lunedì 28 febbraio 2011

a volte ci si toglie delle piccole GRANDI soddisfazioni....

fiabe della buonanotte... secondo il papi.

La mamma è via a fare il turno di notte e tocca al papi far addormentare il piccolo mostro. Dopo le raccomandazioni della mami, tra cui anche anche quelle di non essere troppo brutale con eventuali lupi nel caso la fiaba o prevedesse...  es: il lupo e i tre porcellini...
"Nessun problema" è l'unico commento. 

Già, nessun problema ma quando il lupo è davanti alla casa del primo porcellino il papi è in panico.. e che gli dico a 'sto porcellino per farmi aprire la porta? ideona, lo schema Ponzi con i polli funziona sempre, chissà con i maiali: "ehm, avrei un offertona, tu mi dai due soldi e io te ne do dieci tra due mesi".
phew scampato il primo porcellino, ma ora la cosa si fa complicata... arriva il secondo porcellino e via qui si applica la teoria dell'indispensabilità di una assicurazione sulla vita... 
Ci avviamo verso il terzo maialino, la cosa si fa complicata... ma il terzo maialino è più furbo e poichè prevenire è meglio che curare sentito quel che è successo ai fratelli chiede al lupo "che mi vuoi vendere il folletto"

"no, io non vendo il Folletto ma se vuoi c'ho il Bimby". 

silenzio... e ora?!?! (ma come faccio ad incasinarmi da solo a questo modo?!) 

"il bimby lo vendi a quel budello di tu mà". 

E con questa il papi si è giocato tutti i bonus fiaba per il resto dei suoi giorni... :P 

sabato 26 febbraio 2011

Dal PSV con AmmOre.

ecco per voi un attimo di puro delirio da panico.

Ho ricoverato un gatto che si sospetta aver mangiato dai 60 ai 100 cm di un cordino di cotone con tanto di nodi.
Si sospetta perchè la proprietaria gliene ha visto mangiare un pezzettino, si sospetta pechè non è stato trovato per casa, si sospetta perchè alla lastra col caxxo che lo vedi un cordino di cotone.

quindi vete in panico.

Il gatto sta bene, non dà segni di sofferenza ne vomito, particolarmente scocciato di essere qui, quello si.
già in pabnico: sono stata troppo tempo fuori dal giro.

venerdì 25 febbraio 2011

Inserimento? no no no!

Quando l'inserimento due, no dico DUE, giorni e il terzo tua figlia manco ti guarda in faccia ed entra subito in classe senza fare una piega mentre la saluti, bisognerebbe fare qualcosa.
Si perchè sulla carta ti dicono che è un processo graduale che dura dieci giorni, e tu ti abitui a questi dieci giorni, che sarà il tuo tempo di distacco, perchè non è solo la figlia che deve apprendere un nuovo luogo, nuove persone nuove abitudini, ma la mamma deve abituarsi all'idea che avrà del tempo libero, da gestire, che non ci sarà bisogno di lei.
Così oggi che sarebbe stato il terzo giorno d'inserimento si può tranquillamente dire che la Marmocchia è decisamente inserita: arrivo alle 8.30, uscita alle 13 dopo aver mangiato tutto, ma proprio TUTTO con gli altri.
La bionda, che è la maestra della Mimi, ha detto che non ha fatto nessuna storia, che ha giocato con gli altri, sopratutto con l'amico L., e che si stava auto-abbioccando nell'angolo morbido.
Ed ho pure portato a casa il primo bavaglino sporco che in un gesto di altissimo feticismo, ho fotografato.

very fetish
Dopo averlo visto ho capito una cosa: che 2-3 bavaglini, come indicato nell'elenco delle cose che servono fornitomi all'iscrizione non bastano. Così, non paga del fatto che ne ho ricamati 3 ex novo (più uno work in progress con un alfabeto non complicato ma con tante crocette) sostituito l'elastico ad uno, e riciclato uno già piuttosto provato, ma arrivato ricamato col nome,  ho modificato altri 3 bavaglini con l'elastico che avevo mettendoci il nome. Spero che le zie non se ne abbiano a male ;) ( nell'angolo c'è una zampuccia nota...)

modificati
Ed ora, con permesso, vado a struggermi del fatto che non posso trasformarmi in una mosca e vedere cosa fa nell'aula dei piccoli, mentre io, nel mio nuovo tempo libero, ribalto librerie e lavo pavimenti.

giovedì 24 febbraio 2011

Secondo Giorno

Per le mie Fans, che non aspettano altro che le lacrimucce di commozione da mamma, faccio aouting: niente lacrime, dei bei lucciconi, che non hanno però varcato al porta del nido.

Oggi secondo giorno e stiamo procedendo per un inserimento lampo: oggi mi sono allontanata mezz'ora, di cui la metà solo nella stanza accanto, e l'altra per andare a prendere un giornale che di giovedì, a quell'edicola, senza un ben determinato motivo, non consegnano.

Pare abbia già mangiato la foglia in senso positivo. Oggi siamo entrate al nido, si è seduta da sola si è fatta mettere le antiscivolo e si è tuffata nella classe dei grandi, quelli che a settembre andranno alla materna. Poi è arirvata la sua maestra che ci ha portato in classe, dove seduta ( più o meno) al tavolo con gli altir ha fatto merenda. Mi sono messa a ricamare, come se non ci fossi: d'altronde devo essere lì solo come ancora di salvezza o boa e solo in questa fase detta appunto " inserimento". Poi mi sono allontanata: "ciao amore, la mamma va via poi dopo che hai giocato un po' torna". Poco pianto tra l'andar via e il rimanere lì da sola, tant'è che ho pensato nel silenzio che il secondo pianto fosse per una caduta o simile.

Domani facciamo l'ingresso normale e si rimane a mangiare: mi sa che avrò un sacoc di tempo per fare qualcosa.

Qualsiasi cosa.

mercoledì 23 febbraio 2011

E così....

catbellydancer
Immagine di
Salvador E. Prado

a furia di sviolinate, l'insegnante di danza ( senza troppo sforzo a dirla tutta) mi ha convinta a preparare un pezzo in totale autonomia da persentare per un probabile spettacolo/saggio/festa tra adepte che non si sa bene quando sarà.

