giovedì 27 ottobre 2011

25 mesi

Oggi la mimi fa 25 mesi.

E' vero abbiamo passato la boa dei 2 anni, e l'età non si conta più in mesi, ma in anni e mezzi anni: caspita vuoi mettere l'orgoglio di dire che hai 4 anni e mezzo e non 4?
Comunque visot che è un bel po' che non scirvo, colgo questa fittizia occasione del complemese per scrivere un po' altrimenti ci date io mimi e panza, per disperse.
La mimi continua ad esere una bimba che alla domanda " quanti anni hai?" ti guarda con vacuo interrogativo del tipo " riformulate la domanda non ho capito": mamma degenerata non glielo insegna a dire 2 o a farlo con le dita. Però dice "grazie",alla facciaccia di quei bambini che vanno già alle elementari e non lo sanno fare.
Tuttavia è ligissima al programma di evoluzione linguistico-personale con delel magnifiche fasi " no" e " no, mio!" da dieci e lode. Non chiedetemi come a volte riesca a mantenermi sufficientemente calma da dirle che a volte non si può fare come vuole lei, ma che bisogna fare come dico io. Forse è effetto della gravidanza.
Chiachicera: ne troppo ne troppo poco, però se le fai delle domande facili risponde (tranne per l'età che comunque ad una signora, sebbene ancora senza tette, non si dovrebbe mai chiedere) e adora le canzoni, prima fra tutte il valzer del moscerino che a furia di farmela cantare la sta imparando a memoria. Il problema è che mi chiede anche le canzoni che cantano al nido e che ignoro completamente: una inizia con "guarda guarda in cielo, volano le streghe", canzone di cui San Google, che tutto sa, nulla sa, ed un altra sui nani di cui ho afferrato " pum pum pum" e "montagna", senza ancora aver interrogato il santo sopracitato.
Un anno fa all'incirca decise che si poteva provare a camminare senza appoggi. Oggi si discute se mettere le scarpe da ginnastica ( che mette correttamente destra su piede destro e sinistra su piede sinistro) o gli stivali di gomma: basta che fuori ci sia l'asfalto bagnato che parte con il mantra: "Chiobe, 'vali, 'bello!" Peccato però che magari ha smesso di piovere da almeno 24 ore, le scarpe da ginnasitca siano più che sufficienti e l'ombrello completamente inutile. Ma questa mamma degenere ha insegnato che l'ombrello e gli stivali di gomma se piove fanno divertente la giornata: perchè negarsi il piacere di fare sciff sciaff nelle pozzanghere?
Due mesi fa per farla sedere sul "bruco" un giocattolo modificato a poltrona della parrucchiera, mi ci è voluto del bel bello. l'altro ieri è entrata nel negozio, come se fosse un abituè e alla domanda " vuoi sederti sul bruco?" ha risposto con un "Cì" senza pensarci troppo e con fare deciso ci si è diretta. E' stato forse un po' più complicato il taglio della frangia con questa testolina che girava a destra e a sinistra, un po' per girarsi verso le persone che parlavano di lei, un po' per la vanità di guardarsi allo specchio. Il sorriso " a ruota di pavone" scesa dal bruco sotto i complimenti della parrucchiera e delle clienti ve lo lascio immaginare. I complimenti avevano un fono di "sentito": non perchè fosse bella da oscurare il sole, ma perchè, a detta della parrucchiera, non ci sono altri bimbi così tranquilli nel farsi tagliare i capelli.
All'inizio del mese abbiamo ripreso a fare nuoto, nel corso "baby" dove la mamma in vasca non c'è più, ma ti ci accompagna e ti molla lì con altri bimbi e 2 maestre per mezz'ora di giochi in vasca con braccioli e cuffietta ( a coccinella, ma solo noi ce l'abbiamo!!!!!).  Ecco il "la mamma in vasca non c'è più" ti fa effetto doccia fredda il priomo giorno: eri abituata ad immergerti in questa vasca a 32 gradi, con tua figlia che dopo un anno di piscina, si faceva beatamente gli affari suoi e tu che te la godevi. Arrivi alla prima lezione, pensando alla scenata napoletana perchè non entri in acqua con lei ed invece l'ingrato frutto del tuo ventre appena pucica i piedi in acqua si dimentica completamente della tua essitenza, ti volta le spalle e va a recuperare la pallina rossa che galleggia civettuola. E tu ti senti umiliata nel profondo per averti spiattellato quanto puoi essere non indispensabile. Dalla seconda lezione in poi ti godi quella mezz'ora extra di relax, tra galline bercianti travestite da madri.

Ed ora attendiamo: ogni giorno me ne riserva una nuova.


Ritengo che:




  • sia necessario ed indispensabile leggere i post prima di commentarli;


  • l'ingiuria squalifichi le persone;


  • l'educazione e il rispetto siano valori inprescindibili tanto nella società reale quanto in quella virtuale.



L'utente di cui ho cancellato il commento nel post precedente, può fare a meno di ripresentarsi avendo manifestato una tal scarsità d'educazione ed intelletto da non essere ospite gradito.

domenica 23 ottobre 2011

E' inutile negare che l'argomento del giorno, per molte persone che conosco, è la dipartita di Marco Simoncelli.

