mercoledì 29 febbraio 2012

And Daddy sings....

....Pink! 



Is my new obsession....
...Pink! it's not even a question...
...Pink! is the love you discover...
...Pink! it's the color of passion, `Cause today it just goes with the fashion
Pink! it was love at first sight, yea...
...Pink! gets me high as a kite
And I think everything is going to be all right


Con una libera paterna interpretazione del testo degli Aerosmith! ;)

martedì 28 febbraio 2012

Giorni Grassi

All'ultimo post vi avevo lasciato con la mia disperazione per la macchina da cucire ed un costume di Carnevale acquistato al volo. Poi il silenzio: ho evitato di stare troppo al pc nella "settimana della suocera" per evitare problemi" e di fatto questo è stato il principio primo su cui ho basato tutta la settimana: "crearmi DEI problemi, per evitarne con la suocera", ma il responso lo avremo, as usual, tra qualche mese, anche se prime indiscrezioni dicono che il soggiorno sia stato ben gradito.
Chiuso con questo l'argomento suocera, passiamo all'argomento "macchina da cucire". Il centro assistenza più vicino, è a melegnano, dove lasciatemelo dire, è IMPOSSIBILE parcheggiare. A Milano è un impresa difiicle a Melegnano, è impossibile, tanto che inuna strada non molto larga, mi sono dovuta arrendere alle 4 frecce davanti al negozio per poter gestire in modo decoroso, Lo scarico di Macchina da cucire e figlia nell'ovetto.
Quando l'ho consegnata, an una veloce visita, il negoziante mi ha detto "E' un po' duretta: se va bene in una settimana, se va male (ed ho iniziato a sudare freddo...) due." Me la sono cavata con una telefonata a due giorni di distanza che mi diceva che era pronta, 70 euri di riparazione ingrassaggio mano d'opera, e la rasserenante affermazione che " basta darle una blella pulita ed una lubrificata qua e qua, e questa macchina può andare avanti per anni senza che la riveda". Di fatto la mia macchina da cucire è stata per la seconda volta in un negozio per macchine da cucire, e la prima è stata quando l'hanno scaricata dal camion aspettando che l'acquistassi io all'epoca della caduta del WTC.
Ora bramo di poter avere il tempo per provarla, e per come è conciata la casa ( un giorno stesa a letto col mal di testa, uno a casa di amici, e un pomeriggio da ikea bastano a far sì che la casa rimanga una sottospecie di discarica) mi sa che ce ne va ancora.
Al drago della domenica grassa


 è seguita una farfalla. I costumini in peluche vanno bene solo se festeggi all'aria aperta: anche se non coprono benissimo, sono comunque improponibili al chiuso, anche se sotto ci si mette solo una maglietta. Così per la festa di carnevale del nido (e anche di quella all'oratorio, unica cosa proponibile ai bambini in questo paese, ad un orario " da bambini") sono riuscita a tirare in piedi un costume da farfalla con le ali che avevo rpeso l'anno scorso per il costune da Trilli, ma che erano troppo grandi ed ingestibili.


Ora il difficile e torgliele le ali, anche se martedì grasso è passato da una settimana.

Buon complesettimana Amore!

