venerdì 28 gennaio 2011

Parliamo di Lavoro.

per chi non lo sapesse sono un veterinario in maternità forzata causa mancanza di lavoro. Però se voglio fare il veterinario, e staccar ricette, ci sono dei costi fissi da sostenere, che proprio proprio ridicoli non sono. Quindi paghi ( coi soldi che qualcuno ti passa) in attesa che arrivi un'opportunità.

Però di aspettare mi sono rotta, così in questi giorni ho consegnato il mio CV con foto e letterina di presentazione al discount vicino a casa, con scritto:

"Non cerco un impiego pertinente alle mie competenze, si può sempre imparare qualcosa di nuovo, cerco semplicemente un lavoro che a fine mese mi dia uno stipendio. Lo cerco vicino a casa per limitare tempi e spese di trasporto, potendo usare anche la bicicletta, e per mia figlia. Non desidero fare la fine di moltissimi genitori costretti ad affidare a babysitter e ai nonni i propri figli perchè devono passare due ore o più al giorno in macchina per poter andare a lavorare. Il fatto che “è così” è, secondo me, un errore della società italiana e va corretto. Desidero perciò muovermi in quella direzione: un lavoro che sia compatibile con l'essere mamma e moglie."

Onesta? Utopistica? forse. Ma io ci credo.

In questi giorni sono anche stata contattata dalla redazione di un portale tramite
l'altro blog, quello da mamma. Cercano mamme bloggher per un progetto che riguarda mamme e figli.
Gli ho scritto dicendo: "parliamone" e specificando:

"non faccio nulla gratis: il lavoro intellettuale o di concetto va pagato, non preteso gratuitamente. E per paga non intendo un banner per la mia gratifica personale, o qualche omaggio. Il tempo degli specchietti e delle collanine di perline sono finiti da un bel po'."

Troppo diretta? probabile, ma se non si osa non si smuove nulla, e poi basta con certi schemi del tipo " beh lo fai gratis", ma vaffa-cyulo, va!

E poi i viaggi mentali, sognando di essere ingaggiata da Ikea per studiare, con ciò che hanno già da proporre, soluzioni per cani e gatti....

4 commenti:

  1. Quante volte ho pensato...sognato...fantasticato su quello che dici tu, cercare un lavoro "fisso" e non in nero, cercare un lavoro che mi permetta di avere una vita fuori dal lavoro senza emergenze, senza "non importa quello che stai facendo ora servi qui".
    Ma sono vigliacca, non ho il coraggio di buttare quello che ho fatto finora (e non lo la trovo una cosa positiva bada bene), non ho il coraggio di rimettermi in gioco, so di essere brava in quello che faccio...almeno credo...ma non mi basta...non sempre!
    Boh...non so che dirti!
    Rifletto per l'ennesima volta

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  2. Forse la differenza tra me e te, eteV aM, è che tu credi ancora in questa professione. Io la sto considerando sempre di più solo come un lavoro e pure non giustamente retribuito, con una previdenza che non ci aiuta poi tanto.

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  3. Scusami, non avevo visto la tua professione ! Allora l'amore verso gli animali è cosa normalissima :)

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  4. Benvenuta "accade in Ligura". 

    Non so dirti se è "normalissimo" amare gli animali se si è veterinari. Diciamo che si stimano e si hanno in simpatia più pesso lgi animali che gli umani che li accompagnano.

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