Ordunque ora sono al vaglio della musica. Vorrei tanto farvela sentire, ma su you tube, non esiste, e non saprei come mettercela. Sono indecisa su 2 brani dello stesso autore, ma completamente diversi.  Indecisa perchè, all'inizio volevo presentarli tutte e due, ma uno dei due è tanto particolare che potrebbe non essere apprezzato, e risultare di una noia mortale. Quindi mi sto orientando su quello con una musica un po' più vivace.
Rimane il fatto che al momento non so che fare e l'insegnante sta sera vuole vedere qualcosa!

In pratica mi sono inguaiata con le mie mani: aiuto!

martedì 22 febbraio 2011

Domani...

Iniziamo l'inserimento al nido.

mi sento emossionata, con le farfalle nello stomaco, le lacrime pronte in tasca e una vocina da GDS che mi sfotte "figghia figghia!"

il Farmacista

Dovete sapere che con il farmacista, ho il miglior rapporto umano qui, in paese. Sarà forse per il fatto che da quando ci sono io sono aumentate le vendite di farmaci veterinari?

Oggi ero in farmacia a prendere la pasta per le chiappette da portare al nido, e il farmacista mi chiede:" adesso quanti mesi ha?"
"Quasi 18"
"beh è il caso di pensare ad una sorellina"
"infatti ci stiamo pensando, ma il primogenito è un ottimo anticoncezionale. Sai com'è: " no tesoro, scusa sta sera no,sono troppo stanca, oggi Marina mi ha sfiancata." E poi non ti preoccupare quando sarà, sarai uno tra i primi a saperlo"
"ma no non ti preoccupare"
"no no non mi preoccupo affatto, ma passerò da te è per l'acido folico!"

Certe notti....

... da farci l'amore, fin quando fa male fin quando ce n'è", sono un ricordo talemente lontano, da assumere la dimensione di sogno, fantasia, desiderio. Ed anche quelle di sonno continuo.

Ma certe notti, quelle con le testate, i piedi puntati chissà dove, quelle che finiscono con "pap-aà!" urlato alle 7 del mattino ( e per fortuna che sono le sette!), di quelle se ne fa volentieri a meno.

sabato 19 febbraio 2011

Momento di magno gaudio et tripudio:

La Mimi fuori al parco con la nonna, Luca in box dietro alla moto, ed io me ne approfitto per un succulento bagno in vasca.....
Adoro quando i bambini alternano la fase gatto,"mi parli ma faccio finta di non sentirti", alla fase cane, "la palla la palla la palla!"

venerdì 18 febbraio 2011

Tra i commenti al posto di ieri, quello dei momenti di trascurabile felicità, trovo questo:

"Leggere un libro con un gatto accovacciato sulla pancia"

E' di Fefo, il papà italiano, cresciuto alla baia del Re, residente nel paradiso innevato della Svezia, che ha un blog delizioso (di blog di uomini non ne frequento molti: o sono pallosi o sono stucchevoli, quello di Fefo no, è spassoso e delicatamente dolce).

Perciò questa è una lettera aperta (ed inauguro pure un nuovo tag).

Caro Fefo,

Dal tuo blog deduco che di gatti in casa non ce ne siano, ma che ci sia il famoso Simon, il gatto dei nonni svedesi. Mi è ignoto se hai avuto gatti in precedenza, ma essendo io la domestica felina di quattro, no dico, qu-at-tr-oo felini domestici (esclusi i predecessori), mi permetto di confutare la felicità del momento gatto-panza.
Mi spiego meglio.
Immaginati la scena.
Letto, luce adeguata, cuscini piazzati strategicamente, libro chiuso in mano.
Ti guardi in giro furtivamente: nessuna coda in vista.
Ti rassereni pensando che puoi goderti un atitmo di relax a fine giornata, poco prima di addormentarti, quindi apri il libro ed inizi a leggere.
"Allora il presidente Gilligrass fece la voce grossa e url...."
non riesco a leggere bene cosa urla perchè il libro, come se fosse spiritato si sposta nello spazio in direzioni varie, e contemporaneamente senti, come dire, "un peso" sull'addome.
E' Manolo che ha deciso che anche il libro va bene per un grattone. anzi per una serie di grattoni.
Così cerchi un compromesso: lo inviti a sdraiarsi sul tuo petto, e sollevi sulla sua testa il libro.
umh... no. Il TUO padrone felino decide che tu domestico felino non puoi, non ti è consentito leggere in sua presenza e devi tributargli tutti gli omaggi che gli spettano ed anche qualcosa di più. Perciò nonostante tu ci provi a leggere, ma le parole saltellano tarantolate sotto le testate del suddetto padrone.
quindi metit via il libro e ti dedichi all'adulazione.

Ci sono casi in cui il libro non lo apri nemmeno.
Arriva Lenticchia prima ancora che tu possa appoggiare la testa sul cuscino e contemplare mentalmente la frase " mi leggo un paio di pa.." che ti mette le sue zampone sulle clavicole e mentalmente con lo sguardo ti dice " amami".



Oggi è il 18 febbraio: ieri era la vostra festa o felini domestici. Auguri anche per oggi piccole divinità pelose che venite a benedire le nostre case, o più semplicemente auguri, cari mangia croccantini a tradimento!

giovedì 17 febbraio 2011

Momenti di Trascurabile Felicità

Mi ricollego
a questo post di Fefo per parlare dei momenti di trascurabile felicità.
I momenti di trascurabile felicità, per parafrasarlo in modo meno poetico, sono quelle picocle cose che ti possono rendere felice, ma a causa dei mille pensieri che s'annidano in testa non ce li godiamo.

Così ieri sera, arrivata troppo presto in palestra, non era ancora aperta, ho goduto un gran bel momento di trascurabile felicità nonostante i pensieri di questi giorni.

Il ticchettare della pioggia ti mette in pace, soprattutto con te stessa.

Una gita a...

...Al Nido.

Ieri siamo andati a firmare le carte per l'iscrizione al nido, lo stesso dell'amico L.

