giovedì 27 maggio 2010

Arriva il momento di stanca.
Anche nei grandi amori, nelle grandi passioni arriva, ed è esattamente come il vento per il fuoco: spegne quelli piccoli ed alimenta quelli grandi.
Io c'ho la stanca di Facebook.
Stanca di chi lo usa per parlare di politica, di animali da salvare, di qualsiasi altro enorme problema socio-culturale e peggio ancora di chi dopo aver sputtanato un po' del suo tempo con qualche giochino idiota deve pure fartelo sapere. Quand'è che metteranno il bottone: "sono appena stato in bagno"?
E in realtà questa è una stanca che si aggiunge ad altre. Ma in questo caso posso sempre ignorarla che il mio micro mondo non cadrà per questo. E nemmeno quello grande.

Credo che potrei dedicarmi a rimuovere un po' di amicizie inutili e di quelle che proprio non riescono a fare a meno di essere pesanti...

domenica 23 maggio 2010

Ieri siamo stati al matrimonio del compagno di università del Baule.
Straniti.
Pensavamo rimanesse singol a vita oppure preso dalla disperazione finisse per concedersi a quella-che-gli-muore-dietro-da-sempre, e che per lui è solo un'amica ( e che eravamo convinti di trovare in lacrime perchè non era lei all'altare, ma forse aveva già dato tempo fa)
E invece no.
Ha sposato una ragazza che ho visto ieri per la prima volta, ma che, possa anche essere per effetto del pancione, pare essere deliziosa. Magari non ama i gatti, come mi è parso di capire, ma nessuno è perfetto.

Così ci riparte l'embolo, anzi parte più a me che al Baule, perchè quella "da matrimonio" sono io. Forse perchè affascinata da piccola dal fascino delle spose, o dalle nonne e dalla mamma che mi dicevano "si anche tu quando sarai grande ti sposerai", fatto sta che quella che ci terrebbe sono io.

Chiariamo subito 3 cose importanti:

Abito bianco si
chiesa no
pranzo interminabile manco per sogno.

Si si sorvoliamo sul fatto che l'abito bianco simboleggia la purezza, la verginità e bla bla bla, fatto è che la sposa E' vestita di bianco e perseguendo il mio infantil sogno l'abito lo voglio bianco. E lungo. Come non lo so: negli anni ho cambiato spesso idea di come lo volessi. Certo è che non voglio il velo: a parte che mi mette tristezza, ma almeno il velo simbolo imenico me lo risparmio: quello se ne è rimasto sul divano azzurro del mio allora ragazzo. Fare un elenco delle varie idee sul vestito sul'acconciatura, sarebbe un lavoro lungo e uno sforzo della memoria, di cui tempo per farlo non ce n'è.

"Chiesa no" per millanta motivi, riassumibili con "ipocrisia, no grazie".

Pranzo interminabile.... manco per sogno. Alzi la mano chi è felice di stare seduto a tavola per ore e ore in un locale pieno di rumore da chiacchiericcio. Cosa fare in alternativa non si sa: piuttosto tutti in piedi per una pizza al trancio o un kebab! Mc Donald direi di no: non sopporto i "biiip" delle loro friggitrici.

E anche questa è una scimma che ci ritorna di tanto in tanto, come quella tutta mia per il make up: tanto il vero "grande passo" ha quari 8 mesi e un dente e mezzo...

sabato 22 maggio 2010

Complice una notte per lo più insonne "grazie" al cicchetto di Bowmore che si è fatto la mia dolce metà e che come-avrei-potuto-pronosticare-a-colpo-sicuro lo avrebbe fatto russare per tutta la notte (tesoro se una notte ti svegli in una maschera di sangue non chiederti perchè), e questo post di Polly,  vorrei parlare di una delle questioni più discusse fin dalla notte dei tempi:

Uomini.

Non sto a ripetere TUTTO quello che ha già scritto Polly e che sottoscrivo appieno, ma come ho detto nei suoi commenti, avrei fatto del mio, un post.

