martedì 1 maggio 2012

Ponna

Ponna lo trovate qui.
Esattamente si tratta di Ponna inferiore. N° residenti: 40. E' uno di quei dettagli che scopri quando vieni agganciata dalla vicina di casa residente e logorroica, che vede sempre le solite 39 facce, ed appena ne arriva una nuova, non può fare a meno di chiacchierarci. Comprensibile. E di per sè pure piacevole, perchè ti dà un senso di civiltà, anzi no, di comunità, che non esiste da nessuna parte tranne che in questi sperduti paesini di montagna, dove lo straniero è benvenuto e non guardato con diffidenza, ed è uno stile di vita a cui ti ci devi abituare alla svelta atrimenti è un incubo. Fortuantamente io mi ci adeguo alla svelta. :)
Ponna non è stata una scelta: cioè non ci siamo messi a tavolino a cercare uan località così e cosà. Ci è capitata. Lì la Betty, la mia più vecchia amica, che sembra sempre ieri l'ultima volta che ci siamo viste, quando nel nostro rapporto c'è un buco di almeno 15 anni di scelte che ci hanno allontanate, ha una casa che può tranquillamente ricordare "the Burrow", beh non proprio così accrocchiata, ma si tratta di 7 stanze (bagno escluso) impilate una sull'altra. Questa casa non viene più usata, così per non lasciarla sempre chiusa che poi ci rimette, ce l'ha proposta. Gratis.
Siamo andati a vederla Mercoledì scorso, e l'impressione, complice il clima decisamente invernale, non ci ha conquistato. Fondamentalmente perchè è una casa con uno spazio "giorno" molto piccolo occupato da un tavolo abbastanza grosso, camino, stufa, credenza e contro credenza rendoendo quasi impossibile muoversi o giocare per una bimba piccola come la Mimi, senza contare anche l'ingombro carrozzina Iaia.
Anche se questo ha giocato a sfavore, sabato, siamo partiti determinati per provarci, e siamo stati gratificati da una mezza giornata di sole, che ha permesso il soggiorno delle sorelle finemese all'aperto, una nella carrozzina a ronfare, l'altra a godersi una panchina tutta per sè tra didò e yogurth da bere.


Da principio, prima ancora di vederla, pensavamo di farci il ponte del primo maggio e rientrare mercoledì mattina con calma, ma sabato prima di partire abbiamo controllato il meteo, ed optato di rientrare domenica mattina evitandoci pioggia, freddo e lo stress di contenere una bimba di 2 anni e mezzo in un ambiente troppo stretto.
Però sabato è stato proprio un bel pomeriggio.
Il sole entrava per bene in casa tanto che si stava meglio fuori che dentro, come in tantissime altre case di montagna. Finestre spalancate e accensione della stufa verso le 18.30 giusto per non venir colti impreparati.
Mentre le sorelle finemese si godevano il bel clima sorvegliate dal di loro padre, mamma faceva quello che va fatto: pulire. Però sono quelle pulizie che ti fanno stare bene, forse perchè ti permettono di curiosare tra cose non tue (col permesso dei padroni di casa), forse perchè sai che quello è un posto dove vai per rilassarti, forse per il fascino "del nuovo" anche se più che nuovo si tratta di novità, un po' come aprire una scatola piena di cose.
Ed ora penso a quando sarà il prossimo soggiorno a Ponna, che è meteo-dipendente per ovvi motivi.
E al profumo del fumo di legna, che appesta un po' ma che a me, il solo sentirlo, mi rasserena.

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