdì 29 luglio 2016

ieri e domani

Ieri mi ha chiamato mio padre chiedendomi se preferivo arrivasse sabato domenica o lunedì. No no se preferissi arrivasse DI sabato DI domenica o DI lunedì, ma questo sabato questa domenica o questo lunedì: stava andando in agenzia a fare il biglietto aereo che lui con i siti on line non ci si trova e allora preferisce pagare la commissione all'agenzia.
Mio padre arriva domani alle 8.10 e riparte sabato prossimo: partenza del volo alle 8:30, che significa secondo le regole aeroportuali di essere alle 6.30 in aeroporto: grazie al cielo l'aeroporto è a meno di mezz'ora di strada da casa mia.
Si vede che sprizzo felicità da tutti i pori?
La prima ed unica volta che è stato qui è stato a Natale: era partito euforico e poi ha portato un clima di piombo nel giro di 24 ore. E' stata una vera gioia averlo seduto al tavolo dalla mattina alla sera per tutto il resto della settimana a farsi i cazzi suoi con la settimana enigmistica.
Sta volta credo parta scazzato: l'ho sentito pronto a scatti di nervi martedì quando l'ho chiamato per un favore, lo era pure l'altro ieri quando mi ha detto degli orari assurdi dei voli che gli hanno dato ed aveva già le balle girate perchè da un giorno con l'altro il prezzo del biglietto gli è lievitato parecchio.
Partirò prevenuta, ma le premesse perchè sia una settimana serena non ci sono.
Ci sono anche gli episodi della volta scorsa: gli chiedi di tenere impegnate le nipoti, e anzichè giocare con loro passa il tempo a chattare con le sue donnine di meetic. Oppure già tutti noi a letto e lui in piedi a chiacchierare con le sue donnine di meetic e non bisbigliando. L'idea di essere ospite in casa altrui non ce l'ha poi tanto chiara, o forse crede che poichè è casa di parenti può comunque fare quel cazzo che gli pare.
Ho lo stomaco in fiamme e un goccio di birra mi fa venire il voltastomaco.
Se anche sta volta se ne va senza salutarmi, non mi ferirà come a Natale, anzi starò a guardare per essere sicura che se ne stia andando senza ripensamenti.

Poi andrò a festeggiare.


martedì 26 luglio 2016

Vacanze 2017

No no, non ho scritto male: se non ci sono botte di fortuna molto rapide, le vacanze slitteranno all'anno prossimo.
Stavamo progettando di andarcene via ad Ottobre una settimana, ma poi sono arrivate le tasse dall'Italia, e ciao 4 soldi che avevamo da parte per andare in vacanza.
Così stiamo vivendo l'illusione delle vacanze dell'anno prossimo.
Ora l'Egitto sembra sempre più fuori portata: non per i costi ma la preoccupazione che " possa accadere qualcosa" tant'è che il Regno Unito, che già ha abbastanza scazzi con la brexit, ha deciso di sospendere a tempo indeterminato i voli per Sharm el Sheik. Cosa abbia deciso di fare la Farnesina non lo so.
I tedeschi in genere per il caldo andavano in Turchia, ma i casini legati al golpe-non-golpe di 2 settimane fa la rendono una meta anche lei discutibile, se non per problemi di sicurezza, per problemi etico-morali almeno per la nostra famiglia.
Di mete valutabili ce ne sono parecchie, tipo Malta, Cipro, la Grecia, anche se quest'ultima non sembra appetibile per i subacquei. Però a noi è tornata in mente Levanto.
Ora se per me Levanto è appetibile come "tornare in un posto famigliare" come il Pian di Picche e il Punta Mesco, l'idea dell'andare in campeggio con 2 immersioni al giorno, mi fa più di lavoro che di vacanza.
Sinceramente in 4 anni di campeggio, non mi pare che noi si sia mai ritornati rilassati.
A me il campeggio non dispiace, ma correre perchè bisogna andare al diving per l'immersione, correre perchè è ora di pranzo, aspettare quella mezz'ora che poi diventano 2 ore ( ma sta volta corsi di mezzo non dovrebbero essercene), perdere l'immersione perchè c'è il mare grosso "e porca puttana mi sono alzata presto lo stesso cazzo", perdere o anticipare l'immersione perchè "non c'è nessuno per quella dopo, correre per fare la seconda immersione del giorno e darsi il cambio con le bimbe, mal vivere la voglia di gioco delle bimbe perchè sei troppo stanco dalle immersioni per poter aver voglia di svaccarti mezz'ora al parchetto, beh insomma guardando queste cose, non mi "fa/sa" di vacanza, ma di maratona per cambiare la routine quotidiana e massacrarsi per fare qualcosa di diverso.
Insomma se posso pregustare l'idea di caldo e il sapore di sale, tutto il resto mi crea ansia e basta.

