venerdì 31 luglio 2009

Storie dall'Ospedale

E' vero il titolo non è dei più rasserenanti, ma la realtà è che negli ospedali non succedono solo cose brutte ma anche cose belle e aneddoti divertenti: insomma tutte le medaglie hanno due lati, l'importante è ricordarselo. Quindi parliamo di cose belle e divertenti.

Ieri ho fatto l'ecografia del terzo trimestre. Da imbucata, visto che la burocrazia del SSN è un gran casino e se la data non è quella giusta o paghi o te ne vai aff..., sono finita a fare l'ecografia, gratuitamente come previsto dal SSN, al momento giusto e senza prenotazione.
Comunque parliamo della marmocchia!
Cresce bene, perfettamente nella norma, col suo chilo e seicento grammi di peso stimato, già in pole position per uscire, col culetto in direzione del mio fegato (cioè girato a destra) e le zampucce tutte e quattro a sinistra. Ieri oltre al musetto abbiamo intravisto anche un piedino, uno di quegli informi piedini a V da bimbi. Più o meno ho pure capito le sue dimensioni: così ora so dall'area di panza su cui pigia, se si tratta di una mano o di un piede o delle chiappette per intero.
Comunque nonostante io sia una madre sconsiderata che per farla stare ferma o la si lega (ma prima bisogna prenderla) o ci devono essere 40 gradi con un umidità del 90% (perchè a quel punto collasso a letto io) la marmocchietta sta bene. Ah e non ho molta intenzione di fermarmi, magari di rallentare un po': mica voglio che mi venga fuori una di quelle bambine smorfiosette e piagnucolone che si vedono in giro! (anche se ad onor del vero vedo più bimbi che bimbe così).

L'ospedale però non è solo il luogo delle ecografie, ma anche il posto dove sto seguendo il corso preparto, che diciamocelo è una phygata pazzesca!
Intanto è molto bello ritrovarsi con altre panze: la prima cosa che ti dà è sentirsi un bel po' meno sola; poi spiega un sacco di cose sia pratiche come il "cosa metto in valigia per me e per il mio marmocchio" che teoriche su cosa ti accade durante il parto vero e proprio.
E soprattutto si parla delle opzioni del parto: parto in analgesia peridurale (o epidurale), parto naturlae con posizioni alternative, parto in acqua, grande cosa perchè qui è possibile farlo, e per ultimo taglio cesareo, perchè si e perchè no.

Fino alla lezione introduttiva, pensavo di fare un parto in analgesia senza oppormi ad un cesareo qualora ci fossero state delle complicanze, ma dopo aver visto la dolcezza e la naturalezza con cui in bimbo esce con il parto in acqua mi sono completamente scordata di quella che potrebbe essere la mia sofferenza predilegendo qualcosa che sembra (e mi hanno confermato che lo è) un modo dolce per far venire alla luce un bambino. Così ho preso la mia decisione che sto portando avanti. Insomma ho scelto a 9 anni di fare il veterinario, potrò aver ben scelto al settimo mese di gestazione il parto in acqua?
Il parto in acqua è un argomento molto discusso: intanto nel mio gruppo del corso preparto, siamo in 4 a desiderare di farlo: in linea puramente teorica, basata sulle date presunte del parto, non dovremmo ritrovarci contemporaneamente a combatterci l'unica sala parto acquatica, poi si vedrà chi altro c'è con DPP simili. Tuttavia la Katia, l'ostetrica che ci sta tenendo il corso preparto, dice che, per sua esperienza, molte mamme cambiano idea sul parto in acqua, sopratutto perchè è ancora un fatto di moda. A me della moda poco importa: Stare in acqua mi rilassa parecchio, in piscina ci sto molto volentieri "alla deriva" dotata di maschera e boccaglio, e se sapessi nuotare meglio forse anche senza quelli, nella vasca da bagno spesso emerge solo il naso e mi cullo su e giù con i miei movimenti respiratori. Senza contare quella magnifica sensazione di pace che si prova nelle immersioni e che mi manca parecchio. E poi sono partita dalla dolcezza verso il marmocchio e non per l'analgesia materna, diciamo che quello è un corollario molto interessante. A proposito di tale corollario analgesico, una cosa su cui il primario stesos è stato molto chiaro è che non si possono richiedere due terapie analgesiche contemporaneamente quindi il parto in acqua esclude il parto con epidurale.
E lì sta tutto il nostro divertimento mio e di Luca.
Come dicevo siamo in 4 a pensare al parto in acqua ed una la dò già fuori combattimento. Questo perchè con tutte le volte che è stato spiegato che " chi fa il parto in acqua non può fare il parto con peridurale" c'è sempre "l'appassionata del mare e perciò vorrebbe fare il parto in acqua" che salta su con "ma si può fare un po' di travaglio in acqua e poi l'epidurale?" E tutte le volte la Katia con fare materno la guarda sorridendo e scuotendo la testa dice: "no".
Ce la farà a capire entro gli ultimi 2 incontri che l'uno esclude l'altro? Anche senza capire le motivazioni mediche di "finestra di dilatazione" di catetere nella schiena" di "acqua incompatibile con un catetere nella schiena"....
bah non so, ma se non lo capisse almeno io e Luca rideremmo ancora un po'.

Comunque abbiamo intenzione di proporre un nuovo tipo di parto il analgesia: il parto rastafariano.

2 commenti:

  1. Questa storia mi ha portato alla mente uno dei tanti ricordi dolcissimi che ho solo io, che mio fratello e mia sorella non possono avere perchè non c'erano, di ospedale con mia madre. E credimi è un ricordo davvero molto ma molto dolce.

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  2. Farle un disegnino, a questa qui? Provare con una bambola di gomma, bucarle la schiena e ficcarla nel lavandino? A mali estremi...

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