Non ero una sua fan, e in tutta sincerità sono almeno 2 o 3 anni che non seguo più il moto GP: certe cose se non si ha una grande passione prima o poi ci si stanca nel seguirle, e visto che a me la mnoto piace più guidarla che vederla guidata da altri, ovviamente lo spettacolo televisivo mi ha stancato.

Di Simoncelli la cosa che mi ha sempre colpito era la massa di capelli: mi sono sempre chiesta come cavolo facesse a farcela stare sotto il casco.

Non ho visto l'incidente in diretta, ho visto uno dei tanti video messi poi sul web, e non commento, perchè per capire bene cosa sia accaduto ci vorrebbero tante di quelli inquadrature che a noi comuni, non faranno mai vedere. Però è uno dei tanti incidenti che ha portato via un pilota. Non voglio spendere parole vuote come "passione", perchè non era mio amico e non so cosa pensasse, perchè per riuscire in certi campi serve anche quella oltre ai soldi, il tempo, la determinazione e la caparbietà per arrivare. però ci sono due considerazioni, amare, che mi sono passate per la mente pensando a Simoncelli.

Simoncelli era uno che in moto GP c'è arrivato facendo la sua gavetta, facendo parlare di sè ogni tanto, ma non costellando di grandi traguardi la sua carriera, forse perchè iniziata da poco. E questo mi lascia l'amaro, perchè lui diventerà semplicemente "uno dei tanti piloti" morti per un incidente in gara. Non esisteranno memorial, se non cittadini, a nome suo. Insomma non era un Joey Dunlop per intenderci.

E poi mi viene da pensare, per sommi capi, senza fare i conti in tasca a nessuno, che cent'anni fa, i piloti automobilistici e motociclistici, erano dei veri temerari che andavano contro tutto e tutti pur di realizzare un sogno e che quando succedevano questo genere di incidenti "se l'erano andato a cercare". Insomma erano completamente responsabili delle loro scelte. Oggi invece come ci sono le bambine spinte sulle passerelle a fare da mimi modelle in tenerissima età per la gloria dei genitori, ci sono bambini spinti nello sport, calcio prima di tutti, per lo stesso motivo. Non posso parlare per la famiglia Simoncelli, anzi sarebbe una vera porcheria parlare (o sproloquiare) di qualcuno che non si conosce affatto in un momento così orrendo, ma il dubbio me lo pongo sia per Marco che per tutti gli altri che non si sa nemmeno che nome abbiano: quanto queste persone sono state frutto delle loro scelte e non di scelte condizionate da altri?

Per il resto, mi rimane solo quella tristezza che viene un po' a chiunque, quando sente di qualcuno che, conoscendolo a malapena, viene a morire non in tarda età, come ci si aspetta per chiunque.

giovedì 20 ottobre 2011

Ripartire per la terza volta

Dopo aver sostituito l'aida di legno con un emiane di cotone e fili dorati;
dopo aver sostituito il sopracitato emiane con del lino graziano,
Eccomi ripartire per la terza volta con il fiocco per la nascita della nuova in arrivo, con i dovuti calcoli d'ingombro.
Ora con le tele a fili contati prenderci la mano sul calcolo degli ingombri è tutt'altro che una passeggiata.

mercoledì 19 ottobre 2011

kit, tele & co.

Ieri è arrivato l'altro kit: quello dei gattini bird watcher.

Un po' più semplice, ma su aida 80, che comunque una passeggiata proprio proprio non è. Però mi preoccupo di meno: per quanot la tela sia molto fitta, dovrebbe incontrare meno dififcoltà, il giorno in cui lo vorrà prendere in mano. Pensavo addirittura di occultarlo e farglielo per il suo compleanno che è tra un anno circa.

Intanto ieri avevo bisogno di pensare a cose belle, così mi sono tuffata nella mia scatola delelc ose da ricamare. Ho tralasciato gli asciugapiatti, altrimenti mi viene lo sconforto del volerli ricamare tutti insieme allegramente. Intanto però ho socperto che sto facendo una nuova collezione: quella delle pezze a fili contati. La colpa è fondamentalmente di mamigà: un po' di anni fa, in occasione del nostro primo incontro mi regalò una mega pezza di emiane di cotone, di cui tutt'ora ho in giro dei pezzi e con cui ci ho fatto il fiocco nascita di Marina, le teiere per Lidia, il pensierino veloce (che non ho ancora finito) per Antonella, il "cosa manca", l'angolo dellaccapatoino quadrato (poi tagliato su perchè ho sbagliato le misure) di Marina, e con cui ci sot facendo il metro della Mimi e il SAL travestito da UFO.
La resa dei lavori, da Aida a fili contati è decisamente superiore. Non so mi seno come se stessi per fare un evoluzione. Intanto il fiocco di nascita della nuova in arrivo, che è un kit, ha visto il repentino e senza ripensamenti, cambio da aida a fili contati per di più in lino. Volevo farlo con la pezza di cui sopra, ma me ne è rimasta una striscia non abbastanza larga per poterci stare.
Se mi fermo a contare i lavori che ho in ballo... Anzi forse dovrei, e dovrei pure aggiornare l'elenco qui accanto. Ammetto che ci sono lavori, come Lily of the valley, che se potessi disferei e riutilizzerei la stoffa, ma è praticamente troppo avanti per fare una cosa simile e soprattutto sarebbe un lavoro da dare ad un altra persona che mi arruolò come model stitcher parecchi anni fa.
Insieme agli ufo dovrei anche metterci lo swap avvento.
Ma che mi è saltato in testa?!?!!?
Cioè sì lo so: era da tanto che non c'era uno swap accattivante su puntocroce e che ci sta partecipando un bel po' di gente così la tentazione era troppa per non poter dire "ci sono anch'io!" e adesso sono impegolata con le mie idee per lo swap.