"Tanta" l'insegnante dei grandi e responsabile del Nido, ci guarda con aria preoccupata e ci dice: " ecco vede abbiamo avuto molti inserimenti recentemente..."

ed inizio a sudare freddo che non ci sia posto
" di bambini sugli otto mesi..."
ok non capisco
" e la classe dei piccoli sta diventando sovraffollata..."
"... e quella dei grandi sarebbe troppo avanti"
 ecco lo sapevo non ce la prendono
"Perciò stiamo pensando di fare una classe dei medi che avrebbe una sua insegnante, e condividerebbe gli spazi coi grandi perchè l'aula è più adatta"
" scusa Tanta se ti interrompo: a me sta bene se rimane con l'amico L. perchè si conoscono, poi per me non è è un problema d'insegnante, perchè non conoscno nessuna di voi per essermi fatta una preferenza"
Tanta si rilassa un attimo e parliamo di un po' di cose.
" ecco per quello che riguarda sacchette bavaglini e asciugamani non c'è bisogno che siano ric..."
" non è un problema sono un appassionata di ricamo"
" Ah beh allora"
"Tanta però avrei qualche domanda"
"Dimmi"
"Leggo " abbigliamento comodo": ci sono dei vestiti che sconsigliate?"
" si le salopette e le gonne con calzamaglia: se fanno la cacca liquida è un casino, e poi dovendo cambiarne tanti doverli spogliare parecchio è un po' un problema"
"Pasta per il cambio: preferite tubetto o vasetto?"
"indifferente, quella che va bene per Marina: ogni bimbo ha un suo cassetto in bagno in cui ci sono i suoi pannolini, la crema e il cambio"
E così altre domande sul biberon, il ciuccio e la  ciotola per i giochi, che sembrano sceme, ma se sei neofita, meglio fare la figura della sprovveduta chiachcierando che arrivando lì senza "l'attrezzatura giusta". quindi che il biberon abiba una terrarella accettata dal bimbo, il ciuccio meglio che si aidentico in tutto e per tutto a quello di casa, e la ciotola modello insalatiera per giocare con le cose sperchevoli.

Sbrigate le formalità, facciamo un giro nel nido.
Da fuori sembra una struttura molto piccola, invece è una struttura ben articolata, con spazi ambi e organizzati per le attività dei bimbi. La mimi mollata libera si è buttata subito a esplorare, poi ritornando verso l'ingresso, ha seguito la Tanta, senza cercarci e alla fine mentre noi ci rimettevamo se scarpe, la Tanta ha dovuto prenderla in braccio per portarla fuori, perchè di andarsene non ne aveva voglia.

Direi che è un buon inizio.

mercoledì 16 febbraio 2011

Lavoretti su commissione

Si fa per dire su commissione, perchè in realtà mi sono proposta io di farli.

Si tratta di poca roba, 3 asciugamani e una bavetta, due su una banda lassisisma e due su un'aida più bella, ma fitta, per Lele, l'amico del nuoto della Mimi nonchè figlio della mia comare di caffè che ha trovato lavoro, perciò Lele ora va al nido (gli oggetti erano pronti 2 settimane fa, ma poi l'influenza famigliare ha fatto la parte del leone) e addio asilo fai da te









Io li avrei fatti anche gratis per amicizia, tanto più che la comare apprezza certi lavori, ma ha insistito per pagarmi.
Volete sapere il compenso?
4 pacchi di pampers! Mica male no?

Va bene lo confesso

Tra un oretta circa andiamo ad iscriverla al nido e sono emozionatissima, che mi vien quasi da piangere...

martedì 15 febbraio 2011

doveva non essere, ed invece....

....Si va al Nido!

Sebbene abbia detto "Asilo? No, Grazie!" i casi della vita sono strambi, e poco dopo averlo detto ho perso la compagnia di caffè e scorribande per leciti motivi di lavoro, perciò la mamma di L. ha trovato lavoro e L. ha trovato il nido, esattamente quello che avevo visto io in autunno e che mi era piaciuto!

Io non ho la stessa necessità di nido, ma ho/abbiamo visto quanto alla Mimi piaccia stare con coetanei, quanto li cerchi, così abbiamo fatto una scelta non necessaria per motivi di lavoro, ma importante per Marina.

Domani andremo a firmare le carte per l'iscrizione e poi mi attende un bel po' di crocette da fare: bavaglini, sacchette, asciugamani...

Carnevale!

Causa lavori su commissione ( si si poi ve li faccio vedere!), influenza, voglia di leggere i libri dell'elasti-mamma più famosa del web, e la comare di caffè che ha trovato lavoro, la tovaglietta coi draghi e relativo tutorial è temporaneamente sospeso.

Però....

Oggi sono riuscita a fare una scappata nella teleria più vicina a casa che ho ed ho trovato le stoffe per fare il costume da Trilli per la Mimi!


Cercherò di farvi vedere come lo faccio.

E se avanza stoffa farò anche un costume da Peter Pan.
Piccoli gesti di civiltà e rispetto.

qualche giorno fa ho ricevuto via Mail l'invito all'assemblea annuale dell'ordine dei veterinari, e ieri l'ho ricevuto in cartaceo.

Il giorno tal dei tali alle ore 18.30, con la presenza di 2 docenti della facoltà di veterinaria per parlare della positiva collaborazione tra medici della provincia e ospedale veterinario.

La cosa che ti salta in mente è " ma che orario del ca' è?" la gente lavora a quell'ora come si fa ad andarci? Vista la mia situazione di "vete suppergiù a spasso" non mi sembrava il caso di lamentarmi, anche se per motivi di famiglia non sarei potuta essere presente lo stesso.

Oggi arriva una mail di spiegazioni e scuse sulla scelta dell'orario così strambo, visto che la riunione si è sempre tenuta alle 20. Dipende tutto dalla "disponibilità" dei docenti che finendo di lavorare ( e lo so perchè gli orari sono quelli!) alle 17.30, di stare in ballo fino alle 20 ed oltre non ne hanno voglia. quindi sono riusciti a contrattare le 18.30, ma non oltre.

Come potevo esimermi dal rispondere ringraziando per un gesto così carino, in un paese dove il principio primo è " io non devo niente a nessuno?"

Ringrazio nuovamente qui il presndente dell'ordine per aver contattato tutti gli iscritti ed aver chiarito la situazione: sono sempre convinta che è da picocli gesti come questi che si può partire a cambiare le cose.
Sviluppi.

Mio padre mi ha tolto il saluto.

Il lato positivo è che almeno non dovrò più sopportare i racconti dei tempi del Carlo Cudega.

lunedì 14 febbraio 2011

Si fa un grande parlare di B.ofili e di anti B, ma mi chiedo quante persone hanno  veramente a che fare con personaggi che davvero credono nella politica di quello col manico e di quello del partito dell'amore, e che la difendono come la vecchina che dà dei sinistati culattoni alla magistratura.