L'ultima volta che siamo stati lì in campeggio le bimbe erano decisamente più piccole: Marina andava per i 5 e Valeria ne aveva appena 2 e mezzo, e tra tutte le esperienze là è stata la peggiore. Il tempo ha fatto schifo: di tutte le immersioni che dovevamo fare più della metà sono saltate per impraticabilità del mare. Inoltre la tenda ha preso talmente tanta acqua che ha fatto poi muffa e non l'abbiamo ancora sistemata in 2 anni. Io e Luca abbiamo fatto 3 brevetti: io deep e rescue, lui il dive master: una maratona tra immersioni, corso teorico, ed organizzazione con le bimbe. Io sono stata male: avevo ripreso con la pillola che mi ha dato più problemi di quanti non ne abbia mai avuto in 2 gravidanze.
Siamo rientrati per disperazione con 2 giorni d'anticipo, ma all'epoca erano appena poco più di 2 ore di strada; da qui so parla di almeno 12 ore se la Svizzera è in buona e non piena di cantieri.
All'epoca avevamo una passat e una polo, e riuscivo a fare stare tutto nella passat. Ora la passat vive in Sardegna e noi abbiamo solo la polo in cui riesco a far entrare l'attrezzatura subacquea e nulla più: questo significa che per andare in Liguria dovremmo noleggiare una station vagon o una monovolume o anche qualcosa di più grosso, o peggio far montare un gancio traino per un carrello con relativo cambio con maggiorazione dell'assicurazione.

Con questi presupposti organizzare il trasloco in Germania è stato più rilassante dell'organizzare la vacanza dell'anno prossimo, senza contare che vorremmo coinvolgere altri subacquei tedeschi per far conoscere loro la Liguria, e questo comporta nell'organizzazione il tenere presente che ci osno anche altre persone.

Insomma se si riuscisse ad andare in vacanza, chi si rilassa non lo so, ma non sono tanto sicura che mi rilasserò poi tanto, anzi mi sento già soffocare e spuntare gli spilli nelle spalle.

lunedì 25 luglio 2016

42 situazioni in cui fare pratica con la postura corretta insegnata nei corsi di danza orientale

Volevo scrivere 101 situazioni, ma arrivata a 15 ho iniziato a sentire la difficoltà di arrivarci a 101, così ho optato per 42.
Perchè 42? Perchè è la risposta alla domanda fondamentale alla vita all'universo e a tutto quanto il resto.

Pronte? via!