martedì 18 ottobre 2011

"Agenzia immobiliare il sacco comodo, buongiorno sono IL Gatto"

Come avevo preannunciato nel post precedente sto facendo ANCHE l'intermediatore immobiliare improvvisato.

Perchè?

Perchè se ti affidi ad un agente negligente, le rogne, se non vuoi beccarti multe e cazziatoni, te le devi sbrigare da solo, giacchè per consegnare pratiche non c'è bisogno di essere iscritti ad albi particolari. E da quello che vedo non c'è bisogno nemmeno di un corso di formazione specifico per compilare un contratto d'affitto ne una cessione d'immobile.

Per farla breve, c'è un appartamento di "nostra" proprietà da affittare. Poichè in via indipendente (visto che si può fare), via internet non si è mossa foglia, ci siamo affidati ad un intermediatore per il compenso pari ad un affitto. Contentissimi! in un battibaleno ci trova un inquilino, che contratta per mettere condizionatore e zanzariere al posto della caparra e ci sta bene.

Ma poi...

Poi sorgono i problemi. Un mese per attivare la corrente elettrica, e lo slittamento della verifica caldaia, dell'installazione del condizionatore in piena estate, il malcontento dell'
inquilino che è costretto ancora a mendicare ospitalità dagli amici, se non addirittura andare in albergo.
Così, forte del fatto che sono IL Gatto e che casualmente quando mi ci metto con gli enti come enel e telecom, le cose si spicciano in pochi giorni, prendo in mano la situazione e decido shakerare l'enel.
Peccato che l'enel le cose le sta facendo in regola!
Richiedo la documentazione all'intermediatore e scopro che le fotocopie dei documenti per la pratica di apertura contratto sono illeggibili,e di conseguenza la pratica non procede.
Che si fa?
Semplicissimo: nuove fotocopie, nuova pratica e in 3, no dico TRE, giorni lavorativi l'inquilino ha la luce, ed inizia a fare i lavori. 
Lo faccio notare all'intermediatore, in modo gentile: " guada che la pratica non andava avanti perchè la fotocopia era illeggibile". Per tutta risposta fa un gesto di sufficienza e dice: "Eh beh se vogliono mettersi a fare i difficili..."

I difficili?!?!?!? Ma sei rincoglionito? Cioè ti aprono il contratto luce sulla fiducia di un fax in tre giorni lavorativi con la pretesa di avere una fotocopia leggibile, e la bolli come " fare i dififcili?!?!?!?"

Non l'ho ucciso per una leggerezza del genere solo perchè è padre di famiglia. E perchè una cazzata si perdona.

Ma col tempo le cazzate si sono scoperte essere di più, arrivando a due settimane fa.

Due settimane fa l'
inquilino ci chiede copia del contratto, per regolarizzare le pratiche anagrafiche, e giustamente aggiungo io. Così chiamiamo l'agente, che secondo comune accordo, doveva registrare il contratto ad inizio mese. Tralascio la difficoltà di riuscire a parlarci al telefono, ma quando ci si riesce, la risposta è "oggi non ho avuto tempo, domani lo faccio". Questa è stata la risposta per 3 giorni consecutivi. Non ho aspettato il quarto "domani" mi sono precipitata in agenzia e gli ho detto: "se non hai tempo, all'agenzia delle entrate ci vado io".
Accondiscendente a tale proposta, mi fa sapere che "nel pomeriggio" mi avrebbe fatto trovare in casella il contratto. Peccato che alle otto di sera il contratto non ci fosse e alla richiesta di spiegazioni la risposta è stata "la segretaria non sa dove lo ha messo".
Il giorno dopo vado in agenzia e c'è la segretaria.
Le chiedo il contratto e a colpo sicuro lo tira fuori. Maccome?!?!!?!? se non sapeva dove l'avesse messo come fa a tirarlo fuori con tanta sicurezza?!?!!?!?
Tira fuori i fogli, li guarda ed esclama: "Ma qui non ci sono tutti i dati: manca questo questo e quest'altro!"
Mangio la foglia: il tipico datore di lavoro che fa passare da str. la dipendente, quando il negligente (e responsabile) è lui. M'incazzo, ma stringo solidarietà con la segretaria, che ne è felice, e ci veniamo incontro per risolvere la faccenda.  Mi dà tutte le dritte del caso, io le porto quello che serve, e in un paio di giorni i documenti sono a posto, tranne una firma dell'
inquilino, e pronti per essere consegnati.
Peccato però che la firma c'era ed io mi sono fidata, scomodando sto povero cristo per niente, o quasi. Gli ho restituito i fogli dell'ufficio a angrafe che mi aveva affidato per alcuni dati catastali che non erano in suo possesso, e in quest'occasione, parlando di provvidione da dare al negliagente, mi dice che lo ha pagato solo per la voltura del gas.