Io prutroppo si.
Al piano di sotto.
Ed è mio padre.
E non avete idea di quanto sia squallido ed avvilente.

Mio padre che MAI dichiarerà di essere un leghista così a chiare lettere, non si fa scrupolo però a dire che è razzista, ne a difendere il sindaco di Adro, pronto a dire che è tutta una montatura l'accusa di sfruttamento della prostituzione minorile, ed altre porcherie alla faccia della civiltà e della tolleranza.

Lui figlio di un'immigrata anche se solo dal Veneto: peccato però che mia nonna è nata lì perchè dall'Argentina i miei bisnonni sono tornati in Italia. Lui figlio nato a Milano da un padre per metà Piemontese e per metà Toscano, in un epoca in cui in Italia se non andavi a lavorare nelel grandi città non avevi speranze.

Che differenza c'è tra le grandi città di allora e le nazioni di oggi?
Nessuna.
Nemmeno nel voler capire che oggi come allora le dinamiche di diffidenza con la scappatoia sono le stesse, giusto per giustificarsi con se stessi per un ragionamento becero di cui nessuno di quelli che lo fa vorrebbe esserne la vittima.

La tristezza non è il non condividere uno stesso punto di vista, ma il dovere subire lo sberleffo ignorante e sarcastico, perchè non ha strumenti intellettuali ed ideologici per controbattere.

Che intelligenza ha chiedermi se erano mutande o cos'altro al collo ciò che era stato indossato ieri da tutte le persone che erano in manifestazione con me?

Che intelligenza ha di fronte al fatto che In Italia si fa finta di non avere un emergenza immigrazione e rispondere che l'Europa ci dovrebbe dare i soldi, e nient'altro, per costruire campi non d'accoglienza ma di concentramento? Dimenticandosi che i campi di prigionia tedeschi non erano poi tanto diversi da quelli di concentramento e che mio nonno, suo padre, ne è uscito vivo per miracolo.

Ed altri interventi di questo tenore. Sicuramente non fatti per discutere e ragionare su punti di vista diversi, ma solo per il gusto di essere, provocatorii? O più semplicemente stupidi?

A me è stato insegnato che le persone possono avere le proprie idee, che è un diritto sacrosanto averle e difenderle, e che è un dovere rispettarle. Puoi non essere d'accordo, ma non è civile essere offensivi perchè hai un ideale diverso.

Evidentemente chi mi ha insegnato queste cose, non era mio padre.
Di tanto in tanto su FB compare "condividi se... sindrome di Down... bla bla bla... ma la maggior parte della gente non lo farà" ed io non condivido per partito preso, perchè il vittimismo mi sta abbastanza sulle palle.
Perciò stamattina condivido con voi il mio cappuccino con brioches.
Preso al bar Mario dove c'è Mario, mio coetaneo all'incirca, affetto da sindorme di Down.
Inanzitutto un avvertimento: se trovate che faccia una schiuma di latte fantastica, non diteglielo, a meno che non vogliate sentire un "seeeeeee....." accompagnato da eloquente braccio alzato. E' permaloso il giusto, e non vuole essere indorato.
Questa mattina entrando nel bar ho assistito alla segunte scena: padre di Mario seduto a leggere la gazzetta, Mario dietro il bancone come da turno.
"Mario, per piacere dai retta al papà, e non discutere" con il tono dolce, ma secco con cui si rimprovera un bambino. Non discuto sono dinamiche famigliari in  cui non ci si mette il becco.
Vado al bancone e mentre mi prepara il mio cappuccino, gli dico di non prendersela, che tutti i genitori sono infondo brontoloni, e mi permtto di dirlo anche se sono ormai dall'altra parte della barricata.
Così mario si confida: discute col padre sul fatto che alla festa di compleanno di un suo collega lui vorrebbe andarci in jeans e maglione, mentre suo padre insiste  sostiene che ci deve andare in giacca e cravatta. E mi chiede " Ma ti sembra?"
Sorrido e dico quello che penso.
Il papà è un uomo di una certa età ed ai suoi tempi si usava così, ma che ora sono cambiati e che effettivamente Mario non ha tutti i torti, essendo, tra l'altro un compleanno di coetanei, e non quello della bisnonna che " a certe cose" ci tiene.
Mi sono calata un attimo nei panni di Mario che con la sua faccia morbida e il naso a patatina va vestito di tutto punto alla festa di compleanno. Un pesce fuor d'acqua, uno come lui molto consapevole della sua condizione ( da qui il suo essere permaloso il giusto) a cui tutti probabilmente faranno dei complimenti di circostanza per l'abbigliamento. No non deve essere proprio bello, fare suo malgrado la figura dello zimbello, quando con molta probabilità, vista l'ignoranza media, è stato vittima di scherzi a suo tempo, e forse ancor oggi.
Finisco il cappuccino dopo essermi beccata il mio "seeeeeee....." accompagnato da eloquente braccio alzato, per avergli fatto i complimenti per la schiuma di latte, e Prima che vada alla cassa mario mi dice: " comunque io i compleanni li odio".

domenica 13 febbraio 2011

13 Febbraio 2011, Milano Piazza Castello ore 14,30:

volantino
Io c'ero.

Sotto la pioggia e con una birra in mano.

moretti2Perchè le cose o si fanno bene o non si fanno affatto, e prima della birra c'è stato pure un panzerotto.
Ma a parte questo aspetto giocoso-ludico-festoso, ero lì perchè ci tenevo, ci tenevo a dire dalla mia terza di reggiseno e dalla mia 48 di fianchi post partum, che sotto i capelli non c'è del fertilizzante speciale, am un cervello. Contorto distorto malato se vuoi, ma un cervello. Io che sono una bellezza che sta mezzo tra Rosi Bindi e Valeria Marini, e un intelligenza a mezzo tra Mariastella Gelmini e Margherita Hack, una sessualità a mezzo tra suor Germana e Moana Pozzi (pace all'anima sua) ero là per dire che donna non è solo un corpo bello. Ero là per dire basta allo schifo, basta al luogo comune che se vuoi ottenere qualcosa la devi dare.  Che non vale solo per il mondo dello spettacolo o della politica, ma a quanto pare vale pure nella veterinaria. Ero là per reclamare decoro e decenza, valori che, a quanto pare per alcuni, per quelli che dovrebbero essere i portabandiera, non hanno alcun significato.


