martedì 5 gennaio 2010

ohhh là!

Finalmente un nuovo post su un blog che decisamente, langue.

Inanzitutto FELICE ANNO NUOVO! Avete buoni propositi? Si? bene sono felice per voi. Io invece no non ho buoni propositi. Ne tantomeno cattivi. Semplicemente non ne ho. Intanto non si mantengono mai, quindi tanto vale farne; poi tempo per pensarci proprio non ne ho avuto e non ne avrei nemmeno adesso, a meno che non voglia rinunciare a scirvere il post e pensare a dei buoni propositi.
Non mi sono nemmeno accorta del fatto che siamo nel nuovo anno, se non fosse per il calendario del PC che scrive 2010. Anzi dovrò ricordarmelo di scriverlo sulle ricette: 2010, non più 2009. Il 2009 è finito con me che mi riprendevo del'influenza gastroenterica detta anche "influenza acquosa" il perchè ve lo lascio immaginare, e quello nuovo è incominciato con Luca che si faceva l'influenza. Giusto il primo di gennaio abbiamo avuto un giorno di tregua dove io iniziavo a sentirmi bene e Luca a sentirsi male. Marina grazie al cielo, fino ad oggi, sta benissimo a parte essere in pieno balzo di crescita e volersi attaccare al seno ogni ora, prosciugandomi.

Ma parliamo delle feste passate, anche perchè questa volta non ho dichiarazioni illuminanti sul senso della vita, tranne qualche considerazione sull'essere mamma (oddio sono mamma!) e che, come ben si sa, non scrivo su questo blog.

Quindi si parla del Natale 2009.

Questo Natale siano dovuti andare a Berlino.

Allora... La comune logica mortale direbbe che con una bimba di quasi tre mesi sia il caso che siano i parenti a muoversi, non tu con la bimba, soprattutto se devi fare 1200 km! Ma in questo caso Maometto col ca' che si smuove, quindi montagna, famiglia (i gatti no!), armi e bagagli si parte per la città che vent'anni fa si riuniva. Oltre al viaggiare sulle spine per Marina, che ha dormito tutto il tempo accorgendosi solo che non dormiva nel suo lettino, Si viaggiava, almeno noi adulti, sul chi vive, considerando il fatto che da 2 anni per la mia dolce cara suocerina io sono la stronza che la tratta male, la sfida, la considera una rivale, e dulcis in fundo che la considera aria, ed altrettanta sfilza di semi-insulti detti alle mie spalle, ma in faccia a suo figlio. Viste le suddette premesse la voglia di andarci, almeno mia non c'era affatto, ma devo dire che ad una settimana dal rientro la visita è stata meno drammatica di quello che ci si poteva aspettare: forse le serviva vedermi in faccia per rendersi conto della massa di immani cazzate che ha detto, scritto e pensato sul mio conto. Ora che ci penso: potrebbe aver rubato lei il motorino di Alex drastico? Tuttavia visto che i casini sono scoppiati due mesi dopo l'ultima volta che ci siamo viste (natale 2007) io e Luca attendiamo un po' timorosi gli sviluppi dei prossimi mesi: sia mai che " quella volta che mi sono sistemanta il cerchietto la volessi sfidare in qualche modo".
Purtroppo perà dal canto mio qualcosa da ridire ce l'ho. Per quieto vivere non vado a spiattellarglielo in faccia, ma lo sputtanamento qui e anche da altre parti, è la mia via di sfogo ad una situazione che mi ha fatto stare talmente male da desiderare di ritornare immediatamente a casa. Per farla breve non ho gradito come si è comportata con me riguardo il regalo di Natale che mi ha fatto. Mi ha regalato un libro di "Ricami col computer" peccato che si tratti di un libro scritto apposta per una macchina da cucire supercomputerizzata da circa 8000 euro, di cui non avendo la tal macchina non me ne faccio niente. Passi la cazzata del regalo completamente inutile e sballato, ma come potevo sul momento non rimanerci male quando, facendole notare che non avrei mai potuto utilizzare il regalo, se ne è uscita, parlando in tedesco come se io non fossi presente, " Si lo so che il libro è per macchina da cucire, me ne sono accorta tardi per poterlo cambiare. Beh lo può sempre tenere per le idee".
Brutta stronza.
Per 2 motivi:
Primo: se lo sapevi che il libro non era azzeccato potevi dirmelo subito anzichè far finta di niente sperando che non me ne accorgessi, mi credi così rincoglionita, o totalmente tedesco-ignorante da non capire che "motiv" seguito da una sfilza di numeri non sia il codice di programmazione della macchina da cucire che fa bella mostra di sé a pagina 5?
Secondo: Ma tu con chi credi di avere a che fare? Con la rincoglionita che si prende il primo numero di puntocroce facile e veloce e si crede un dio delle crocette per aver ricamato un cuoricino monocromatico? Vorrei ricordarti, cara "donna che non sa come si bloccano i punti con la macchina da cucire (non devi fare i nodini!!!!)" che il pile che indossi con le zampe di lupo me lo hai visto tagliare e cucire per te; che me ne faccio di un libro che come "idee decorative" mi spaccia tre tovaglie ricamate, una tovaglietta all'americana, un set cucina, un corredo camera bimbo con la stessa fantasia in bianco e rosso ripetuta fino alla nausea ( che se lo faccio a Marina poi non avrei da stupirmi se cerca di uccidermi) e 3 coordinati per cameretta lenzuolo + tenda ? Le classiche idee "Oddio come ho potuto vivere fino ad oggi senza!!!"