L'uomo perfetto è, ahi-noi-donne, un uomo come tutti gli altri. E gli uomini sono come le uova di pasqua. Si dividono in tre parti: la carta, il cioccolato, e la sorpresa. C'è quello che ha una bella carta, ma ti ci va un po' per scoprire che tipo di cioccolato è, e soprattutto che sorpresa cela (e non intendo il batocchio). C'è quello con la carta brutta ( leggasi, ascella pezzata, sciattume, relitto ambulante che ascrivi al genere maschile solo perchè di Rosy Bindi ce n'è una sola), ma che ha un cioccolato buonissimo,  l'uomo "kinder sorpresa maxi" che ha una carta standard, buon cioccolato e sopresa decente.
Però purtroppo ahi-noi-donne, l'uomo kinder sorpresa non esiste, perciò ci si affida a generici ed anonime uova di pasqua che hanno tutte la stessa caratteristica: la sorpresa è sempre una gran delusione.
Nonostante io sia "a giorni alterni felicemente accoppiata" ( quando non russa sicuramente più felice) spesso ripenso ad una mitica frase del film "Road Trip": " tesoro, non ci sono uomini salvabili, ma una speranza c'è ed ha le batterie" Lascio a voi immaginare cosa la signora in questione abbia estratto dalla borsa. :-D

P.S. Dolce tesoro di Lauruccia tua, Il fatto che hai russato tutta la notte e non mi hai fatto dormire, sarebbe di per sè motivo di incazzatura, piva e tuo scuoiamento in pubblica piazza. Tuttavia ho deciso che non ne vale la pena. E' decisamente più gratificante sparire di nuovo dall'estetista dove mi faccio spupazzare e posso contenporaneamente sparlare di te.

giovedì 20 maggio 2010

Secondo Dente in Arrivo...

.... ed io non dormo....

pregasi lasciare abbracci consolatori e pat- pat sulla spalla nei commenti.

Ma se non è per il secondo dente che non mi fa dormire la strozzo....

martedì 18 maggio 2010

In 36 anni di vita io ho sempre avuto un rapporto come dire " teso" con il trucco.
Da piccola come tutte le bambine che hanno una mamma che si trucca, adoravo scimmiottare, fare la grande e il trucco era il punto cardine. Mia mamma dice che le ho sterminato un po' di cose, che doveva nascondermele: io sinceramente non ricordo, ma ricordo che mi sentii "grande" quando a 4 o 5 anni mi regalò un lucidalabbra alla fragola della Avon.
Poi vennero di moda i trucchi giocattolo, a cui non arrivai mai, perchè " il trucco non è una cosa per giocare, non è un gioco per bambine!" Di punto in bianco mi sono ritrovata in una famiglia di puritani, che non concepivano nemmeno il fatto che ci potessi giocare in casa per mezz'ora e poi lavarmi la faccia. Forse dissero anche qualcosa tipo "rovina la pelle".
Arrivarono i 14 anni ed ebbi le prime concessioni di trucco: wow una terra e un lucidalabbra! Per la serie come truccarsi una merda. Capii troppo tardi che mia mamma non sapeva truccarsi per valorizzarsi, ma sapeva seguire la moda del momento fino agli anni '80, poi l'ho semplicemente vista fossilizzarsi su un trucco demodè e nemmeno valorizzante.
A Natale mi arrivò il primo ombretto: ovvio visto che ho gli occhi verdi ombretto verde! Dio che fantasia.... ( la D è maiusocla solo perchè capolettera) , Ma un manuale di come valorizzare il viso, no? un colore meno appariscente di quel verde bosco?
La grande " pecca" è stato il non giocare tra il lucidalabbra dell'avon e la terra: e chi ha la manualità per farcela? Le tragedie vennero poi con il mascara, che non è proprio una cosa semplicissima agli inizi. Però ora so mettermelo , e senza aprire la bocca.
Comunque da tutto questo nasce un rapporto teso con la cosmesi: regali sbagliati, mal consigli delle profumiere, della mamma (santa donna, esistono anche le matite oltre agli ombretti, ed anche i pennelli!), delle amiche ( sia stronze che ci godevano a darti il consiglio sbagliato, che ignoranti come me in materia), che porta a lunghi periodi di pelle scoperta alternati a brevi picchi di "E' ora di truccarsi un po' " che finiscono desolati disperati dopo una serie di macchie di colore informi e disformi sul viso facendomi abbandonare l'intento per l'ennesima volta.
Già perchè quando ti vedono completamente struccata non è che le commesse pensando: "Toh questa non sa nemmeno da che parte partire: iniziamo con la base!" e quando intendo "base" non intendo mascara e lucidalabbra, ma intendo " ca77o vendimi una base per il trucco e un correttore, e magari anche 4 consigli per far si che magari torno a prenderti altra roba!" No, decisamente non ci arrivano. Ti vendono l'ombretto glitter, il mascara allungaciglia, l'ultima vaccata di moda, che dopo 3-4 giorni abbandoni. Oppure trovi quella che ti vende il colore improponibile, perchè lo ha dettato Yves Saint Laurent.
Ora ci risiamo di nuovo. Complice il corso di Danza Mediorientale, che risveglia e non poco il desiderio di sentirsi bella, (e non sono l'unica che si sente formicolare sotto questo punto di vista, vedeste la mimi-nonna e le altre che fanno il corso insieme a me!) Ci sto ripensando al trucco. Ma sta volta col cavolo che vado in un negozio e mi faccio consigliare dalla stronzo-commessa di turno che mi prova a vendere l'ultimo grido in fatto di rossetti a lunga tenuta! Vai di san Google e Santa You-tube!
Così ieri sera sono approdata da
lei: Clio di Belluno che lavora come Make up artist a NYC e direi che il fatto suo lo sa!
Ora ho del materiale serio su cui studiare.