E ce lo facciamo bastare anche come complemese, giacchè per 5 mesi su 12 il tuo giorno di complemese non c'è, e se per 4 mesi ci possiamo accontentare di un 30 anzichè un 31, per questo ci accontentiamo di un 28 ed u 29. Però via sei fortunata: tu tutti gli anni avrai un 31 gennaio, i bimbi che nasceranno domani avranno il loro giorno di compleanno ogni 4 anni....
Tu che hai questi riflessi rossicci, ma non sei rossa, che assomigli alla tua mamma nelle foto (facendomi fare la stra-ruota del pavone, perchè non sembri essere la seconda fotocopia del tuo papà) che sei piena di brufolini da acne neonatale, e che dalla moda delle colichette sei passata alla moda del naso pieno di muco giusto per avere un motivo per dormire sul mio petto e/o tenermi sveglia di notte.
Domenica mi hanno chiesto com'è essere mamma di due.
No non è come essere mamma di uno e mezzo. Non esistono frazioni: sei mamma di due, spesso uno per volta, e qualche volta di due contemporaneamente quando riesci a prendere in bracico contemporaneamente 15 kg abbondanti e 4,160 kg pesati di fresco ieri. comunque sempre e solo mamma di due, anche quando ti rpendi quelle due ore libere il mercoledì sera per andare a ballare.
Di certo da mamma di uno a mamma di due ci sono meno ansie meno preoccupazioni un po' più di spigliatezza, soprattutto perchè non hai il tempo per preoccuparti farti montare l'ansia o fermarti a riflettere: é una corsa, a passo lento, ma continua. Anche dormire è una corsa. Una corsa tra una poppata e l'altra, tra l'incastro della poppata con il sogno brutto della sorella, con la colichetta o il naso intasato. Credo che ogni mamma dal due in su ( non me ne vogliano quelle che sono a quota uno) potrebbero partecipare ad una maratona e dire " toh, ma è così facile?"
Da mamma di uno a mamma di due, ho già adottato un avvertimento, anche se non applicato tra le sorelle, per ovvi motivi di scarsa interazione: " Fate quello che volete ma il sangue no, che poi è difficile da far venire via!"
Mi chiedono anche come l'ha presa Marina.
A parte la primissima reazione il 31 gennaio quando ha visto quel fagottino rosa dormire sulle tette della mamma esordire con un secco "chi è?!?!?", che sottintendeva "quella stronza cosetta usurpatrice che dorme sulle tette della MIA mamma!?!?!?!" seguito dal classico labbro all'ingiù e la ricerca delle gambe del papà alla mia risposta " è tua sorella", e del dialogo svoltosi davanti al nido in maternità "Amore, ti piace la sorellina?" "sì" la portiamo a casa?" "no", tutto sommato direi che l'ha presa molto bene.
Certo ci sono dei momenti di "gelosia", ad esempio quando arriva l'attacco di colichette e il doversi occupare della pancia della Iaia è obbligatorio, e casualmente Marina vuole essere presa in braccio anche lei,O quando è particolarmente stanca e richiede più attenzioni, ma come sorella maggiore, si preoccupa di avvisarmi se piange, "mamma, Iaia piange"; se si sveglia, "Ciao tu!" ( facendo il verso a me), di cullarla, di darle i suoi giocattoli (suoi intendo quelli di Valeria) di portarle il ciuccio volendoglielo anche dare, peccato che Valeria non sia una che apprezzi molto il ciuccio e a quanto pare nemmeno il pollice, e sopratuttto di informare il mondo che "si chiaba Baleria" la sua sorellona. Beh sarebbe la sorellina, ma dobbiamo lavorare un po' sul concetto sorellona-sorellina, che sarebbe una pura finezza grammaticale.
Oggi, novità del giorno, è uscita di casa dicendo "ciao Iaia", e direi che questo la dice lunga.

domenica 19 febbraio 2012

domenica grassa e....

...niente costume da Garfield.

Il mio vanto, il mio orgoglio di fare costumi dic arnevale ( ed altro) per le mie figlie è stato boicottato. Primi fra tutti tempo e stanchezza, che alle nove di sera non mi aiutavano a pensare di mettermi a tagliare/ cucire, e ieri mattina il colpo di grazia: a nemmeno metà delle cuciture da fare, la mia amatissima macchina da cucire, ha iniziato a fare un rumore strano, che mi ha fatto ben pensare di smettere di cucire e cercare un centro assistenza qui vicino. Il negozio dove l'ho presa (anzi dove l'ho scelta ma l'ha presa Luca per il mio compleanno, quello delle torri), oltre ad essere a Milano, pare aver chiuso, ed è decisamente complicato portarla a fare una revisione se il negozio non c'è più.
Così ho ripiegato su un economico e alternativo costume in peluches da drago per la modica cifra di 20 neuri. Il mio orgoglio creativo è stato mortificato, ma vederla entusiasta del suo costume da drago mi ripaga abbondantemente!