Ingoiare il rospo un corno: me lo tengo lì e me lo coccolo. Intanto aspetto di avere una mezz'ora di tempo per prendere questo fantastico libro, cospargerlo d'alcool e dargli fuoco, perchè è l'unica idea geniale che mi ha fatto venire (ed anche quella che mi ha fatto tornare il buon umore)

Comunque, come ho già detto, a parte ciò, tutto bene.
Dicevo anche che Marina del viaggio non se ne è nemmeno accorta. Dunque la dinamica era questa: si metteva in moto la macchina, stava sveglia per mezz'ora in cui la intrattenevo con un gioco colorato, e poi cadeva come un sasso nel mondo dei sogni per svegliarsi esattamente quando il motore si fermava.
In Germania comunque sono abiutati a vedere viaggiare i bimbi piccoli. In ogni Autogrill o meglio "Raststaette" non c'è un angolo fasciatoio, come accade nelle migliori situazioni degli autogrill Italiani, ma c'è una vera e propria stanza fasciatoio con temperatura adeguata, carta usa e getta per coprire il fasciatoio o dispenser di tappetini igienici, lavandino a portata di chiappette, e talvolta dispenser pannolini e di salviettine umidificate: insomma "se ti sei dimenticata di qualcosa noi abbiamo pensato a mettertela a disposizione". In Italia invece la situazione "fasciatoio" è tragica. Se c'è, è a malapena un cuscino fasciatoio riciclato appoggiato, se va bene, all'interno delle toilette delle signore, se va male nel disimpegno lavandini bisex costringendo l'esposizione delle pudenda del tuo bambino a chiunque, cosa che trovo decisamente riprovevole se penso a quanto ce la si mena per la tutela dei bambini dai pedofili. Comunque non ha mai un lavandino vicino figuriamoci "dedicato", e comunque sia che si tratti della toilette femminile o del disimpegno, non ha mai una temperatura adeguata per poter mettere a nudo (beh in parte) un bambino: se mi fermo a pensare alle toiette dell'autogrill di Vipiteno pulite si ma a porte splancate con la neve fuori! In pratica, finchè si è in Italia qualunque stagione sia, il bebè cambiatelo sulle ginocchia in macchina: più pulito, più climaticamente adeguato e più riparato da sguardi indiscreti.

Mentre mia figlia dormiva io ricamavo. Che novità, eh? In realtà il viaggio mi ha permesso di riprendere in mano l'ago da quando è nata, e il ricamo, come il mio lavoro, mi manca. Anzi mi manca più il ricamo del lavoro. Così ho finito il RAT halloween,

Halloween
e il ricamo per Paola del RR a tempi rilassati (mai impiegato così tanto tempo per un RR!),

carrot cake
ricami entrambi iniziati prima della nascita di Marina. Ho anche portato avanti (e pure sbagliato) il ricamo per il SAL thè ou cafè, che è ufficialmente concluso per le altre, e iniziato (e quasi concluso) il ricamo premio per il toto nome. Ed ora smanio di trovare un'altra manciata di minuti abbastanza cospicua per mettermi a far crocette, anche perchè tra ML e blog di Lo' co sono un po' di idee intriganti, oltre al desiderio di far fuori un po' dei miei UFO.

Il viaggio sia all'andata che al ritorno lo abbiamo spezzato, fermandoci a Regensburg. Ma questa è un'altra storia che vi racconterò un'altra volta.

4 commenti:

  1. Felice anno nuovo. Non so se ti consolerà molto sapere che anche io quando ero neonata sono stata sballottata per la precisione da Genova a Taranto. Mia madre mi ha raccontato che ho fatto il viaggio attaccata a lei in maniera tranquilla.

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  2. Era un pezzo che non leggevo in questo blog un post del genere... Bello, visto da qualsiasi prospettiva.
    Ci sentiamo presto.

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  3. la germania vince 10 a 2 sull'italia per quanto riguarda l'attenzione a mamme e bambini.
    l'anno prossimo ricambia con un regalo evidentemente riciclato tra quelli ricevuti dai supermercati.
    tsè. 

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  4. @ stellaerratica: No  no ma scherzi? Qui i supermercati hanno dei bei regali e me li tengo! A parte gli scherzi ci tengo ad essere superiore a dimostrare spudoratamente che io " ci penso" alle persone, non faccio le cose così alla CDC.

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