Questo post lo dedico a chi ha preso due anni fa il mio blog e ne ha visto "politica" di paesuccolo prosismo alle elezioni amministrative, quando la politica non c'era. Non sono le scaramucce su una roulotte inutile ed inutilizzata le cose che contano. Sono ben altre, come l'essere governati da chi, in tutti gli anni che è stato al potere, non ha fatto nient'altro che pararsi il culo legiferando al limite dell'incostituzionalità.

adesso la politica c'è, e potete venirla a leggere.

sabato 12 febbraio 2011

L'altro giorno, non mi ricordo più con chi ne parlassi, dissi che la parte più brutta del mio lavoro non è l'eutanasia, ma avere a che fare coi proprietari. Mentre lo dicevo pensavo a quelli stupidi ottusi che non capiscono o non vogliono capire o preferisocno il portafoglio al cane. Non ho pensato a loro. a S. e C. che sta sera, disperati, mi hanno portato il loro gattone, avvelenato dal veleno per topi, con il loro cuore nella cestina, insieme al gatto. Ho potuto restituire loro solo il cuore ferito, e una cestina vuota. Purtroppo per il micione era troppo tardi.

E mi è rimasto un buco dentro, come non mi è mai capitato.

Mammagone

Ce l'ho.

Sta sera c'ho il magone. Insomma sta sera di uscire per il turno non ne avevo voglia, non per il turno in sé, ma perchè non volevo lasciare la Mimi. In pratica non l'ho vista tutto il giorno. Stamattina e stanotte clinica, oggi pomeriggio tra pisolo e sequestro della nonna, ci saremo viste si e no un oretta.
Così c'ho il mammagone, quello di cui ho letto sulle riviste che colpisce le mamme che vanno al lavoro, il mio con tanto di farfalle nello stomaco, che era dai tempi del liceo che non le avevo più.
Le altre volte no. Sta sera mi pesa non esserci a farle il bagnetto a metterla a letto a raccontarle la fiaba della buona notte. Mi pesa non esserci poer dirle, con un bacio accarezandole la testolina "buonanotte mostro ti voglio bene".

giovedì 10 febbraio 2011

E' ufficiale

Da tre giorno qui c'è qualcuno che agita il braccio ( destro o sinistro, è indifferente)  a cui seguono a rotazione i seguenti versi:

"ta tà"
"ciai cià"
"tai cià"
"tai tai"

Finalmente abbiamo iniziato a salutare, non solo per gioco in casa a tuuo quello che le pare, ma, e soprattutto, in risposta al saluto di qualcun altro.

I filosofi non sono altro che persone normalissime, che una mattina si sono svegliati ed hanno fissato, sulla carta per i posteri, pensieri che vengono in mente a chiunque, in qualsiasi momento del giorno, trovando così gloria ed immortalità

mercoledì 9 febbraio 2011

Corso di Francese lezione numero tre e quattro.

State ascoltando un vostro amico che in preda ad uno stato emotivo non ben definito, sta facendovi un bussolotto senza capo ne coda, incoerente, ed a tratti farneticante, innervosendovi, e decidete che per il suo bene è il caso di interromperlo.

In italiano direste:


"mio carissimo Amico, capisco bene il tuo trubamento per la situazione che si è creata, ma i tuoi ragionamenti sono senza logica, dettati più dall'impulso del momento che da un'analisi critica ed obbietitva dei fatti, tanto più che a volte le tue parole sono contrastanti le prime con le seguenti, mandandomi in confusione."

In francese invece:

"Ma che cazzo dici?!?!?!" oppure " Ma che cazzo stai dicendo!?!?!?"

Poichè il vostro amico insite e non capisc che siete seriamente preoccupati per lui, in italiano aggiungereste:

"mio carissimo Amico, ascoltami, per favore, calmati. hai bisogno di riflettere sulla questione, e ti verrebbe di buon aiuto ciò che dice il detto: "la notte porta consiglio". Perciò t'invito a non pensarci più per il momento, ed eventualmente di riconsiderare tutto domani"

In francese:

"ma va cagare va!"

martedì 8 febbraio 2011

Avrei voglia di urlare.

Primo perchè ho questo raffreddore-influenza che mi sbatte come un polpo arricciato,
Poi perche non so farmi i ca77i miei (e potrei farci la terza lezione del corso di francese)
Ed infine perchè vorrei avere una possibilità di lavoro che mi permetta di pagare le tasse obbligatorie per lavorare, aiutare un po' in casa, e mandare la Mimi al nido che le farebbe solo bene.
Non ultimo avrei voglia di urlare con quella disgraziata di mia figlia che da un mesetto ha deciso di fare i capricci per mangiare alla sera. Però a dire la verità in quest'ultimo caso urlo eccome.
Vorrei urlare quanto mi fanno schifo gli italiani, che stano a perdere tempo dietro a stronzate di vario genere e tenore, senza accorgersi che la classe politica ci sta portando allo sfacelo, con e senza prostitute minorenni.


Tav autogestita

La TAV del sonno ha preso più o meno degli orari fissi. Due fermate: la prima attorno alle 1,30 la seconda verso le 5,30-45.

Entrambe necessitano ancora di un piccolo aiuto esterno tipo il rinvenimento del ciuccio nel letto, il passaggio del biberon (che sarebbe anche abbastanza a portata di mano) e riposizionamento una volta finito di pippare, ma ora quanto meno non c'è bisogno che mi sdrai: posso andare a fare la pipì ( già che ci sono) e sedermi a bordo del letto.
Poi a volte fa fermate straordinarie, ma non sono la regola. che comunque hanno lo stesos andamento: aiutino e bordo letto.
questo vale per la fermata delle 1,30 e per quelle straordinarie, ma non sempre per quella delle 5. Vuoi che manca quell'oretta e mezza all'alzarsi, vuoi che la richiesta del biberon precede quella delle coccole, spesis finisce che mi sdraio con la TAV nel letto ad una piazza con spondina.