Prendo nota: vado all'Agenzia delle entrate, dove trovo una tizia simpaticissima, diposta ad aiutarmi per altre pratiche se servisse, e poi finalmente a casa.

Nel pomeriggio chiamo la società del gas e scopro l'ultima cigliegina sulla torta: nemmeno la voltura, che si fa in via telefonica con lettura del contatore, matricola e codice fiscale del nuovo intestatario era stata fatta!

Il passo successivo sarà moooolto divertente.
Qualcuno verrà a chiedermi una provvigione pari ad un affitto. Certo riceverà la sua provvigione: decurtata di tutte le spese che ho sostenuto IO per fare il SUO lavoro e in forma d'assegno post-datato di tanti mesi quanti quelli che abbiamo dovuto aspettare per inadempienza altrui.

lunedì 17 ottobre 2011

Sogni.

Quando sono brutti e il tema è " dimenticarsi delle proporie figlie perchè si ha altri cose che si devono ( devono?) fare" il messaggio è chiaro: Rallentare, e ridistribuire i cartellini delle priorità, magari delegando anche un po' di cose.

Eureka!

Sono riuscita a convincerla.

La Calza della Dimensions, quella " con tutto quel grigio non so se ho abbastanza filo" verrà messa da parte fino al 2013 dopo un adeguato tirocinio di tante crocette quotidiane!

Per il momento ha deciso di darsi ad una delle calze proposte da puntocroce facile e veloce, su aida 55: niente mezzi punti, niente punti nodino, niente mesh-up o blended. Sicuramente le darà molta più soddisfazione.

sabato 15 ottobre 2011

Questo blog langue.

Certo: cose divertenti che non siano a crocette, o connesse all'essere mamma sono difficili da trovare, soprattutto quando il resto della tua vita si divide tra l'essere una desperate housewife, un medico veterinario e un intermediario immobiliare improvvisato (ma di questo ve ne parlerò in un altro post).

Oggi parliamo di veterinaria (ettepareva!) ma non un post di sfogo o ilare, quanto più qualcosa, a mio parere, di utile.

Ieri sono stata contattata via mail da una vecchia conoscenza splinderiana, nevepioggia, di cui ammetto, non seguire il suo blog come meriterebbe. Per farla breve voleva sapere il mio punto di vista sull'alimentazione dei gatti solo a croccantini di buona/ ottima qualità.
Poichè non percepisco alcun compenso dall'azienda mangimistica a cui faccio riferimento, il nome verrà omesso, ma il principio vale anche per le aziende concorrenti purchè ci si tenga a 2 principi fondamentali: acquistare SOLO nei negozi per animali (non supermercato) e acquistare SOLO marche consigliate dal veterinario. Uso il plurale, perchè quando chiedono a me cosa dare da mangiare, non indico mai una sola azienda mangimistica: i nomi più grandi si assomigliano, per non dire eguagliano, nella qualità del prodotto. Possono eventualmente differire per una questione di preferenza soggettiva da parte degli animali. 

ll mio punto di vista sull'alimentazione, sia del cane che del gatto, concorda con quello della collega da cui va nevepioggia: SOLO croccantini e di ottima qualità.
Questo parere puramente medico, spesso mette in difficoltà il proprietario perchè si sente in difetto, come se non si prendesse cura del suo peloso, quando non è così. Buttata lì, non vengono eviscerati i perchè e i per come sia decisamente meglio per l'animale il proprietario e, soprattutto, il portafoglio, passare a questo tipo di alimentazione, abbandonando la via del supermercato. Però visto che questo è il mio blog e non sono in clinica dove devo spicciarmi perchè ci sono altre visite o perchè è tardi mi posso dilungare nelle spiegazioni, che sebbene indicate per il gatto, valgono altrettanto per il cane.

Manolo e la Tabi sono i miei gatti più anziani (cioè Lenticchia sarebbe più anziano, ma è con noi solo da 4 anni) sono cresciuti solo a croccantini di ottima qualità, sacchi da 10 kg per un prezzo attorno ai 60 €, e se li vedi non dimostrano affatto la loro età. Certo il costo da sostenere in un unica soluzione è elevato, ma se ci si ferma a fare 2 conti di costo al giorno non è poi così esagerato, soprattutto se si rispettano le tabelle fabbisogno alimentare/peso animale riportati sulle confezioni: io spendo 36 centesimi al giorno per nutrire ogni mio gatto, per un totale di 1,44 € al giorno. E non mi pare di spendere una fortuna.
Quando si parla di cibi di ottima qualità, bisogna davvero fare i conti per capire la convenienza senza fermarsi solo al consiglio del veterinario. Conti che vanno affrontati anche all'interno dello stesso prodotto per quello che riguarda il costo al kg a seconda della confezione: più è grande e più il prezzo al kg è minore. Si può vedere
qui.