venerdì 17 febbraio 2012

Mastercard

Bambola della mamma vecchia di 30 anni tirata fuori dalla cantina: gratis
Tutina della mimi mai messaperchè piccola, e non utilizzabile dalla Iaia perchè troppo leggera: 10 neuri
Pannolino taglia 3preso tra i tanto della Iaia: una manciata di centesimi

Vedere la Mimi che sveste la bambola, le toglie il pannolino, esclama "che schifo!" guardando il pannolino, richiude e riveste, il tutto per millanta volte consecutive: NON HA PREZZO!

giovedì 16 febbraio 2012

Cacche di tutti i tipi

Qualche mese fa abbiamo iniziato con la cacca ploppletè e la cacca tin-tin, perche di capire che c'erano la cacca e la pipì non ci si riusciva proprio, così accomunate le produzioni da pannolino/tazza/vasino sotto un generico "cacca" si è passati alla differenziazioni tra ploppletè e tin-tin in base al rumore prodotto nella tazza. Differenziazione compresa a meraviglia, tant'è che una volta mentre c'ero io sul trono sentii il mostro grande urlare dalla camera da letto "ploppletè!" per spiegarmi ciò che avevo prodotto (noi non usiamo chiudere la porta del bagno, a maggior ragione se sono sola con le ragazze).
Poi venne la cacca ape. Va spiegato che Marina sa un sacco di versi di animali, compreso il gabbiano che fa "pao!", il tacchino che fa "gluglu" e i granchi che fanno "ehi ehi ehi!" esattamrnte come quelli del film alla ricerca di Nemo che vivono sui tubi del depuratore. Sa anche l'ape dalla tenera età di 15 mesi, solo che all'epoca non riuscendo a fare "bzzzz" ripiegava su un buffissimo "prrr", che ben ci siamo guardati di correggere. Così arriva la cacca ape, quella rumorosa che non sporca, a meno che non sia inquei gioerni di cagotto e allora è tuut'altra cosa, classificata genericamente come "cacca brutta".
Da poco più di una settimana c'è anche una quarta cacca: la cacca bebi. E' quella prodotta dalla Iaia, sempre uguale a se tesa, più o meno rumorosa, ma che suscita un enorme interesse nella sorella maggiore che si piazzain prima fila sulla panca accanto al fasciatoio ad ogni cambio di pannolino.

martedì 14 febbraio 2012

San Valentino di Passione

Buon secondo complesettimana cucciola nuova!

Un secondo complesettimana di passione, iniziato oggi pomeriggio alle 3, con crisi di colichette che ti/ci hanno accompagnato fino alle nove di sera.

Colichette con cui stiamo già facendo i conti a suon di Santo Mylicon dal primo giorno in cui sei arrivata a casa.

Colichette che mi/ci hanno portato a sperimentare la legatura "a marsupio" della fascia, per scoprire che è più facile a farsi che a vedersi sulle spiegazioni passo-passo.

Colichette che, per farle calmare/passare a suon di massaggi sulla pancia, hanno portato ad un distacco un po' irruento del moncone obelicale, ponendo fine all'angoscia di vederlo ancora lì, e creando la nuova angoscia di quella piccola ferita che ha perso un paio di goccioline di sangue.

Colichette che hanno snervato un po' (tanto) la mamma, che non è riuscita a mantenere la calma con la tua sorellona, che fa la matta un po' per i capricci in cerca di attenzione, un po' per la sua età e la voglia di crescere che la portano alle sfide, facendomi urlare come un indemoniata, facendola piangere e facendomi sorgere poi dei gran sensi di colpa perchè potevo mantenere un po' più di calma.