1 lavando i piatti
2 cucinando
3 stirando
4 aspettando i mezzi pubblici
5 in sala d'attesa dal medico
6 in fila in posta o in banca
7 lavandosi i denti
8 Spazzolandosi i capelli
9 facendosi la coda o la treccia
10 guardando nell'armadio nel dilemma del "non so cosa mettere"
11 mangiando di nascosto pane e Nutella
12 nella pausa caffè
13 al bancomat
14 guardando i figli che riordinano altrimenti non lo fanno
15 in fila al banco gastronomia
16 in coda in cassa
17 suonando in citofono
18 telefonando
19 fumando una sigaretta se fumate, altrimenti fate finta di farlo
20 sotto la doccia
21 in bagno all'autogrill (già che non ci si siede fatela acrobatica!)
22 truccandosi
23 struccandosi
24 contemplando la libreria
25 studiando l' orario dei treni
26 guardando le vetrine
27 innaffiando le piante
28 lavando le finestre
29 guardando il mare all'orizzonte con l'acqua appena sopra l'inguine ( sì nella tipica posa del piscione)
30 in coda da mc donald o da burger king o da KFC o da subway o dall'ortolano bio
31 mentre contate per non urlare dietro ai figli
32 mentre il cane espleta le sue funzioni biologiche
33 mentre vi fate un film mentale
34 leggendo la lista della spesa
35 spolverando
36 stendendo la lavatrice
37 piegando la roba che non si stira
38 facendo le bolle di sapone
39 tirando la tenda da sole
40 abbassando le tapparelle
41 leggendo questo post dal cellulare
42 "inviandomici" dopo aver letto il post via cellulare 

mercoledì 20 luglio 2016

Avete Caldo?

Sono iscritta da prima del mio trasloco ad una piattaforma di espatriati in tutto il mondo,  expat.com  e di tanto in tanto tra i post seri su "come fare per...." l'amministratrice Francesca fa qualche domanda che si presta bene a risvolti tutt'altro che seri, e quelli in genere me li accaparro tutti io!

così qualche giorno fa ha chiesto "quale abitudine tedesca avete fatto vostra". Ecco la mia.


Avete avuto un brivido di freddo?

sabato 16 luglio 2016

A proposito di Fb

Tempo fa mi arrabbiavo anch'io leggendo la home page di facebook: pensavo " ehi ma pensano solo a queste sciocchezze la gente?" oppure " ma perchè è così imbecille?" etc...
E in realtà la sciocca imbecille ero io.
Perchè?
Perchè Fb è quello che noi scegliamo di vedere attraverso le persone con cui decidiamo di stringere "amicizia".
Ecco perchè la sciocca imbecille ero io perchè se io scelgo di stringere amicizia che ne so con qualcuno che non fa altro che parlare dell'invasione degli alieni imminente, non mi posso lamentare che è palloso, noioso, stupido, perchè ho scelto io di avere a che fare con quella persona e ci sono solo 2 cose possibili: cancellarla dal nostro elenco di contatti, così non la vedo più oppure farsi una ragione che quella persona è così e non ci si può fare nulla.

Io su Fb ho poco più di 100 contatti per lo più divisi tra madrelingua italiani e tedeschi. Tra i primi ci sono gli AMICI.

Ho poco più di 100 contatti perchè non chiedo e non accetto amicizie senza motivo, e il motivo per cui chiedo o accetto me lo tengo caro e ben presente, perchè sarà il punto di svolta per decidere, di fronte a uno o a una serie di post che mi urtano se tenere o meno quel contatto.
Certo un post o un serie di post sono la punta dell'iceberg-contatto: ci sono migliaia di cose che si possono scegliere di far vedere, il biglietto da visita di una persona se vogliamo, ma sempre una parte d'intero rimane. Sta a noi scegliere se l'ignoto o il nascosto vale di più del poco visto. Badate faccio differenza tra l'iceberg ignoto e l'iceberg nascosto: l'ignoto è il contatto che conosco poco, nuovo, con cui non ho mai avuto molto a che fare; l'iceberg nascosto è quello che so che numero di piede porta, come si chiamano i suoi figli con cui ci ho mangiato insieme.... se voglio bene a quella persona oltre alla divergenza di vedute.