 Poi ci sono i vantaggi del secco sull'umido che anche senza una laurea in veterinaria si possono ben capire ;)



  • Inanzitutto il sacco del cibo secco una volta aperto si conserva meglio e più a lungo di una qualsiasi scatoletta.


  • A parità di sostanze nutritizie il secco pesa di meno ed è meno voluminoso perchè non c'è l'acqua. L'acqua delle scatolette la paghi nel prezzo della scatoletta, quando la puoi prendere a molto meno dal rubinetto.


  • Le scatolette pesano di più e fanno più spazzatura di un enorme sacco di plastica vuoto che può essere a sua volta usato per l'imballo della spazzatura.


  • Il cibo umido puzza parecchio di più del cibo secco in qualsiasi stagione e d'estate attira un sacco d'insetti.


  • La ciotola usata solo con croccantini, anche se non viene lavata ad ogni pasto, non sembra un letamaio.


  • Le feci saranno più compatte e più facili da pulire dalla lettiera. ( ed anche lì andando a ben vedere hai un ulteriore risparmio se ne devi buttare/cambiare di meno)


I VERI problemi che vedo nel passare a questo tipo di alimentazione sono 3:


  1. Di tipo umano-economico che sta nel capire ed accettare che sborsare 60 euro in un unica soluzione anzichè un po' per volta senza avere un vero polso della situazione alimentare gatti può essere economicamente vantaggioso;


  2. Di tipo umano-sentimentale che si blocca di fronte al fatto "eh ma così tutti i giorni gli dò la stessa cosa da mangiare" fattore che ai gatti non gliene può fregar di meno, sempre che non si sia schiavi dei capricci felini. Aggiungo inoltre che "dare sempre la stessa cosa da mangiare" regolarizza la funzione intestinale, preservando da diarree e cacche molli, e nel lungo periodo regolarizza la funzionalità epatica e di riflesso quella cutanea. Nel caso di soggetti obesi per mal nutrizione ( leggasi roba da supermercato data per anni) spesso conduce ad un sano dimagrimento lento con migliorie sul sistema cardio-circolatorio.


  3.  L'accettazione da parte del gatto del nuovo regime alimentare. Per farla semplice è come passare un bambino da un regime alimentare esclusivo a pane e nutella ( a causa di additivi ed appetizzanti che mettono nelle scatolette da supermercato), ad un menù con verdure carne e pasta o riso, meno appetitoso ma più salubre. Questo andrà fatto gradualmente: a volte ci si mette anche più di un mese di tempo per abituare il/i gatto/i.


Ora se  si spende meno di 36 centesimi a gatto al giorno per farli mangiare comprando alimenti di tutt'altro tenore al supermercato, tutto quello che ho scritto sarà utilissimo per cultura personale, ma completamente inutile dal punto di vista del cambio di regime alimentare in virtù del profilo economico. Se si passa ad un alimentazione del genere, gli extra, tipo la scatoletta che piace tanto, vanno eliminati, sia perchè sarebbe dannosa per l'equilibrio alimentare per il gatto, sia perchè inficierebbe il risparmio monetario. Ma in genere sono tollerante e concedo lo strappo a Natale e a Pasqua.

Aggiungo anche che è facile pensare male, e abbandonare il consiglio del veterinario al passare a questo tipo di dieta (che in caso di patologie è a dir poco obbligatoria con prodotti molto specifici). Putroppo la diceria (non sta a me ne smentirla ne verificarla) "il medico mi ha prescritto quel farmaco piuttosto che quell'altro perchè evidentemente c'ha il suo tornaconto" si riflette anche sul campo veterinario, anche se noi non rilasciamo ricette che vengono trattenute dalla farmacia e quindi non ci pososno essere riscontri del tipo: "La d.ssa GDS ha venduto tot farmaco X e quindi ha diritto a tal tornaconto". No, assolutamente no. Fateci caso: le nostre ricette (beh la maggior parte, quelle in triplice copia per prodotti altamente specifici) sono su carta bianca, e vi vengono restituite. E per i cibi non stacchiamo alcuna ricetta: il blocchetto  può essere lo stesso, ma è un semplice promemoria per il cliente.
Il VERO tornaconto, se ci deve essere, c'è quando i cibi o i farmaci vengono venduti direttamente in ambulatorio (cosa possibile per legge) o negli acquisti di farmaci ad uso ambulaotriale tipo " se compri un tot di vaccini ti facciamo il tot di sconto o ti regaliamo l'ingresso alla conferenza tal dei tali".
Perciò su tutto quello che viene acquistato FUORI dall'ambulatorio di pertinenza, fosse anche il negozio per animali proprio accanto alla clinica, non dà il benchè minimo tornaconto, salvo il fatto che il veterinario proprietario della clinica sia proprietario anche del negozio per animali, ma di veterinari così ricchi da poter investire in due attività non ne conosco affatto.