una matitna tipo: glossario marmocchiesco

ore 6.10: "mamma... mamma! ho fame!!!" ( libera traduzione del mimi - linguaggio)
ore 6.20: " sgratt, sgratt, sgratt" "Manolo piantala di grattare sulla porta!" ( per coprire la cacca fatta nella sabbietta 50 cm più in là)
ore 6.30: " biribu.." leggasi cellulare di Luca che si sta scaricando e rompe i co-ones ogni 10 minuti e va spento.
ore 6.40: "Shami piantala!"
ore 6.50:  via vi metto giù i corccantini e vi apro il balcone così fate meno casino
ore 7.00: due occhi aperti sopra un ciuccio
ore 7.10: Manolo fa la promenade sopra il ciuccio dagli occhi aperti e sotto il ciuccio si schiude un sorriso monodentato: col caì' che ora la faccio riaddormentare
ore 7.20: "wuiiii!!!" che significa: "Mamma sono sveglia per benino!" sottotitolo " ghe nient de fa, gu de tirarmi insù del lett"
ore 7.30: "ehhhheeeee!!!" che significa: " Mamma, sono stata buona mentre tu aprivi le finestre e ti mettevi su la colazione ma io mi sono ribaltata nel box"
ore 7.40: "ihhhhiii" che significa: "Mamma prendimi in braccio che non è giusto che a me rifili un plasmo e tu invece ti fa il caffè leggendo i blogs vari" ( e magari ci riuscissi!)
ore 7.50: "umghee umghee" (corredato da movimenti anguillici) che significa: "Mamma ho sonno"
ore 8.00: Zz.zz...Zz... Zzzz.... e ogrrrrgghhh....ruuuu.... orgggrggh...ruuuu ( concerto per padre e figlia)
ore 8.10: "wuiii-eeeee" Che significa " mamma sono sveglia , perchè qualcosa mi ha disturbato e già che ci sono farei pure una poppatina.
ore 8.20: tip tip tip tip... indovinate cosa sto facendo?

Questo , deo gratias, non è la cronaca di tutte le mattine ( ed ora che l'ho scritto mi sono auto condannata): cara grazia che almeno ieri notte sono riuscita a dormire bene e a lungo, non ocme la notte precedente che ho dormito malissimo dall'una alle 6 del mattino, e poi mi chiedono come mai ho l'aria così sbattuta!

lunedì 17 maggio 2010

Scrivere, non scrivere, questo è il problema.
Ne avrei voglia, ma non riesco a mettere insieme le idee in un racconto, ma posso farne sempre un elenco.