Stamattina apro Fb e non trovo più nessun "je suis Nice" come se la fine del mondo attraverso un camion lanciato tra la folla fosse sparita magicamente e non trovo nemmeno nessun "io sto con i Turchi" che durante questa notte hanno visto nascere e morire un golpe, qui una sintesi, però trovo un "iceberg ignoto" che è arrabbiato, amareggiato con quello che legge sul suo FB pieno di ipocrisia. Trovo il suo sfogo lecito contro l'ipocrisia dilagante, ma concettualmente sbagliato contro il social, che non è nient'altro che un contenitore riempito di ciò che vogliamo noi. Mi fa tenerezza questo Iceberg, che forse, con una vita più piena di situazioni 3d non ha ben compreso la vacuità del 2d, e forse ha una scatola troppo piena di contatti con cui ha poco o nulla da spartire.
Così scrivo questo post un po' per questo contatto, ma più per me per ricordarmi che se le mie AMICHE parlano di uncinetto, ricamo, postano sciocchezze per ridere, parlano di danza, di terapie alternative tipo curarsi l'acne coi raggi solari rimbalzati su un arancia, postano appelli d'adozione per cani e gatti, portano avanti campagne contro l'olio di unghia incarnita, riempiono la loro home di foto dell'ultimo lavoro che stanno facendo per oltre un mese, non vuol dire che non pensino ai fatti di cronaca o che nella vita non abbiano problemi: vuol dire che quella è la punta dell'iceberg che vogliono far vedere su Fb. Lo stesso vale anche per i contatti iceberg-ignoti: non è che perchè parlate di corsi di danza, di homeschooling sbagliando i tempi verbali ( ma forse era solo una mancanza di caffeina) o postate selfie su selfie, siete delle persone disinteressate e dissociate del mondo: vuol semplicemente dire che della vostra vita in questo grosso contenitore avete scelto di condividere questa parte del vostro pensiero e della vostra vita, e se lo leggo è perchè ho scelto io di farlo.

Ecco , non dico che avere pochi contatti sia la scelta giusta, ma prima di incazzarvi perchè sulla vostra home di Fb compaiono cose che vi urtano o vi annoiano, pensateci che forse la colpa è solo vostra che avete migliaia di contatti senza averne idea del pechè sono lì, senza conoscerli minimamente.

sabato 9 luglio 2016

L'importanza della postura.

una delle cose con cui più i viene martellate ad un primo anno di danza orientale è la postura.
La postura non è il mettersi in posa per fare le fighe ma è il modo in cui devi appoggiare il peso del tuo corpo per non farti male. I bambini quando imparano a stare in piedi e a camminare la prendono così, naturalmente, poi non si sa per quale motivo la perdiamo. Poi alcune signore decidono di iscriversi ad un corso di danza orientale per tanti motivi tra cui il mal di schiena, e si  ritrovano a fronteggiare e a fare propria una postura appresa tanti anni fa e dimenticata. un insegnante durante un corso principianti fa vedere la postura la corregge e la richiama all'ordine credo un miliardo di volte, e posso garantire che anche negli anni seguenti di studio talvolta capita.
C'è un unico modo per apprenderla: avere un insegnante che te la fa vedere e che ti corregge guardandoti a 360 gradi. Poi puoi esercitarti a casa quando cucini stiri o lavi i piatti, alla fermata dell'autobus mentre lo aspetti, in coda in posta ed in qualsiasi circostanza in cui stai in piedi.
Io devo ringraziare Ada del club magica, Dina, Jamila dello Zagharid, Yasmine di Bonn per non aver mai lasciato perdere il mantenimento di una corretta postura durante tutta la danza, richiamandola ricordandola, rispiegandola.
Perciò voglio render loro omaggio con un piccolo video, che è un estratto di un video molto più lungo che ho fatto per una mia amica, in cui la spiego a mia volta per tutte coloro che a settembre vogliano intraprendere per la prima volta un corso di danza mediorientale e per chiunque non abbia ancora famigliarizzato con essa, ma mi raccomando, un video non basta: serve un insegnante competente che vi guardi e vi corregga.
Ieri sera la perfetta conoscenza della postura e l'interiorizzazione di essa mi ha permesso di partecipare in modo molto proficuo ad una lezione di pura tecnica senza farmi male.



