lunedì 13 luglio 2009

Il Camicino della Buona Fortuna

Più che di scaramanzia si tratta di tradizione: giacchè l'agio sembra quello di perderle almeno manteniamo, anzi mantengo le poche che so, tra cui il camicino della buona fortuna.
Per chi non lo sapesse il camicino della buona fortuna è un camicino (ovvio) in batista di cotone o seta ricamato che vien fatto indossare al bimbo/a appena nato (beh dopo il primo bagnetto) e la tradizione vuole che gli porti fortuna. Per fare ciò il camicino deve essere regalato da una persona non di famiglia, ma che ti è vicina: in pratica un' amica, una collega di lavoro, ma non la mamma la sorella la zia o la nonna.
il camicino puoi può venire usato anche come intimo normale, ma se ne ricevi uno solo, come dovrebbe essere, puoi iniziare con quello la collezione di feticci materni.

Mi è venuto da parlare di questo argomento perchè tra sabato e domenica è saltato fuori l'argomento ben 2 volte con 2 persone diverse: Mamigà e V. una futura mamma come me che ho conosciuto da poco e che  è di solo una settimana avanti a me per la gravidanza: lei il termine ce l'avrebbe al 20, io al 30 settembre.

E' inutile dire che con Mamigà ci s'intende (e scanna) su parecchie cose tra cui la conservazione delle tradizioni (anche con meg a dire il vero) così si è finite sull'argomento, chiedendomi se ero a posto col camicino della buona fortuna. Ecco in realtà di camicini ne avrei 4 o 5, 2 di seta (uno bianco ed uno rosso) ed il resto in cotone, ma la questione è che sono camicini che mi sono stati regalati da E. (la mia benefattrice in fatto di corredo premaman ed attrezzature marmocchiesche) che non li ha mai usati per sua figlia. Ufficialmente E. è la persona giusta per la tradizione: esterna alla famiglia con un buon legame, ma il camicino purtroppo no, è un riciclo, e personalmente la cosa, sebbene fatta di buon cuore, mi da un leggero fastidio solo perchè sono dell'idea che nelle tradizioni non si può scendere a compromessi: insomma come ci rimarrebbero gli spiriti dei nostri defunti se la notte di ognissanti gli facessimo trovare castagne di plastica sul tavolo e un bicchiere di succo di more? Insomma il camicino di S. (e la fortuna portata da questo) anche se non lo ha mai indossato è il suo, e non della mia Marmocchia.

La realtà che  ho chiesto a mia mamma di fare sapere semi-spudoratamente ad una persona a me molto cara che avrei desiderio riceverlo da lei. E conoscendo mia mamma glielo avrà detto senza complimenti.
Questa è la vicina di casa con cui credo si sia legato di più nel corso dei 25 anni che ho vissuto tra la circonvallazione della 90-91 e il naviglio grande e che comunque si continua a vedere di tanto in tanto, nonostante i 30 km di distanza e non più i 22 gradini.
Se dovessi descriverla direi che è un po' la zia anticonformista e rivoluzionaria che tutti sognano di avere. Poche frivolezze e coccole: anzi le sue coccole stanno tutte in un bel rapporto schietto e diretto passato spesso ad ascoltare racconti pittoreschi della sua vita negli anni 60-70 e dei suoi progetti scritti. Ripensandoci un po' forse è proprio lei che mi ha dato il "la" per scrivere, buttando lì un semino quand'ero ancora ai tempi del liceo che ci ha messo veramente un bel po' prima di spuntare per benino.
L'angoscia è che non so se il messaggio le è arrivato e non so se è a conoscenza della tradizione. Insomma mica posso attendere x mesi dopo la nascita per il camicino: andrebbe indossato per prima cosa.

Il fatto che poi me ne abbia parlato anche mamigà mi fa puzzo di "qui mamigatta ci cova" e sinceramente se mi dovessi trovare ad avere più camicini della buona fortuna da persone care come lei meg o L. sarei solo felicemente imbarazzata nella scelta di quello da mettere su come effettivo camicino della fortuna. Potrei anche optare per  metterli su tutti contemporaneamente ed avere una bimba-camicina-cipolla della buona fortuna.