- Ho fatto pulizie nell'armadio con la Mimi sul lettone affascinata da tutte quelle cose che entravano ed uscivano dall'armadio. Enorme soddisfazione sapere che ora tutto quello che c'è lì dentro è indossabile: tutto il resto in attesa della famigerata perdita di abbondanza post partum, che dovrebbe avvenire con il gattonamento e il camminare della mimi, tutto ciò che mi è stretto è stato traslocato al piano di sotto nell'armadio di mia mamma che se li goda almeno lei.

- Sabato andremo ad un matrimonio e l'aver messo a posto l'armadio mi ha tirato fuori 3 abbinamenti possibili per non andarci in tuta da ginnastica, togliendomi un enorme peso.

-
L'Inter ha vinto il diciottesimo scudetto e benchè non m'importi più nulla del calcio, ho fatto un tuffo a ritroso di 5 scudetti fa quando ero al liceo ed ogni lunedì mattina in classe si trionfava di successi e si canzonava di sconfitte, in uno sfottò decisamente amichevole, tra l'altro c'è anceh in giro una mia foto avovlta in bandiere e sciarpe rossonere in occasione di un derby perso, che se da una parte mi brucia ancora di vergogna, dall'altra mi fa una tenerezza come uno dei pochi ricordi decenti tra compagni di classe.

- Devo imparare a farmi i ca77i miei, soprattutto quando mi ritrovo a comunicare con gente culturalmente, ma soprattutto, socialmente retrograda. Inutile dire che esistono i mezzi per fare le cose meglio e prima se la diffidenza e il "si è sempre fatto così, quindi va bene così" sono i cardini su cui basano il loro stile di vita.

Ed infine ricordarmi che non posso fare tutto da sola.

sabato 15 maggio 2010

E oggi...


Primo dente!

Cioè... devi guardare con molta attenzione per vedere che è spuntato dove il dito gratta.

venerdì 14 maggio 2010

Ogni tanto accadono piccole cose che ti portano un sorriso in più.

Oggi ho ritrovato su FB il mio amico delle superiori, nonchè vicino di casa. O meglio lui ha trovato me, considerato che quando l'ho cercato io non si era ancora iscritto!
Nonostante il mal di testa che mi affligge da ieri e che non accenna  passare ( e non posso prendere nulla) questa picocla cosa mi suona di caldo abbraccio.

lunedì 10 maggio 2010

Il Regalo della Mimi per la Festa della Mamma...

.... aver iniziato a girarsi sulla pancia da sola!

E...

se tenuta in piedi cerca l'equilibrio alzando i piedini. Qui mi sa che la fase "gattonamento" si salta....


E piove.....

Che PALLE!!!



Approfitto del fatto che la Marmocchia dorme (ed ora che l'ho detto si sveglierà all'istante impedendomi di scrivere come si deve) per sbloggare un po'.

Piove, che palle. Non solo per il principio primo che se lavi i panni non asciugano in meno di tre gironi prendendo quel puzzo di acqua marcia a cui si preferisce di gran lunga l'odore di muffa quasi fosse acqua di colonia, ma anche perchè se piove non ti viene voglia di fare nulla e ti piglia l'apatia.
Mettiamo in conto che all'apatia da pioggia reiterata si somma il fatto che la casa è uno schifo (ieri l'ho definita "merdaio" e il signor baule ha detto con fare innocente che non è un merdaio, ma solo incasinata, cosa che voleva essere una battuta per tirarmi su il morale ed invece m'ha fatto imbestialire); che alla mia apatia si somma quella del signor baule, alla difficoltà oggettiva di gestire il prioprio tempo con una bimba piccola, che mi fa vivere al minuto, e ci mancherebbe pure che la Mimi sia noiosa come ieri e il gioco è fatto: si desidera una bomba per risolvere tutto.
Ecco come avevo pronositcato la Mimi si è svegliata, per lo meno qualche minuto dopo averlo scritto così da poter buttare fuori qualche pensiero.
E se poi anche il suo papà non si mettere a fare lo spiritoso facendomi perdere tempo nel farmi notare che ho scritto " gironi" e non "giorni" sarebbe pure meglio. Ah già perchè all'apatia si associa il pessimo umore.

domenica 9 maggio 2010

Festa della Mamma

Beh questo è un post, come dire, obbligato, scontato, annunciato, doveroso....
Ma dove?
Però festeggiamolo, va.
Intanto mi sono ricordata della festa della mamma, la mia però. Si perchè anche se io questa gionata la festeggio già dall'anno scorso col pancione, non so non mi ci sento ancora coinvolta: forse per sentircisi coinvolta bisogna attendere il primo pensierino fatto a mano all'asilo.