Estrapolando il video mi sono resa conto che c'era bisogno di una piccola spiegazione aggiuntiva che troverete in questo video.


E sì non sono un insegnante "tradizionale".

venerdì 8 luglio 2016

Stessa delusione per madre e figlia

Quando andavo alle elementari desideravo tanot avere uno zaino Scout. squadrato, colorato, ma a me piaceva un sacco.
Non l'ho mai avuto.
Mio nonno mi regalò una cartella al primo anno, ma sicocme mio nonno era talmente " braccino" che credo avesse l'ultima falange attaccata alal clavicola, me ne compro una non solo bruttina, ma pure fatta, come si dice a Milano, " de pel d'anguila" cos'cchè la cartella che secondo le stime di mio nonno doveva durarmi 5 anni e oltre, perchè la sua è durata 5 anni a lui e 5 anni a suo fratello, durò a mala pena un anno e mezzo, costringendo mia madre nella primavera dell'81 a cercarmi una cartella per completare l'anno scolastico. L'anno dopo mia madre mi acquisto una cartella pesantissima in cuoio che durò in ottime condizioni per i restanti 3 anni di scuola.
Così non ebbi mai uno zaino scout.
Marina, il Natale prima di iniziare la scuola, ha ricevuto da babbo Natale uno zaino blu con i fiori, lontano da tutte le fantasie modaiole e dalle stronzate di rotelle e quant'altro che trasformano gli zaini in cosi pesantissimi alla faccia della salvaguardia della schiena dei bambini. uno Zaino costatomi solo 8 euro. Occhei anch'io sono braccina come mio nonno, e lo vedo ora che il rivestimento interno plasticoso si sta sgretolando, ma a parte questo si regge bene.
Ora se in Italia negli anno 80 lo zaino Scout era una cosa rara ma non troppo, qui lo zaino Scout è la normalità: se non è scout è il Leibiz identico. Credo che Marina sia l'unica bambina in tutta la scuola ad avere uno zaino totalmente diverso da tutti gli altri. Ah qui gli zaini con le rotelle non esistono perchè i bambini nello zaino ci portano astuccio bottiglietta dell'acqua contenitore della merenda e una cartelletta dove alla bisogna ci finiscono le cartellettine raccoglitore di plastica. Peso finale del materiale forse 2 kg.
Marina circa un mese fa mi ha chiesto di cambiare zaino con uno simile a quello dei suoi compagni di classe, così mi sono attivata, ma cavoli quanto costano! senza troppe pretese si arriva a 150 euro per uno zaino che pesa 1250, grammi: si avete capito un kilo due e cinquanta. Io ero già intenzionata a cambiarglielo e mi stavo orientando verso un eastpak, che trovo davvero resistenti e leggeri, e lo sono: il mio pesa solo 380 grammi.
Stamattina siamo tornate sull'argomento e per far capire a Marina quanto costano quegli zaini le ho detto, cosa vera, che costano come 3 mesi di corso di danza per lei e Valeria, mentre uno Zaino come il mio soltanto uno.
Ed io ho una figlia così magnifica che ha detto: "allora lo prendo come il tuo".
Il gene " braccino corto" è passato alla nuova generazione.

Quindi ne io ne lei avremo uno Scout, ma per premiarla la metterò sul sito della eastpak a scegliersi la fantasia, non a sorpresa come è accaduto a me con la cartella in cuoio scuro ed inserti in velluto a coste chiaro.

giovedì 7 luglio 2016

E' giovedì sera...

... e ho voglia di buttare giù pensieri in libertà.