Ieri ne parlo con V. La conosco appena, è la vicina di casa di altri conoscenti con cui ha un ottimo rapporto e ci siamo trovate io e lei per una questione di panza; non so se ci saremmo avvicinate per altre cose. Ieri sera eravamo con loro ad una grigliata di condomino: in pratica 3 vicini hanno organizzato e noi siamo stati tirati dentro. Mentre gli altri preparavano noi ci siamo un po' godute il nostro status di donne incinte (capita poche volte nella vita, non goderselo è da pirla) così ci siamo tuffate nel suo patimonio di tutine tutte azzurre ereditate da una sua amica convinte che si trattasse di un maschio, ed invece settimana scorsa salta fuori che è femmina (grazie al cielo ho fatto l'amniocentesi e da lì non si scappa!) . Mi mostra un camicino rosso in seta della buona fortuna e mi dice " Questo lo conosci? è il camicino della buona fortuna: era di mia sorella e ci tengo a metterlo su alla mia bambina".
Sono felice che ci tenga alla continuità di famiglia, sono pure felice che conosca la tradizione, ma non nego che mi si è stretto un po' il cuore quando ho capito che non conoscesse il senso di questa tradizione e cioè che la fortuna viene regalata al bambino da una persona che non è vincolata dalla parentela a volergli bene, e che ogni bimbo ha il suo camicino. Così ci sto pensando un po' su per investire quei pochi euri e regalare io a questa bimba un camicino tutto suo che gli porti la sua fortuna.

Non c'è 2 senza 3: chi mi parlerà oggi di camicino della buona fortuna senza aver letto il mio post?

6 commenti:

  1. Che bellini!!!
    Cmq oltre ai completini da 1/3 mesi, portati anche quelli da 3/6 mesi...metti caso sia + grande della media...!!! Io sono appena diventata zia...ed il mio nipotino è nato di 4 kg e lungo 54 cm....con le tutine di 0 mesi mi sa ci farà ben poco mia sorella! ;-)

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  2. No no, mamigatta non ci cova proprio, era solo casuale il discorso te l'assicuro... Ma se non rimedi in altro modo posso sempre provvedere :D

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  3. io di questa tradizione, che non conosco per niente, ho sentito parlare la prima volta da voi, anche se non in occasione della tua panza, ma anni addietro.
    a me piace molto che V. intenda usare quella della nipotina: magari in casa sua la tradizione non vuole che il regalo debba venire da fuori per portare bene.
    si sa che queste cose variano di famiglia in famiglia, di zona in zona, quindi...

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  4. @meg: a quel poco che os la tradizione è ugualer per tutt'Italia. Fatta eccezione per gli usi familiari, se si trattasse di uso "regionale" allora il lodigiano diventa un enclave per questo ed altre cose!

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  5. in tutt'Italia ci sono enclave per cose di questo tipo... è normale.

    non voglio dire che la tradizione non sia nazionale, ma che ci possono essere varianti da zona a zona o da famiglia a famiglia.

    pensa un po' al cenone della vigilia di Natale o al pranzo del giorno di Natale: è una pratica che varia a volte di casa in casa...

    e sicuramente questo è anche dovuto al fatto che oramai gli italiani si sono spostati dai loro luoghi d'origine e che sposandosi tra persone di zone diverse si è finito per mixare la tradizione di uno con quella dell'altro.

    oramai è un tale guazzabuglio che non mi stupisco più nel sentire una persona che abita da sempre a fianco a me dire "io faccio diversamente"...

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  6. qua da noi la tradizione del camicino c'è, ma un pò diversa: chiunque può regalartene uno, l'importante è che non siano la futura mamma o il papà e poi non è da usare, deve rimanere di ricordo per quando sarà grande...al massimo lo si appoggia sul pancino al momento del battesimo.
    il fatto che la mamma in questione desideri usare quello di famiglia mi sembra una cosa carinissima, l'importante è che poi la sorella non lo voglia indietro per lasciarlo di ricordo al suo di bambino.
    comunque non c'è regola sul numero, potresti riceverne diversi senza problemi!
    a proposito di usanze...da noi si usava passare sul corpo del neonato uno dei primissimi pannoloni sporchi di pipì...sembra aiutassero a evitare che una volta cresciuto il bimbo/bimba fosse troppo peloso! (mai sperimentato, mi sono sempre rifiutata nonostante mia madre rompesse...l'avrà fatto di nascosto?).
    una carezza al pancino!
    Anna

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