Intanto colei che dovrebbe farmi al festa, mi ha salutato stamattina con qualcosa di nuovo: lingua tra le labbra e via a spernacchiare!

Questa è la novità del giorno, a cui si sommano i tetta-capricci: cioè può aver mangiato come un maiale ma se vede la tetta frigna e piange per averla, e i capricci per la nanna di frigno perchè si vuole la mamma ma poi quando sei lì sei spinta via coi piedi e tirata-strappata-grafifata con le mani. Al momento il metodo Estevill, pare funzionare: ti allontani, smette di piangere, e si mette a contarla su con gli "au-u" e gli " abrrr" alla Tess (gatto peluche da nanna).

Qui insomma si cresce, e la mamma anche se non la si festeggia la si inizia a riconosce e a desiderare.

giovedì 6 maggio 2010


Una volta ricamavo così


come ricamo


(si noti che stavo ricamando per il mio primo RR)

ora ricamo così


mimi ricamo


(strofinaccio dell'attuale ultimo RR in corso)

la solfa non cambia: a me di ricamare comoda non mi va proprio. E in quest'ultima situazione ho ricamato questo


PN lau



e questo


ricci x svivi



Così un paio di ricami della lista messa in un post di qualche settimana fa sono stati (s)terminati. E' melgio che non mi soffermi a pensare a tutti gli altri da fare e ai progetti che vorrei realizzare.

lunedì 3 maggio 2010


Mi hanno chiesto di divulgare questo link per la lotta alla pedofilia.

Vado contro un mio principio: non inoltrare alcunchè qualunque sia il motivo importante, perchè in internet di bufale, falsità e mistificazione ce n'è troppa. Senza contare che il mio blog, come FB e consimilari, non credo siano il luogo adatto per trattare certe problematiche: è troppo facile sentirsi "più buoni" rigirando un link o espirmendo il proprio consenso con un click. Per risolvere le cose bisogna alzare le chiappe.

Però se posso essere così dura verso tutte le propagande animaliste, verso tutti gli appelli strappalacrime di malattie rare, e verso tutti gli appelli di possibili pericoli di qualsiasi entità, sulla pedofilia ci non riesco.

Io non conosco quest'associazione, non so chi sono e non riesco a fare a meno di pensare che anche questi potrebbero essere dei falsi approfittatori, ma non riesco a non parlare di un problema quale è la pedofilia.

Io sono nata nel 1973.
Per i bambini della mia generazione non c'erano tutele di nessun genere verso questo tipo di abusi. Anzi per alcuni della mia generazione, come per quelli di generazioni precedenti, la situazione era di omertà: "queste cose non si dicono" e "i bambini dicono bugie, non è accaduto veramente quello che ha raccontato", fino poi a farli sentire in colpa a catechismo con "non commettere atti impuri" quando un animo puro quale quello di un bambino viene corrotto da un qualcosa a cui non riesco a dare un nome.

Il problema mi tocca da vicino.

Nella via dove sono nata e cresciuta attorno al 1983 accadde un fatto increscioso: un negoziante, che usava il suo negozio come deposito merce e parcheggio furgone (faceva l'ambulante) abusò di 2 o 3 mie coetanee. Non ricordo se erano più di 2, mi ircordo che due lo erano sicuramente perchè le conoscevo.
Quest'uomo rimase un solo giorno in carcere, e poi continuò indisturbato a condurre la sua vita in quella via. Circa 10 anni dopo toccò a me informare la mamma di una bimba di diffidare di quell'uomo, che era così affabile con le bambine.
Io no so quante bambine abbia toccato e come,ma so di certo che su di una le mani ce le ha messe e che non mi può mentire. So che quella persona era pericolosa, ma era libera di continuare a fare quello che voleva, e che gli innocenti erano i colpevoli, ed erano gli altri adulti a rendere possibile tutto ciò.