Ieri mattina ore sette e qualche cosa, sua signoria si sveglia. Io si alzarmi non c'ho voglia, perciò tiro a me le gambe e mi fingo morta, tanto se proprio a bisogno urla che non posso fare a meno di sentirla anche se fossi realmente morta, e se vuole scendere non ha le mie gambe di mezzo che potrebbero farla cadere di testa. Ci medita su un po' un minuto buono poi, s'aviva infondo al letto, si gira e scende. La osservo che è una delle cose più belle che si possa fare con i bimbi, e, ciuccio in bocca impigiamata nella tutina a coniglietto, si dirige fuori dalla cameretta.
al crocevia camera, cameretta bagno sala, altrimenti detto " disimpegno", si guarda attorno nel silenzio generale ( i gatti devono aver già mangiato) dopodichè decisissima parte alla volta della sala, e torna in una manciata di minuti con il libro di trilli in mano.
Si accorge che al sto guardando attraverso al rete della spondina, mi sorride senza fare eccessivo rumore, torna verso il letto e ci ri-sdraiamo vicine per leggere insieme il libro di Trilli.

Questa è vera autogestione. A 16 mesi.
Corso di Francese, lezione due: come controbattere un seccatore.

Talvolta capita di incontrare perfetti sconosciuti che fraintendono chi siete e cosa scrivete e internvengono nella vostra vita con commenti sconvenienti e fuori luogo.
Poichè la maggior parte di noi non è ne un maestro zen ne un guru dello yoga, è propensa a rispondere alla provocazione con un lungo discorso tipo:


"Egregio Signore, Gentile Signora,
Mi spiace davvero molto che la mia esistenza turbi in questo modo sconvolgente la Sua vita. D'altronde non posso porre fine alla mia per rendere la Sua migliore, ma credo che se si soffermasse a respirare un attimo si renderebbe conto che, non essendo noi ne parenti ne amici ne colleghi, potremmo svolgere le rispetitve vite in santa pace senza interferire l'una con l'altra tanto più vivendo in città diverse e ben distanti tra loro, e recidere del tutto i nostri contatti che sono, tral'altro, puramente virtuali.
Pertanto la invito a prendere in considerazione quest'oppurtunità."


Il francese può venire in aiuto per le sue capacità di sintesi traducendo il tutto con:

"Vaffanculo!"

sabato 5 febbraio 2011

Aforismi.

Facebook, atraverso il cosìdetto "status" è un luogo ideale dove piazzare aforismi, piccole peerle di saggezza o di acidità o di cazzeggio allo stato puro.

Ma questo è il mio regno, il mio blog.

quindi già che ieri ho inaugurato un tag ne inauguro uno anche oggi, che poi userò per tutti i brevi pensieri: aforismi.

E quale miglior modo per inaugurarlo se non riportare alcune Peeerrle!?!?!?!

31 gennaio 2011: "Ho guardato la mia tazza del caffè e ne ho letto i fondi. dicevano: " deficiente il caffè è finito che ti aspettavi!" "

23 gennaio 2011:" Le nonne sono come i motociclisti, ma con più ruote: appena c'è una bella giornata fuori col passeggino a fare un giretto!"

17 gennaio 2011:"A volte il miglior modo per mettere a posto è aprire la pattumiera!"

7 gennaio 2001:"A volte ci sono situazioni in cui le parole non bastano per descrivere l'infimità delle persone."

24 novembre 2010:"Una seria craniata al tavolo serve a fare i bambini più furbi!"

17 novembre 2010:"E' la noia che ammazza le persone agendo dal di dentro...."

5 novembre 2010:"Mia figlia ha il naso tanto congesto da sembrare la Cormano-Pero in ora di punta ed io l'asfalto sottostante!"

28 settembre 2010:"sciabatto, quindi esisto."

17 settembre 2010:"Ora so perchè sono diventata una veterinaria: perchè il mondo è uno zoo!"

10 settembre 2010:"Minchioni si nasce, e spesso si diventa!"

3 settembre 2010:"La dignità è un valore che spesso viene sottratto alle persone con le dolci parole, e spesso chi ne viene derubato non se ne accorge nemmeno, ma rimane gratificato dai modi affabili del suo ladro."

27 agosto 2010:"Mia figlia è come le fialette per le torte: aroma cacca ma niente sostanza!"

17 agosto 2010:"Certi lavori, come imbiancare, vanno progettati per bene con sufficiente anticipo, in modo da preparare lo spirito e acquistare le necessarie scorte di birra"

13 agosto 2010:"Tu urla pure, io sto nell'altra stanza."

13 giugno 2010:"Per quest'estate fate qualcosa di diverso: non abbandonate gli animali, ma abbandonate gli animalisti!"

24 maggio 2010:"Se il buongiorno si vede dal mattino, e il mio sole personale ha l'espressione di "quella che sta producendo" si può dire che sarà una giornata di "M"?"

14 maggio 2010:"Non può piovere per sempre, perchè prima o poi l'acqua delle nuvole finisce!"

1 maggio 2010:"Se il buongiorno si vede dal mattino come devo interpretare l'aver scoperto la rottura del flacone dell'ammoniaca in bagno?"

3 aprile 2010:"C'è chi dice che non si vive senza dio ( con e senza d maiuscola). C'è chi dice che non si vive senza lo sport. C'è chi dice che non si vive senza i soldi. C'è chi dice che non si vive senza politica. Io dico che non si vive SENZA Adenosin tri-Fosfato...."

19 dicembre 2009:"Il buongiorno si vede dal Pannolino! Ed anche il buon pomeriggio...."

25 settembre 2009:"Voglio adottare una mucca e chiamarla Gà. Così quando la chiamo a tutto nome dico "vaccaGà!""

28 luglio 2009:"Esistono sia il felino domestico che il domestico felino: il primo ha orecchie a punta coda lunga e fa "mao", il secondo non ha orecchie a punta ed è succube del primo"

12 giugno 2009:"A volte un "vaffanculo" sblocca le situazioni meglio del WD 40, svitol, CRC ed idraulico liquido."

20 maggio 2009:"MAI sottovalutare la "lenzitudine" degli animali: gli fai un grattino e poi prentendono che tu stia con loro tutta la notte!"

20 aprile 2009:"Il vero motociclista si distingue da "quelli che hanno la moto", dalla donna: Il vero motociclista ha una donna con la ciccia attaccata alle ossa perchè gli piacciono le curve, mentre quelli che hanno la moto preveriscono le magroline perchè preferiscono i rettilinei"

23 febbraio 2009:"La lealtà è una virtù che può venir meno a seconda di come ti fanno girare gli ammennicoli, a meno che tu non sia un santo."

22 gennaio 2009:"i miei amici? sono dei santi che mi sopportano!"


L'inevitabile sviluppo

Mimi sfebbrata, bella pimpante.

Mamma e papà appestati.