Lavoro
Ieri mi sono messa in macchina dotata di numerose copie di CV e lettere di presentazione "personalizzate" alla caccia di ambulatori veterinari a cui io possa interessare. L'unica collega che parrebbe essere interessata ad un secondo medico nella sia micro struttura in fase di ristrutturazione bricolagistica, ho deciso di abbandonarla oggi, alla seconda volta in clinica da lei e non per motivi medici, ma per motivi umani: una che apostrofa gli africani come "negri", che è convinta che tutti i rifugiati siano terroristi e che la Germania voglia solo queste persone "pericolose ed indesiderate" rifiutando "gli onesti europei", è una idiota con cui non voglio avere a che fare. Tralascio le sue ipotesi " alluminio ed Alzheimer" che fatta una veloce ricerchina in internet si ottengono risposte contrastanti che mi fanno pensare alla solita cazzata complottista: oh mica roba certa come i danni della talidomide, eh?

Danzatrici difettose.
Non mi piace parlare male delle persone, perchè dietro ad un comportamento un po' sopra le righe ci possono essere migliaia di motivi che nemmeno una fervida fantasia come la mia riesca ad immaginare, perciò cerco di non catalogare mai le persone, tuttavia... Tuttavia esistono casi in cui ti chiedi quanto la vita sia riuscita a deviare la precezione della realtà di qualcuno tanto da far si che si senta perennemente vittima e che tutte le persone con cui interagisca siano brutte e cattive. Si trattasse di una persona sola passi, ma quando si tratta di 2 persone che vivono in simbiosi? Mi sono imbattuta in 2 persone che vivono in modo simbiontico, e non sono 2 adolescenti che hanno la tipica visione del mondo " io sono io e voi adulti ce l'avete con me", ma in due donne che per l'età definisci " signora" anche se magari la vita il brivido del diventar " signora" non gliel'ha mai donato o se è accaduto molto raramente ( e forse pure male). Non sono amareggiata perchè mi hanno detto che sono una che abbandona le persone,giacchè ho abbastanza autostima e competenza per effettuare  una scelta coerente con me stessa, sono triste per loro perchè più ci penso e più hanno una visione distorta della realtà che le circonda  dove una critica è un offesa, e un "no" è un abbandono. Infantile a dir poco: nemmeno mia figlia di 4 anni reagisce così. Mi spiace molto per loro se passati i 40 non hanno abbastanza intelligenza e spirito autocritico per capire che esistono dei limiti oggettivi e soggettivi.

Corse.
oggi ero nell'ambulatorio della razzista, dopo averla aiutata in un intervento, così a gratis, perchè diciamolo fa comodo anche a me ritornare sul campo, quando mi squilla il telefono ed è luca che mi informa che la Iaia è caduta e si è riaperta la ferita. Valeria circa 10 giorni fa correndo in casa è caduta sbattendo la testa su uno spigolo vivo e facendosi un taglio di  2 -3 cm che ha comportato la prima corsa in ospedale qui in Germania. ce la siamo cavata coi cerottini super incollanti che equivalgono ai punti di sutura di qualche decennio fa, perciò potete immaginare il mio stato quando ho ricevuto quella telefonata. Mentre ero in macchina a percorrere quei 20 minuti di strada tra me le figlia piccola, pensavo che COMUNQUE non poteva essersi riaperta del tutto a meno che non fosse caduta su qualcosa di tagliente ed avevo fottutamente ragione: con un talento più unico che raro, è caduta sbattendo la testa proprio nello sesso punto ma senza spigoli taglienti di mezzo: risultato? Una piccola lacerazione di un paio di millimetri su una pelle ancora sottile e conseguente ecchimosi che ha fatto pisciare quel po' di sangue da mettere in semipanico le educatrici della materna e conseguentemente il padre. Arrivo e trovo al figlia colla testa fasciata Garibaldi style. disfo, fanculo sono sempre un medico, pulisco guardo decreto che al 90% non è nulla di grave, ma per obbiettività clinica meglio se la faccio vedere al pediatra, che riesco a riceverci in meno di un ora e ci rispedisce a casa con cerottini poco incollati e con la raccomandazione di tenere pulito e via i capelli.