Ora sono un adulta.
L'anno scorso giravo in spiaggia col pancione e vedevo tanti bambini sotto i due anni correre innocentemente a chiappette all'aria con il secchiello in mano.E rabbrividivo. Rabbrividivo perchè quello che per me per loro e per le loro mamme o nonne era una cosa innocente, qualcuno che poteva essere il vicino di ombrellone o perchè no il barista della spiaggia accanto, quei bambini vestiti solo di cappellini colorati non erano l'immagine di un infanzia spensierata.
Ho paura per ogni singolo bambino.
Mi vengono i brividi quando chiunque fa un complimento di troppo a mia figlia.

Perchè la pedofilia non è un auto bomba, non è un movimento terrorista, non è un virus scappato di mano da qualche laboratorio non è la mafia: queste le puoi conoscere e magari prevenire. La pedofilia è semplicemente peggio.


Lettera per il Ministro Gelmini

Cara Mariastella,

diamoci del tu: tanto sei Donna e Mamma come me.

Ho letto ciò che dici sul "privilegio di poter rimanere a casa in congedo maternità".
Tesoro siediti, prendi fiato fatti preparare una tazza di thè, perchè tu dal baby blues, e dalla depressione post partum fisiologica, mi sa che non ci sei uscita, e te la stai trascinando, sragionando con "peerle di saggezza" tipo "la maternità è un privilegio".

Rimanere a casa mesi non è un privilegio.
Non so nulla del tuo passato, quindi vado per ipotesi, va bene?
Forse la tua mamma era casalinga, e poteva venire a prenderti a scuola, prepararti il pranzo e aiutarti a fare i compiti; quindi, forse, lei non ha mai dovuto fare i conti col rientro al lavoro, perchè al lavoro di massaia c'era sempre 24 ore su 24. E in questo lavoro rientra anche quello di fare la mamma.
Già perchè essere mamma è un lavoro, che non ti dà da mangiare, anche se ti dà le migliori soddisfazioni della vita, perchè il primo sorriso di tuo figlio, non ha prezzo, e che soprattutto non ha orari, ne vacanze.
Un privilegio è una vacanza, ma la maternità non è una vacanza. E' il cambio radicale della tua vita. Forse non ti sei accorta in quella sala parto che è morta una Mariastella Gelmini, e ne è nata una Mariastella Gelmini mamma? No credo di no. Credo che ti sia sfuggito, o che fai finta che non sia accaduto, anche se ti fermi dal lavoro solo per allattare EW. Non te ne faccio una colpa, stai tranquilla.  E scusa se ti faccio questa domanda cattiva, ma quando non l'allatti con chi sta EW? Chi è il destinatario dei sorrisini e di tutta la sua tenerezza? 
Già: non sei tu.
Ecco Mariastella questo è il punto.
Non siamo noi altre mamme lavoratrici dipendenti, cassa-integrate, libere professioniste (mal tutelate), disoccupate, lavoratrici in nero, ad essere privilegiate se scegliamo di (o siamo obbligate a) stare a casa con i nostri figli di pochi mesi. Ma sei tu che hai fatto una scelta diversa, la scelta di rinunciare ad un tuo diritto, per tornare al ministero. Sei tu che hai scelto con tuo marito (o col tuo compagno) di fare un passo importante nella vostra vita di coppia, perchè i bambini non capitano a caso, e sei tu che non hai voluto rinunciare alla tua poltrona.
No Mariastella non siamo noi altre mamme ad essere privilegiate (ed io che non ho tutele non sono affatto una privilegiata!), ma sei tu una mamma che soffre perchè ha scelto di non stare con sua figlia favorendo il suo lavoro, e la tua soffrenza la sfoghi con parole che sarebbero già sciocche dette da una lavoratrice anonima, ma sono oltremodo sciocche e pericolose dette da una nella tua posizione.
Mariastella, non mi metto a giudicare il tuo operato come ministro, ma da donna e mamma voglio darti un consiglio: lascia perdere il ministero ancora per un po' per qualche mese, goditi EW, perchè ogni giorno che passa è una bambina diversa, e questi giorni preziosi non tornano. Non posso dire come ne beneficerà EW, ma tu come donna e mamma non rimpiangerai nulla. Al ministero, se i tuoi collaboratori sanno il fatto loro, non avranno bisogno di te se non per le emergenze.