Sì proprio da suicidio

Esattamente da harakiri.
Ebbene si sto ancora parlando della calza della Dimensions.

Ieri sera ho potuto vedere lo schema e mettere mano ai filati.
Brivido orrore raccapriccio, i filati erano già un groviglio e trattandosi di veramente taaaannti (2 liste e 4 matasse). per me vuol dire partire di già per il verso sbagliato.
Mi è stato conscesso l'onore di vedere il kit perchè la signora madre, non capiva alcune cose. Perchè non le aveva mai viste in vita sua: Susanna non si permetterebbe mai di mischiare crocette con mezzi punti, figuriamoci con mezzi punti a fili multipli!
In breve parte della calza è da ricamare (tutta aida 70) con mezzi punti: alcuni ad un capo o a 2 (e fin qui niente di che), ma si sale anche ai 3 o 4 capi.
La non comprensione di ciò, ha portato anche alla "spiegazione del mezzo punto": ora va bene che le istruzioni del kit sono solo in inglese, francese e spagnolo, ma un disegno rimane un disegno anche se le spiegazioni sono scritte in greco, arabo e giapponese, e se il filo deve fare solo una diagonale, non c'è da fare altro.
"Le istruzioni mi dicono di partire dal nero al centro della tela, ma io volevo partire dal basse e venire su"

dio mio delle crocette, perchè mi fai questo?!?!!?!?

Ora per partire dal basso, o comunque da un estremo, su un lavoro grosso o fai i calcoli alla perfezione, o la possibilità di trovarti nella me' è elevatissima. Io non sono una maga delle crocette e la centratura su un pezzo di stoffa che non sai quanto sia abbondante è obbligatoria.

la cigliegina sulla torta.

" stai attenta hai parecchi fili: ti consiglio di metterli tutti sulle farfalline altrimentifinisce che fai pastrocchio e si rovinano, inoltre quanod l'avrai finito non buttarli alla rinfusa ma dalli a me che li sto mettendo via in modo ordinato"
"Eh si ne ho parecchi, ma temo che il grigio sia troppo poco e non mi basti. Comunque ho letto sul kit che se il filo non basta puoi scrivergli e te lo mandano"
"grigio? scusa e dove hai tutto questo grigio?"
" Eh qui (mostrandomi lo schema, che nella tradizione Dimensions è a simboli colorati)"


Ci credete che l'ho insultata?
Le ho mesos davanti la foto e le ho detto " ti sembra grigio questo?"
"beh no sembra blu notte"
"E questa matassona di blu non ti pare abbastanza?"

Più ci penso e meglio è se le parli. Per il bene suo, mio e del kit.
Se vuole fare una claza per le nipoti, allora forse è meglio partire da qualcosa di più semplice, come l calze publbicate da puntocroce facile e veloce che sono tutte di crocette uguali, piccole ( lavorabili quindi su aida più grossa). Per quel kit a mio avviso deve iniziare a ricamare almeno un oretta tutti i giorni su tele di vario calibro.

E se non lascia il colpo, vi prego veniteci a salvare: me e il kit.

venerdì 14 ottobre 2011

Sempre su mia mamma...

...e la calza della Dimensions.

Mercoledì mi arriva la mail da Casacenina che la calza e le 2 pezze di lino della Graziano sono state spedite, e con enorme sopresa, ieri , giovedì, mi citofona Abdul Bartolini (giuro il fattorino della Bartolini della mia zona si chiama Abdul!) con il pacco.
Ora chi è ricamatrice come me (cioè tutte quelle che conosco, tranne mia mamma) non vedono l'ora di aprire un pacchetto del genere. Ovvio che mi fermo dall'aprire il kit, perchè non è mio, ma le mani sul lino ce le posso mettere eccome! Tuttavia non mi esimio dal guardare atraverso la busta il kit e mandare una mail a mia mamma (che è internet-impedita, ma la mail per lavoro ha imparato ad usarla), e lì avrei dovuto capire che non è ancora "pronta", non è ancota " matura" per certi livelli di elvazione spiritual crocettistica. Riassumendo lo scambio di battute è stato questo:

L:  non indovinerai mai cosa ho tra le mani adesso e non è la Mimi
M: Pepe? (gatto ultimo arrivato di cui si sospetta che prima o poi mi arriverà in casa arrampicandosi sulle lenzuola stese)
L: no.Hai altri 2 tentativi per indovinare.
M: un cagnolino?
L: no. ti rimane un ultimo tentativo.
M: Urca ci rinuncio

L: Quindi posso tenermelo io ciò che ho tra le mani?
M: Insomma sei una befana: adesso ho una curiosità stratosferica . Dai dimmi cos'è!
L: Pensaci e poi prova ad indovinare. Se non ti sfiora nemmeno l'anticamera del cervello, anche se stai lavorando, allora vuol dire che non ci tieni poi tanto. Ah e non sono una befana, sono una vera e propria carogna.
M: È arrivato quello che ho ordinato?
L: Brava!

Ed ora aggiungerei: "Era ora che ci arrivassi!" E mea culpa avrei dovuto capire dalla prima risposta che non è ancora pronta...