Oggi la mimi è in giro con un campanellino alla caviglia.

venerdì 4 febbraio 2011

Oggi inauguro un nuovo tag: corso di francese.

Di certo non starò a fare pedisseque lezioni su "io sono, tu sei, egli è", perchè trovo che questo approccio didattico sia infruttuoso. Perciò tratterò l'argomento per frasi utili. In blu la frase in italiano in rosso quella in francese

se in una conversazione ci trovassimo a dover dire:

"
credo sia il caso che tu dia una svolta alla tua vita/situazione"

in francese la traduzione corretta sarebbe:

"
muovi il culo!"

se volessimo usare una forma più incisiva come

"
credo fermamente sia il caso che tu dia una svolta alla tua vita/situazione"

la frase risulterebbe:

"
muovi il culo, cazzo!"

arrivederci alla prossima lezione.

mattina a singhiozzo.

... sono le 9.30, sono ancora in pigiama, non ho fini to la colazione, alternandomi tra un sorso di caffè e una impellente richiesta di coccole placa influenza.

vero che ce la posso fare?

giovedì 3 febbraio 2011

Stasera...

... il lettone è stato battezzato. 

Non è più un semplice lettone a 2 piazze, ma IL lettone di mamma e papà.

Sta a voi scoprire come sia stato battezzato.

Cercasi...

...cucchiaino per raccogliere mamma-mimi dopo una notte con mimi-febbricitante.

Lei ora è in giro bella pimpante, io sono un'ameba.

mercoledì 2 febbraio 2011

La novità del giorno è....


...l'influenza!




confermata dalla pediatra.
Farò ricorso alle scorte di coccole e dolcezza: per l'influenza questo ed altro.

Domenica sono stata alla presentazione di questo libro:


More about Nonsolodue



Vorrei dire che "mi sono divertita tantissimo!" ma mentirei spudoratamente. Non sapevo a cosa andavo incontro, ma ci sono andata per 3 motivi:


 


1 - sperare (e riuscire come è accaduto) di poter ringraziare di persona Elasti-girl per aver risposto ad una mail privata con una gentilezza e cortesia inaspettata (poteva sempre dirmi fatti i ca77i tuoi!)
2 - acquistare i suoi libri (anche nonsolomamma)
3- fare da pubblico
come da richiesta nel timore che la libreria fosse vuota, o meglio solo con gli avventori del caso.

Ma procediamo con ordine.
Non mi sono divertita perchè mi sono trovata di fronte a una presentazione che mi ha ricordato troppo le lezioni di letteratura del liceo, con tipico effetto "due maroni", ma va da sè che se a me m'incanti per 3 giorni di fila sulle patologie del gatto, è possibile di fronte a disamine del tipo " ma ti inventi le cose?, ma perchè parli di più dell'hobbit di mezzo? come ti realzioni col pisello?" mi siano un po' cadute le palle per terra. Forse anche perchè parto dal fatto che una donna intelligente non spiattella tutta la sua vita famigliare così su un blog, tra l'altro tra i più seguiti,  ma ci mette gli scorci che vuole senza inventarsi nulla o al più dandogli un "taglio" leggibile.

Però sono venute fuori anche delle belle cose, come il fatto che noi mamme facciamo tutte i conti con delle immagini non edulcorate, ma dannatamente sdolcinate false e fuorvianti della maternità. Sono state dette delle parole bellissime sulla maternità negli anni 2000, parole che avrei voluto sentisse la mia amica Mamigà, che forse in questo momento ne ha bisogno più di chiunque altro.

E poi arriva elasti-girl. Tre figli e manco dimostrarlo.
Si perchè a vederla pare una studentessa dell'ultimo anno di una facoltà umanistica molto impegnata nel politico-sociale. Jeans, maglioncino, anfibi e sciarpetta. Altro che mamma di tre hobbit!
Un bellissimo sorriso, caldo come un abbraccio, donato generosamente a chi ha già conosciuto in altre occasioni (come la mamma seduta accanto a me che ho ammorbato, poverina!) e a chi ha conosciuto ieri per la prima volta, come me.
E una semplicità disarmante attraverso una voce argentea che non fa pensare affatto ad una donna con un lavoro impegnativo, tre figli e un marito part-time.
Forse elasti-girl è il prototipo dell'evoluzione della 'Zdora, la matrona romagnola che mandava avanti casa, campi e famiglia tanto tempo addietro.

Elasti-girl: 'Zdora 2.0.

martedì 1 febbraio 2011

Ah le mamme....

... ah le mamme!

Già le mamme. Ma vogliamo ammetterlo una buona volta o no che anche le mamme sclerano?

Ragazze niente sensi di colpa ecchediamine! Siamo umane, abbiamo energie che si esauriscono, e con esse la pazienza, la tolleranza, la sopportazione.
Perchè si può capire che ci sono i denti di mezzo, le piccole sfide per affermare la tua personalità in crescita, la tua inesperienza di vita che ti mette in piccoli guai ( pucciare le mani nell'acqua dei pavimenti non mi pare un gioco di quelli permessi, vero Mimi?), l'evoluzione della parola altrimenti detta l'evoluzione del volume nelle tue esternazioni, ma ca770 a volte mi sfinisci. E m'inca770. E urlo.

Beh amore di mamma, mi posso sentire in colpa per qualche secondo quando mi smonta la rabbia, ma sai che ti dico? Meglio così che impari che esistono gli sclerati per "mano" di tua madre che ti ama alla follia, che per mano di qualche sclerato a cui di te non importa un fico secco.


venerdì, sabato domenica e lunedì.

no no non parlo del film della Wertmuller, che sarebbe, tra l'altro "sabato domenica e lunedì", ma del mio fine ed inizio settimana.

Venerdì.

Tardo pomeriggio, mi arriva su FB tramite una collega questo appello:
Ugo* è un simpatico cane meticcio di taglia media cerca urgentemente casa. Non so cosa mi è preso, ma ho mandato l'appello a Luca. Non per noi, ma per mia mamma che comunque non si è arresa all'idea di non avere altri cani. Perchè lo voglia non lo so, ma ero riuscita a metterle il cuore in pace del tipo "lo prendi quando vai in pensione", quand'ecco che mi capita questo appello. Intanto chiamo il numero che c'è,  qualche informazione in più e, soprattutto, "va d'accordo coi gatti?" Non si sa: o almeno la volontatia delle ENPA che ha creato l'appello non lo sa, c'è da chiederlo al padrone, che però è all'estero per lavoro, e bisogna attendere sabato.
Intanto la voglia di cane, mia, s'accresce e vorrei proprio saperne di più.