Sappi che ti voglio bene e che ti consumerei di baci, ma le tue colichette, no, a quelle bene non ne voglio proprio.

lunedì 13 febbraio 2012

il lato buono della faccenda

faccenda "arrivo della suocera" ovviamente.
La mia Amica Mamigà è una maestra nel trovare il lato buono della faccenda, così faccio tesoro della sua scuola e in questo delirio pre-suocera-time cerco il lato buono.
SE il timore è che polvere ragnatele e ordinaria, anzi stra-ordinaria, incuria domestica possano essere motivo di stracciamento di cabbasisi, il provvedere alla pulizia della casa può essere un ottima cosa. Così oggi microonde, forno e frigo sono stati oggetto di doverosa pulizia, alla rimozione di macchie e polvere secolare.
Va da sé che se si ha voglia di rompere i maroni qualche preteso lo si trova sempre, rimane però che certi lavori rimandati oggi, domani e dopodomani stanno trovando la loro meritata conclusione, e fottendomene del fatto che possano non sortire l'effetto desiderato, cioè d'impedire alla suocera di avere pretesti per scassare los cohones, sortiscono un effetto positivo su di me, cioè quello di avere la casa un po' più pulita e guardabile.

Il tutto, figlie permettendo.

un lunedì

Venerdì arriva mia suocera.
Sulla mia idea di regalarle il viaggio in aereo ora che senza cane (husky, mica chihuahua grazie al cielo!) può fare in piena tranquillità.
Io e Luca siamo già isterici. E non credo sia solo per le colichette o le richieste di attenzioni più o meno assillanti.

Ieri sera abbiamo a dir poco litigato la definizione "insegnamento della religione cattolica" sul modulo di iscrizione alla scuola materna, solo perchè il trattare valori di fratellanza amicizia rispetto solidarietà e quant'altro fatto dall'insegnante della materna chiamandolo "insegnamento della religione cattolica" come fanno qui, NON E' propriamente insegnamento della religione cattolica che prevede un insegnante preposto dalla curia o un prete, quindi non si deve barrare la casella a favore dell'insegnamento della religione cattolica perchè poi possono cambiare le carte in tavola e metterci il prete.

Una discussione su un cavillo lecito quanto vuoi, ma davvero al limite. Al limite del sentirsi rinfacciare " da come me ne avevi parlato tu non pare proprio che si debba barrare a favore"

Ora si può essere atei e anti-cattolici quanto si vuole, ma voglio proprio buttarla sul personale: sono io così una merda di persona perchè sono stata battezzata, ho scelto di fare comunione e cresima, ed ho fatto un sacco di ore di religione a scuola, sono andata a messa per parecchie domeniche, sono stata uno scout cattolico, ed ho pure fatto catechesi per adulti?
Se io sono una merda per tutto questo, e fino ad oggi non ho ucciso, ne creato danni permanenti a nessuno, allora anche ma figlia può diventare una merda come me seguendo un ora di religione alla settimana, che mal che vada fa cultura.

Sta mattina altra discussione perchè ho lasciato la tazza del water sporca.
Certo non è una bella cosa, non si discute, ma si potrebbe soprassedere sul fatto che non ho detto che era da pulire presa dal cambio di 2 pannolini, richieste di tetta e biberon alle 7 del mattino, e che di "pensare di avvisare per pulire visto che non potevo farlo io e che una cosa del genere è un sicuro motivo per farci rompere i coglioni dalla suocera" (che detto senza troppi fronzoli non ha davvero un cazzo da pensare nella vita se si sofferma a contare i capelli nel lavandino, la schiuma nella vasca dopo la doccia, o un po' di sporco nella tazza o la polvere sui e nei mobili) proprio non mi è passato per la mente?