Torna a casa viene su, per la nipote (come sempre) e messole davanti il kit, non dimostra il benchè minimo sengno di contentezza, ne tanto meno d'interesse. Vi assicuro che può essere deprimente. Le dico che è in kit da suicidio, lei mi guarda e mi fa, con la stessa ingenuità di una che dopo aver fatto il primo cuoricino a punto croce per un totale di 6 crocette si compra la fatona di  Passione Ricamo: "Perchè la calza è da assemblare?"
Ora se ha pensato questo, senza aver nemmeno aperto la busta, direi che i segni ci sono tutti, ma ero troppo stanca ieri per cogliere bene la questione e dirle: "lascia stare, non è cosa: l'hai presa per te o per la Mimi? beh non ha importanza è meglio che la faccia direttamente io".
Le dico che no, non è per l'assemblaggio ma per l'aida 70. Mi guarda con tipica vacuità bovina e ribatte: "beh ci guarderò sabato o domenica"
....
....
"Sabato o Domenica?"
.....
.....
"Sabato o Domenica?!?!?!!?"

Cioè ti compri un kit perchè ti piacerebbe ricamarlo e questa è l'attenzione che gli dai?!?!?!

A questo punto mi è ben chiaro che non è proprio cosa.

giovedì 13 ottobre 2011

Mia mamma....

... ha guardato con troppa intensità la pubblicità di un sito che vende schemi su " le idee di Susanna" e l'è partita la scimmia per 2 kit della Dimensions:

una calza natalizia
 
e un "quadro" , anche perchè non saprei altrimeni come definirlo.


Ora il quadro è in riassortimento, però la calza , insieme alle 2 pezze di lino che mi spono presa per me, è arirvato poco meno di mezz'ora fa. Sono stata brava il kit è ancora lì sigillato: è suo e non vogli  tpglierle il gusto di aprire un kit nuovo, ma mi è bastato un occhiata atraverso al busta trasparente sulla pezza di aida 70 per dire che è da suicidio. Cioè lo trovo io da suicidio che ci vedo bene, non ho problemi al polso e sono un po' più esperta di lei: figuriamoci quando lo prenderà in mano.
Mi devo rassegnare all'idea che SE MAI lo inizierà, toccherà a me finirlo.

lunedì 10 ottobre 2011

Mia "caaara" cliente che navighi nei gatti,

M'hai rotto i co...oni!!!!!!!!!

Sei stupida all'ennesima potenza;
Ti sei riempita di gatti perchè hai sempre atteso troppo, sperando in chissacchè, a sterilizzare le tue gatte tenute insieme a maschi interi;
TI sei riempita di gatti perchè solo i cuccioli brutti erano da dare via: quelli troppo belli o troppo simpatici sono lì a mangiare a casa tua;
Sei piena di gatti con tare comportamentali da ansia da luogo chiuso perchè non sai gestirli tutti
Sei pieni di gatti intrattabili perchè quando hanno iniziato a dare segni di insofferenza perchè "troppi e basta!" li hai segregati in un locale completamente vuoto
Sei piena di gatti intrattabili perchè quando ti ho detto " che così senza niente non li potevi tenere per il loro bene" ti sei barricata dietro al fatto che sporcano e pisciano in giro, quindi tu non gli dai cuscini, stracci e quant'altro perchè pulisci già troppo perhcè vuoi la casa profumata come se fosse appena uscira dalla copertina di una rivista d'arrendamento.

E mi hai rotto i coglioni proprio perchè sei stupida ottusa e credi di trattare bene i tuoi gatti, mentre li stratti una merda, tenendoti sul letto quelli che " si comportano bene", guarda caso i più vecchi quando c'erano solo loro 3, e segregando tutti gli altri in un luogo che definirlo " cella delle torture psicologiche" sarebbe fargli un complimento.
Sei talmente tanto stupida che non ti rendi nemmeno conto che la tua idea "prenderò quelli meono trattabili e li lascerò accanto ad una cascina" è dichiarazione di reato, quello di abbandono di animale, fatta per di più ad un veterinario, e per fortuna che nonl'hai fatto altrimenti sarei stata costretta a denunciarti.

Mi hai rotto i coglioni, perchè al muratore che ti è venuto in casa a fare i lavori in questi giorni lo hai pagato sull'unghia senza protestare, mentre io, a tutt'oggi, devo vedere i soldi per l'intervento che ho fatto a luglio sul tuo preferito tra i preferiti, gatto talmente tanto amato che hai preferito andare in vacanza UN MESE anzichè farlo operare, perchè "ma io lo vedo che sta bene", quando in relatà i soldi non li volevi semplicemente spendere per una chiurgia importante.

Mi hai rotto i coglioni perchè mi tiri giù dal letto a mezzanotte e mezza, io che ho una bambina di 2 anni, per sapere " che cos'ha il tuo preferito tra i preferiti" che sta vomitando, quando sai benissimo che nelle sue condizioni poterbbe trattarsi di qualcosa di grave e perdere tempo a chiamarmi sperando che ti dica " no cara non è niente, il tuo portafoglio non è in pericolo di violenza economica", quando sai già di tuo che DEVE essere visto.