Sabato.

In tarda mattinata riesco a parlare con il proprietario che mi dice che Ugo ha avuto solo 2 contatti con dei gatti. Il primo in mezzo alla strada abbaiandogli, il secondo a casa di amici dove però "i padroni dic asa" erano stati chiusi in una stanza,  ed Ugo, in quell'occasione,
non ha dimostrato alcuna curiosità di andare a capire cosa fosse qull'odore nuovo e sconosciuto. Ci pare un buon inizio, così decidiamo di partire alla volta di città X. Già perchè Ugo sta là, a 180 km, impossibile per fare una prova di qualche ora, deve venire qui e starci per forza.

L'incontro con la Mimi è stato affettuosissimo: ci dicono che Ugo non ha mai avuto contatti ravvicinati con un bimbo, e così ha potuto lavarsela a modo e ricevere le Mimi carezze.
Decidiamo di caricarcelo in macchina e tornare a casa per una settimana di prova.
Il viaggio va meglio di quanto potessimo immaginare: non c'è stato bisogno di usare il sedativo che mi ero portata dietro. Solo qualche minuto di un contenuto e dignitoso piagnucolio.
A casa di mia mamma si è trovato da subito: c'era un invitantissimo odore di risotto con la salsiccia ed ha trovato la cosa interessante. Al primo incontro con uno dei gatti ha fatto il giro largo, al secondo naso-naso, al terzo gli ha abbaiato in segno di "facciamo conoscenza", al quarto si è acquattato per invitarlo a giocare. Tutti segnali positivi, ma obbiettivamente non basta per dire che è cosa fatta.
Anche a mio padre, che è il più indifferente ai cani in famiglia, ha fatto una buona impressione.
Forse è un po' troppo esuberante: dopotutto è un cucciolone di 19 mesi, e la Farfi era tutto il contrario. Temo che questa cosa non vada molto a genio.

Domenica.

Passo in po' di tempo al piano di sotto, mangiamo lì ed osservo. I gatti hanno deciso di non muoversi dalla camera da letto, Ugo può andarci quando vuole ed io ce lo accompagno un paio di volte per dirgli " gatti, non si abbaia". Però ci va del tempo, soprattutto se si è un po' zucconi, e lo è, o ci fa.
Vedo qualche muso lungo e un po' di scetticismo. Ugo è molto esuberante. Inoltre continua a salire sul divano, non sappiamo se gli è permesso e non vogliamo dargli vizi che magari poi non possiamo mantenere perchè torna casa sua, perciò è un continuare ad invitarlo a scendere dal divano.
Il pomeriggio passa più velocemente di quello che pensassi, forse anche troppo con tutto quello che avevo da fare.
Sul tardi vengono su entrambi i miei genitori, e sentiamo molto bene le proteste di Ugo per essere stato lasciato in casa da meno di un minuto. Va bene ansia da separazione ma questo è un po' troppo. Mio padre decide di scendere subito. E così scambiamo dubbi e perplessità com mia mamma, che si è già affezionata.
Non passano nemmeno 10 minuti che torna su mio padre, dicendo che quel cane non lo vuole più vedere in casa. Ugo sgridato perchè sul divano, gli è saltato addosso ed ha mostrato i denti.
Questo è sufficiente perchè l'avventura Lodigiana di Ugo si concluda alla svelta. Minacce, atto di dominanza, vattelapesca, non si sa cosa sia successo, sta di fatto che la fiducia tra Ugo e mio padre, che ci avrebbe passato la maggior parte del tempo, si è incrinata in modo irreparabile.
Porto su Ugo: non voglio avere altre storie. Dopotutto sono io l'artefice di questa situazione.
Luca mi guarda, so cosa vuole dirmi e purtroppo devo dire di no: non me la sento di tenerlo. Si mi piace, ma l'appartamento è piccolo per 4 gatti 2 adulti una bimba di 16 mesi ed un cane. Non credo fisicamente di farcela a correre dietro agli ultimi 2. Senza contare che vorrei riprendere a lavorare, cosa che vorrebbe dire lasciarlo solo in casa e non mi pare proprio il caso, se per meno di un minuto ha abbaiato piuttosto intensamente.

Lunedì.

Sono le 7.30, e mi trovo costretta a mandare questo SMS: "la situazione purtroppo è insostenibile fino a fine settimana: per chè ora tornate a casa sta sera?"
La prova gatti quassù è stata rapida e netta. I miei per nulla abituati ai cani non solo hanno fatto quello che qualsiasi gatto fa, gonfiarsi e soffiare, hanno iniziato una manovra di accerchiamento ai danni di Ugo. Stupefacente da vedere il comportamento di branco, ma per nulla confortante. Risultato: da abbaiare per giocare si è passati al ringhiare poco cordiale. Chiudo i gatti nella zona notte in modo da evitare spiacevoli incontri, ma al momento di andare a dormire la situazione diventa insostenibile. Non posso chiudere la porta sapendo che Ugo soffre di ansia da separazione, e sebbene possa vedere la camera da letto attraverso il cancelletto per bimbi chiuso, Ugo piange ugualmente. D'altra parte non posso buttare i miei gatti fuori dalla camera da letto per permettere a Ugo di dormire con noi, perchè insomma, è casa loro, e se lo facessi accrescerei solo le tensioni. Sta di fatto che Luca ha dormito sul divano per rasserenarlo.
Cerco alternative al tornare a Città X la sera, ma sono vane.
Inoltre la Mimi non da tregua a Ugo, ed io non mi sento serena. Non è il mio cane che conosco da una vita, che ha visto il mio pancione e nascere mia figlia, e di certo qualcosa di strano al piano di sotto lo ha fatto, come posso stare tranquilla? Forse sono troppo apprensiva,  ma non sono un educatrice cinofila che sa riconoscere ogni minimo movimento del pelo, ma solo una veterinaria, ed ognuno ha le sue competenze. Ugo ci prova a fare dominanza sulla Mimi e più di una volta. inoltre volontariamente o no la chiude più volte in un angolo. No non mi sento affatto tranquilla.
ore 18: si parte. Ugo mi spiace ma torni a casa tua.

*nome di fantasia.