Sorvolo sul come mi sento, per il modo in cui dubbi e proteste vengono espressi. Però non riesco a fare a meno di chiedermi se non mi debba pentire già da adesso della mia idea di farla venire qui, perchè io devo pensare, peccato però che pensi più che altro alle cose sbagliate, come cercare di fare qualcosa di gradito a chi abita troppo distante per godersi le nipoti.

Dovrò cremi un mantra più lungo di un vaffanculo, che reciti più o meno così: "fatti i cazzi tuoi, fai di più e meglio, smettila di piangere che è solo tempo sprecato"

domenica 12 febbraio 2012

Nuovi Tarli

Appena pagate le bollette in sospeso (canone e conguaglio gas), le varie rette mensili, le spese straordinarie etc, sputtanerò l'equivalente in euro di 23 sterline e mi prenderò questo:

Anche se è  un kit, e i kit generalmente non mi piacciono, più che altor perchè ci sono quasi sempre delle aide di cartongesso, questo non me lo faccio sfuggire, e da brava milanese di autobus presi di corsa ne ho una certa esperienza, volete che nonriesca a rpenderne uno londinese? 

Intanto con la mente vago sempre sul metro della Mimi e, ormai, della Iaia: sto ritornando all'amore originario per i gatti della Sherry, ma anziche fare i 3 cuccioli che giocano col gomitolo di lana, prenderò il gatto coi palloncini e i gatti dei segni zodiacali, e magari pure quelli dei mesi. 
Oppure taglio su la questione e prendo un metro già fatto in legno e va dar via i ciapett.