Ora basta. Voglio i miei soldi. e soprattutto NON VOGLIO PIU' essere il tuo veterinario.

venerdì 7 ottobre 2011

Se...Forse...

SE, ultimamente mia figlia mi chiama di notte solo perchè ha perso il ciuccio ( regolarmente accanto all'orecchio), non è FORSE il caso di provare a toglierglielo?

giovedì 6 ottobre 2011

Quando si ha la testa piena di pensieri, la sensazione di "vuoto" che si ha nello scrivere è enorme, quasi sconcertante. La cosa peggiore è che ti chiedi se è il caso o no di parlarne: scaramanzia, strettamente personale, notizie in fuga che non vuoi che fuggono, tenerle tutte dentro a volte crea solo confusione, ed il problema è che non si può fare ocme per i mestieri in casa in cui il miglior alleato è il sacco della spazzatura buttandole via, perchè via, certe cose non se ne vanno a meno che non maturino e non facciano il loro naturale corso.

Così rimangono manciate di pensieri sparsi come il fatto che "il miglior alleato per fare la pulizie in casa non è l'aspirapolvere, ne il panno cattura polvere, ma il sacco della spazzatura!" oppure " ma che ca770 tiri a fare il motore del tuo CBR appena acceso che non è così che lo scaldi, ma semmai lo rompi!" Pensieri da cui potrebbero partire dei post di considerazioni varie (dall'ultimo un post di pure invettive verso i motociclisti-ignoranti fomentato dalla mia smisurata voglia di moto).

potrei appendermi in fronte un cartello "Chiuso per sovraffollamento incasinato di pensieri" e potrebbe rendere benissimo la situazione.

Bene ora metto su il caffè all'alba delel 6.16. Chi ne vuole una tazza?

mercoledì 5 ottobre 2011

Secondo Tempo

Il ticker qua sopra dice che sono incinta da 24 settimane, che diviso 4 vuol dire sesto mese.
Bene per me sesto mese, alla seconda gravidanza, vuol dire che è ora di fare il certificato di gravidanza da mandare all'enpav per l'assegno di maternità. Certo anche per la prima l'ho fatto, ma....
Ma la seconda è tutt'altra cosa.
Sai che sei incinta perchè hai le nausee, perchè quando scompaiono quelle senti lo stomaco rigirarsi e non è per un virus gastrointestinale, piangi come una fontana per delle cagate e soprattutto quando ti girano le palle sei più propensa a lasciare un lago di sangue alle tue spalle di quanto non faresti in tutt'altra situazione. E tutto quel mare di entusiasmi ed aspettative della prima gravidanza non ritorna, anzi non c'è proprio. E non c'è nemmeno tutta quell'attenzione e ligità ( si porà dire?) a cosa mangiare e non mangiare. Semmai ti assale il dubbio del " come cavolo farò una volta che è nata anche la seconda?" E allora ti rendi conto di una cosa. Per diventare genitori sia una che due volte ( se non di più, ma non sto prendendo in considerazione la cosa, nemmeno nei più arditi sogni) ci vuole una gran bella dose d'incoscienza. Se ti fermi a pensare allo sgomento, alle fatiche, ai costi, alla stanchezza, ai bisogni che hai e che non riesci ad esprimere, ecco ti fermi al numero uno, o forse non ci arrivi nemmeno.
Penso che nella seconda metà di gennaio arriveremo a quota due. Un sogno che si realizza. Penso che sarà bellissimo ri-avere una cosa così piccina e morbida tra le braccia senza nulla togliere al mio attuale mostro tossente da 12,5 kg per 89,5 cm. Ma penso che sarà dififcile gestire tutto tutto, soprattutto per me che non delego mai niente a nessuno.
Penso che vorrei fermarmi per un po', una giornata intera per esempio, senza pensare alla casa sporca, al lavoro, alle mille cose da fare e che non sono per diletto. Senza che nessuno mi rivolga la parola se non per chiedermi cose dalla risposta facile, tipo: " vuoi una tazza di the?", Senza dover sentire " mamma" ogni secondo, interrompendomi anche mentre sono in bagno, che, per quanto sia bello essere cercati dai propri figli, spesso è logorante.
Una giornata per me, ecco.
O per me e il pancione, una giornata a cui dedicarmi alle coccole per me stessa e perchè no alle cose che vorrei fare per "la figlia del lupo" come l'ha definita la mia dottoressa di base, che è una donna fichissima (quella che ho cambiato un anno fa per intenderci) che ha 2 figli pure lei. La copertina, il fiocco di nascita, il sistemare i vestitini... Tutte cose che mi tartassano tutti i giorni perchè è un angolo ovattato che vorrei e che di rifa o di rafa non riesco mai a fare, perchè devo fare quella tal telefonata e non va mai al primo botto, perchè dovrei cercare questa o quell'altra cosa, perchè la casa fa schifo, perchè il tempo che potrei avere per fare quella cosa lo uso per sedermi e non ho poi più voglia di rialzarmi.....