Ritardo.
No non del ciclo: mio alla prima lezione della settimana intensiva di danza  con Taha Moussa, perchè? Perchè sta sera Luca era di turno servizio THW, perciò prima ho accompagnato lui e poi sono andata in palestra con le bimbe. Peccato però che il calcolo dei tempi non solo era sbagliato, ma incasinato dal traffico che mi ha consentito la velocità di 30 km/h in autostrada per qualche km. C'è da dire che in Germania il traffico pesante sulle immissioni tra autostrade sfocia in rallentamenti come questo, non in blocco totale del traffico da " fermi in coda" come in Italia. Perchè? Perchè i tedeschi in macchina sono meno stronzi ed egoisti degli italiani e al posto di impuntarsi sul fatto che "ho la precedenza passo io e tu per me puoi crepare" o "mi devo buttare subito tutto a destra" o "chissienefrega uso la corsia d'emergenza per sorpassare sta massa di stronzi tutti i colonna" fanno una cosa civilmente più semplice: rallentano e si immettono uno ad uno quando c'è tanto traffico: una macchina da destra ed una da sinistra sfruttando fino in fondo la corsia di immissione.
Comunque al di là della mia personalissima lode al senso collettivo tedesco, sono arrivata in ritardo e la cosa mi da sempre parecchio fastidio, nonostante Aladin e Taha abbiano detto di non preoccuparmi. E mi rode ancora di più perchè so che Luca non è che è andato erp fare le esercitazioni che farebbe normalmente ma si sta godendo la partita Germania Francia insieme agli altri. Per carità, mi sta anche bene che abbia un momento conviviale così, ma per la partita poteva aspettare il mio ritorno a casa tenere le bimbe, farle mangiare, e metterle a letto per le 20, mentre con me tra il venire a danza, portare la macchina al papà, prendere l'autobus ( e siamo state fortunate che è arrivato subito), rompere le balle a casa che avevano fame, farsi urlare dietro di mangiare e non di chiacchierare alle 21.30 per finire un uovo in cereghino, a letto ci sono andate poco prima delle 22.
Tralascio il fatto che tra ritardo e Valeria gnagnolosa che mi si è quasi avvinghiata alla gamba rendendomi difficile ballare, ho danzato nervosa.

Sofia.
Sofia è una signora sui 60 anni, non brava a ballare ma si diverte, ed è uno spirito " naif". Alla prima lezione da Aladin mi ha salutato con una bestemmia, e nonostante io sia atea la trovo inutile e volgare, a maggior ragione quando viene insegnata a scopo idiotamente ludico da un italiano ad uno straniero: non ha senso ed è inutilmente umiliante per chi la ripete senza sapere. Insomma, il nostro rapporto non è incominciato bene ed è proseguito pure peggio quando una sera durante una lezione se ne uscita con la sua pronuncia sbilenca con "chiavare" riferito al maestro di danza, e lì le ho risposto per le rime dovendo poi rendere conto ad Aladin di quello che era successo, dovendo poi lui giustificarsi con me per il comportamento di questa sua allieva storica. Le cose poi sono cambiate drasticamente quando mi ha visto presentare prima del contest il mio pezzo ad Aladin, rimanendone entusiasta. Sta sera c'era anche lei al corso intensivo e mi ha regalato un velo di seta bianco di cui lei non sa che farsene, dicendo che sono una brava danzatrice, mi pare abbia detto "migliore danzatrice" ma sicuramente Olga è di gran lunga più brava di me. Lo userò al prossimo contest.