sabato 11 febbraio 2012

pensieri sconnnessi di una bis-mamma che cerca un angolo suo

Che passare da 3 a 4 non sarebbe stato come bere un bicchier d'acqua lo sospettavo.
Di per sé è pure meno peggio di quello che mi ero immaginata.
Ai fatti sono arrivata a dirmi "basta" a quello che faccio, perchè vorrei fare tutto ma sono una contro casa, Mimi, Iaia e l'orologio che comunque scandisce ritmi inderogabili.
Ma sono viva.
Sono bis-mamma da 10 giorni e non riesco a fare a meno di guardarmi indietro a quando ero mamma 2 anni e 4 mesi fa, in pieno baby blues, reduce da un parto non "liscio come l'olio" come questo, sfatta sfattissima sul baratro di quella che poi è stata una depressione post-partum, anche se nessun'esperto me l'ha mai detto chiaramente. Mia mamma dice che a vedermi non sembra nemmeno che abbia partorito.
Io mi sento bene, anche se talvolta capitano momenti di sconforto, quando magari le cose si accavallano come il preparare la cena, le richieste di attenzione della Mimi e per metterci pure il carico di briscola la Iaia che ha le colichette e vuole stare perennemente attaccata alla tetta. Ah, ovvio: Luca trova traffico ed arriva con quel quarto d'ora di ritardo in cui si concentra il delirio.
Fortunatamente si dorme. Ogni marmocchietto che si rispetta si sveglia per le poppate notturne: qui ci si addormenta mentre si poppa, oppure si ottimizza dormendo-poppando. Cara grazia che 10 mesi di allattamento della Mimi mi hanno sgamata quel tanto per conoscere bene ed applicare le posizioni "comode" da allattamento, così si finisce che mentre io produco meglio della Lola, dormo e qualcun'altra consuma dormendo.
Mi guardo sempre indietro a considerare com'ero 2 anni e 4 mesi fa e come sono adesso. Sicuramente più serena ad affrontare una bimba così piccola, anche se ieri il moncone ombelicale mi ha spiazzata facendomi andare dalla pediatra, tra il sentirmi "madre iper-apprensiva" per un nonnulla, o "madre sciagurata". Nonnulla = madre iper apprensiva, ma meglio così che cosà.
Poi meno famelica: mangio molto di meno, non ho la stessa fame "da gatta che allatta" che avevo con la Mimi. Il latte caldo zuccherato non è una richiesta di cibo, ma una coccola che mi concedo a fine giornata quando spero che le cose siano quiete per un po', ma si tratta sempre di una calma apparente in equilibrio instabile.
Ripenso anche ai 2 parti: non faccio paragoni tra le 2 sorelle che in questo caso sono "personaggi non giocanti", ma penso a me a quello che è successo ed alle mie scelte. Penso che questo è stato il parto delle mie rivincite personali: prima fra tutte sono riuscita a donare il sangue del cordone ombelicale, cosa che mi rende molto orgogliosa sapendo che potrebbe salvare la vita di qualcuno. Lo avevo fatto anche con il precedente parto, ma il quantitativo era di poco inferiore alla quantità minima richiesta e andò al macero. Sono orgogliosa di aver gestito bene da subito il dolore, respirando bene e rifiutando sia l'analgesia del parto in acqua che dell'epidurale, e sfruttandolo per rendere il tutto più efficace. Ho urlato, fottendomene di quello che potesse pensare chi mi avesse sentita: mi serviva quando non dovevo spiengere e basta. Ci ho messo 2 ore dall'accettazione al pronto soccorso al cambio di urlatrice: Valeria uscita di lì ha urlato tutto quello che doveva dire al mondo, ha urlato con la puericultrice, ha urlato in braccio al Papà e poi ha deciso di stare zitta quando è arrivata sulle tette. Ho detto un po' come se fosse una consuetutide "se sapevo che eri così grossa col cavolo che spingevo così tanto", ma non era "sentito" come per Marina. Sono stata solo contenta quando è uscita che lo fosse e basta. Il maiale da 3,490 kg a 41 settimane suonate fresche fresche di gestazione.
Ho pensato, ma non l'ho detto, "esci da questa Pirla!", però le ho urlato "FUORI!!!" ottenendo in complimenti dell'ostetrica, anche se prima ho detto: "basta tiratemela fuori", ma non mi hanno ascoltata.
Ho avuto una compagna di camera deliziosa, e teneramente spaesata da prima figlia, che ha partorito il mio stesso giorno, ma con 20 ore di differenza passate tutte in travaglio, poveretta.
Non ci scorderemo mai la faccia di Marina entrando in camera. La prima cosa che ha detto vedendo Valeria dormire sul mio petto è stata "Chi è?!?!", seguito da tipica faccia a labbro quadrato all'ingiù per poi cercare di nascondersi tra le gambe del papà, quando le ho rivelato che era sua sorella.
Gelosia, qualcosa. Si preoccupa che la Iaia dorma, se piange, se perde il cappellino che ha costantemente addosso, di darle il ciuccio o il suo gatto di peluche. Le vuole fare le carezze, anche se a volte è un po' irruenta. La gelosia si palesa quando le dò la tetta: anche Marina vuole venire in braccio, o mi dice "Mamma poggila nel lettino Iaia."
I primi giorni, anche se a 10 di distanza dal parto e 7 dal ritorno a casa non sono poi quest'infinità di tempo, sono stati i più tosti dal punto di vista della richiesta di attenzioni: oltre alla novità della sorellina, ci si è aggiunta febbre ed acetone, che rendono qualsiasi bambino molto più bisognoso/richiestoso di coccole ed attenzioni, senza contare la mia tosse al limite del rimanere senza fiato accovacciata per terra.
Ed ora penso che stamattina sono riuscita a rientrare nei jeans pre-Iaia standoci pure larga (di poco) che forse è un buon segno per rientrare pure nei vestriti pre-Mimi, che ci sono un sacco di cose che vorrei fare più che doverle fare e che so che le farò tutte piano piano, tra cui liberarmi di tutto il vestiario che non metto e che mi occupa l'armadio per nulla.
Ma soprattutto ora penso che mi laverò i denti, prenderò una tachipirna per la pubalgia che non ho sofferto in gestazione, ma che ho adesso, e me ne andrò a letto tra le mie due gatte dalgi stivali: una da nevel'latra di lana babbucciosi.

martedì 7 febbraio 2012