Domani.
Domani ultimo giorno di scuola del primo anno, e ultimo giorno di Kita per Valeria con alcune delle sue insegnanti: causa calo delle iscrizioni, accorpano tutti in un unica classe e conseguente riduzione del personale.
Domani sono a casa.
Mi attente la cura della casa, che è comunque una cura della famiglia, e poi la sera altra lezione intensiva con Taha, che adoro.
Domani sera mi fermo dopo il corso a scrivere quello che non ho potuto fare sta sera con le bimbe. magari preparo pure dei muffin e li porto in palestra. 

martedì 5 luglio 2016

Il mio primo saggio...

... da mamma.

Va bene lo ammetto subito: così come ho pianto alle prove generali ho pianto pure durante lo spettacolo. Via il dente via il dolore anch'io sono una mamma che si commuove. Mettiamoci pure l'aggravante "soprattutto se le tue figlie stanno facendo qualcosa che tu hai sempre voluto fare ma che non hai potuto: danza classica da bambina".
E così le mie piccole cowboys in tutù, collant e scarpine bianche, si sono esibite. La iaia senza caragnare, anzi carica d'entusiasmo, la mimi ricordandosi tutta la coreografia e "arrabbiandosi" con l'assistente adulta (la gobbo) che l'ha sbagliata per ben 2 volte. Orgoglio di mamma.
sì sto facendo la ruota come un pavone, anzi come due.
Vorrei fare i miei più vivi complimenti alla loro insegnante, una ragazza giovanissima, fresca di diploma che ha saputo ispirarle davvero e caricarle di entusiasmo, tanto che Valeria, ora è ben determinata ad andare avanti, alla facciazza delle storie " io non voglio andare a danza" che mi piazzava tutti i mercoledì perchè l'andavo a prendere un po' prima al kita, togliendola dai giochi con gli amici.
Paiono anche essere interessate all' hip hop, danza dai caratteri diversi dalla classica, non può fare loro altro che bene.
Da mamma e da danzatrice  al primo saggio, e forse sarà così anche al secondo e al terzo e fino a quando non saranno sufficientemente grandi per cavarsela da sole, certe cose le comprendi ma fai fatica ad accettarle: parlo del " lasciare i bambini negli spogliatoi nell'attesa della chiamata sul palco o della consegna per poter assistere almeno al primo tempo del saggio". Fa parte anche questo della disciplina della danza e di un discorso di " apprendere la disciplina" in generale, cosa che le italiche mamme troppo pervase dalla sindrome della chioccia ( non tutte ma una gran parte, io per prima) disattendono e spesso sono le prime ad are l'esempio dell'indisciplina, portando via i bambini mentre devono stare lì o portandoli tardi all'appuntamento e così via. Un enorme grazie alle due mamme di due bambine più grandi che hanno gestito le 10 piccole cowboys  tra cui 2 un po' esuberanti e no non parlo delle mie fortunatamente.
Per quello che riguarda il saggio l'ho trovato uno spettacolo complessivamente bello. Alcuni pezzi un po' lunghi e forse noiosi, ma nulla di ripetitivo, come mi è capitato di vedere nel saggio di un'altra scuola di danza dove pezzi diversi, ma stessi passi girati in una sequenza diversa. Ho anche apprezzato molto che la direttrice della scuola abbia ringraziato oltre alle insegnanti col tradizionale mazzo di fiori, tutte le sue allieve: le soliste di una certa esperienza con un piccolo bouquet, le altre nanerottole comprese, con una rosa.


L'ho trovato un gesto di gran classe, e che in parte giustifica insieme ai costumi, affitto sala, stampe volantini e quant'altro, il costo di 12 euro d'ingresso per gli adulti e 9 per i bambini ( partecipanti al saggio escluse). Ho preferito la scelta del biglietto d'ingresso ad personam che la richiesta di un contributo per lo spettacolo a priori.

Comunque il pezzo migliore ed emozionante era quello dei cowboys non c'è storia, soprattutto appagante per tutta quelle euforia post spettacolo che si sono portate a casa Marina e Valeria e che è una sensazione impagabile.